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bongo bongo 26th Aug 2013 15:05

Insider - Alitalia, i top manager di Etihad a Roma da Del Torchio. Le ipotesi su un accordo azionario

fulminn 26th Aug 2013 17:38

L'opzione "bump" 27.3K era presente nella serie EI-CSx, che non cè più da un pezzo(l'ultimo è andato via nel 2008. tutti i 737 di FR hanno 26000 pounds/square libres di spinta, che tra l'altro basta e avanzano di parecchio per portare via 75 tonnellate da 2000mt di pista a 2000ft PA...:E

EM75 26th Aug 2013 17:48


L'opzione "bump" 27.3K era presente nella serie EI-CSx, che non cè più da un pezzo(l'ultimo è andato via nel 2008. tutti i 737 di FR hanno 26000 pounds/square libres di spinta, che tra l'altro basta e avanzano di parecchio per portare via 75 tonnellate da 2000mt di pista a 2000ft PA.
corretto chiedo venia, gli ultimi modelli spingono a 26.000 p^2 che considerando il peso sono in linea, (non avanzano). 24.000 invece non sono assolutamente in linea e i dati lo dimostrano ampiamente purtroppo.

p.s. i criteri di approach e take off utilizzati da FR e soprattutto la scelta di volare solo su apt che hanno determinate caratteristiche massimizzano il rapporto peso/potenza di spinta.

fulminn 26th Aug 2013 18:36

concordo!!! a Dortmund con 1850 metri di TORA o carcassonne 1950...o tutto o niente..raramente bleeds off!

Fullblast 26th Aug 2013 18:38


basta e avanzano di parecchio per portare via 75 tonnellate da 2000mt di pista a 2000ft PA.
Assolutamente no, come dice EM sono in linea, ma non avanzano, provare per credere in apt tipo Granada o Lanzarote. Il problema non è la pista, ma gli ostacoli in salita.

FB

fulminn 26th Aug 2013 19:10

fullblast!
 
non 75, ma col metar attuale di granada rw27 270/8 nodi e 28°C, si portano via 69.3 tonnellate...:ok: il che equivale a full loading e 3 ore più riserve!
invece a lanzarote col meteo attuale 25°C 330/10 rw03 si portano via 73tonnellate, ovvero come sopra ma con 5 ore più riserve..

Fullblast 26th Aug 2013 21:33

Fulminn...casomai non te ne fossi accorto ci stai dando pienamente ragione; e cioè che siamo in linea con le potenze che servono, ma sicuramente non avanzano. By the way, rivedi i tuoi conti, 3 ore più riserve con 7600 kg???? E addirittura 5 più riserve con 11300 kg??:=:=
Poi aggiungi pure temperature più estive (a Granada d'estate si rasentano i 40° spesso e volentieri) e un vento meno favorevole e il quadro è completo. Ovviamente tralascio di proposito winter ops e piste contaminate sennò è troppo facile.

Tornando on topic, il discorso di EM è economico, cioè che con quegli aeromobili AZ ci rimette, e purtroppo da quanto ne so io lo stesso problema riguarda i nuovi Embraer, se non tutti di sicuro i 175. C'è qualcuno che può confermare?

FB

PS: sorry per il parziale ot, speriamo almeno che Del Torchio legga anche lui il forum.

EM75 26th Aug 2013 22:09

Caro FB,
tu pensi che Del Torchio o Schisano sarebbero in grado di capire una mazza di quello che io, tu e Fulminn stiamo scrivendo??......:)

Fullblast 27th Aug 2013 08:05

Ciao EM, se non sbaglio uno dei due è ingegnere..o no? Comunque con un po' di impegno secondo me sarebbero in grado...come dicevano a scuola ai bambini meno bravi: non si applicano!!!

FB

ypsilon 3rd Sep 2013 08:29

Ieri c'è stao il CDA di CAI.
Hanno rimandato a fine mese l'approvazione della semestrale ( tra un po' termina il semestre dopo e loro devono ancora approvare quello prima !).
Hanno dato l'incarico ad una banca ,che ha avuto un ruolo nel 2008 con circa la nascita di CAI, per trovare un po' di soldi....
I Francesi al CDA....avrebbero osservato un silenzio assoluto....
Quanto manca alla fine di CAI ????

AFD 3rd Sep 2013 08:34

Il Messaggero

ROMA Alitalia sceglie Leonardo & co, società di consulenza milanese molto quotata, per definire in tempi stringenti il fabbisogno finanziario necessario per andare avanti. A parte un sostegno delle banche, si rende sempre più inevitabile (perchè richiesto dagli stessi istituti) il ricorso a un nuovo intervento dei soci: a metà ottobre scade il lock-up e difronte allo scontato passo indietro di molti piccoli e medi azionisti, sta prendendo quota l’ingresso di Etihad, la compagnia di Abu Dhabi, con la quale esiste da oltre un anno un accordo di code-sharing, che si vorrebbe rafforzare anche dal punto di vista commerciale.
La nomina dell’advisor è stata formalizzata ieri mattina dal consiglio della compagnia presieduto da Roberto Colaninno che aveva come punto centrale all’ordine del giorno l’approvazione della semestrale al 30 giugno. Ma i conti sono stati rinviati al prossimo cda di fine mese (potrebbe tenersi giovedì 26) per avere più tempo a disposizione per decidere come considerare l’accertamento tributario avviato nei confronti di AirOne. Al prossimo cda, lo staff dell’ad di Leonardo & co Matteo Manfredi, già al lavoro da qualche settimana, porterà il risultato della ricognizione sulle necessità finanziarie. Ieri durante il board, l’ad Gabriele Del Torchio avrebbe spiegato che l’esame fatto finora comunque consentito di rendersi conto della situazione. Ormai sono stati bruciati i 95 milioni incassati a inizio anno come prestito convertibile.
CASO-TOTO, RINVIATI I CONTI

Non solo, ma la previsione fatta dal nuovo timoniere solo qualche mese fa, che sarebbero stati necessari interventi entro fine anno per 300 milioni si sta rivelando insufficiente: secondo i consulenti, Alitalia potrebbe aver bisogno di 400 milioni o forse di più. Non tutti in nuovo capitale ma anche sotto forma di finanziamenti. Le banche, però, preliminarmente sondate, avrebbero dato la disponibilità ad aprire il rubinetto in un rapporto di 2/3 di equity rispetto a un terzo di debito. Questo significa che gli azionisti devono investire nuovamente. E siccome da tempo specie i medio-piccoli sono sul piede di guerra e vorrebbero tagliare la corda, magari a fronte di qualche investitore che rilevi le loro quote, prende corpo la soluzione di rafforzare il legame commerciale esistente con Etihad. Ieri Del Torchio in cda avrebbe illustrato il risultato dei colloqui avuti di recente con i manager della compagnia araba per allargare lo scambio di servizi. In particolare Alitalia potrebbe far fronte al traffico che dai paesi arabi si muove verso Erevan, capitale dell’Armenia e Baku (Azerbaigian) dove da poco fanno rotta i voli di Cai. L’alleanza poi potrebbe estendersi anche ai servizi di terra. Ma non basta. Di fronte alle esigenze di cassa imprescindibili, è necessario che arrivi capitale fresco. Oltre a Colaninno, forse Riva, Intesa Sanpaolo (per citare alcuni degli azionisti attuali) si deve fare spazio a qualche new entry. Nel board di ieri i rappresentanti di Air France avrebbero osservato un silenzio assoluto. Parigi, comunque, che dal canto suo ha buoni rapporti con Etihad, potrebbe favorire la partnership alla quale sta lavorando Rothschild, incaricata da tempo dai soci. Il piano, di cui alcuni soci sono a conoscenza, prevede un aumento di capitale riservato a Etihad ma anche a Air France: i francesi però, salirebbero dal 25 al 30%, la stessa quota che invece acquisirebbe la compagnia di Abu Dhabi, a fronte di un esborso che potrebbe attestarsi sui 100 milioni. Al cda di fine mese, comunque, si farà il punto definitivo.
Ieri intanto, sono state stata formalizzate le nomine della direttrice acquisti e servizi Andrea Leistner, e del chief commercial officer, Massimo Marsili mentre ha lasciato Cai Rita Ciccone, capo dell’ufficio legale.

LRpilot 3rd Sep 2013 10:15

Spero di cuore per i molti amici in CAI, che venga trovata una soluzione nell'immediato e che si possa finalmente arrivare ad avere una compagnia aerea come si deve.
In bocca al lupo!

EM75 3rd Sep 2013 17:47

bene, Banaca Leonardo si è accorta dopo aver inviato un esercito di consulenti che 300 mil non bastano, bastava che si leggessero questo thread e lo avrebbero scoperto senza spendere inutili soldi.:D:O

taita 3rd Sep 2013 18:52

@EM75
E poi come facevano a sperperare altro denaro per consulenze?:cool:

ypsilon 11th Sep 2013 08:54

Alitalia, spunta un piano garantito dalle banche
 
MILANO Ammonta a 450 milioni il fabbisogno finanziario di Alitalia: 300 milioni sotto forma di finanziamento e 150 milioni in aumento di capitale (50 dei quali si riferiscono al prestito subordinato da 150 milioni non versato integralmente). Leonardo & Co insieme all’avvocato Sergio Erede hanno ideato un piano di riassetto nel quale, secondo l’ipotesi che va maturando, le banche potrebbero essere chiamate a svolgere un ruolo molto attivo. Intanto da documenti ufficiali si apprende che il 3 luglio Cai ha iscritto nel registro delle imprese di Montpellier una sede secondaria presso il locale aeroporto. Motivo: «Gestione diretta del trasporto aereo». Tornando al riassetto, al cda del 26 settembre verrà probabilmente presentato un nuovo piano finanziario, in funzione del quale potrà essere più facilmente approvata la semestrale al 30 giugno attesa con un rosso più elevato delle previsioni. Siccome i tempi sono stretti e l’arrivo di un partner (a cominciare da Etihad) potrebbe richiedere un periodo non breve, i due consulenti avrebbero maturato una soluzione-ponte inedita, facendone cenno con qualche banchiere.

DA UNICREDIT A POP SONDRIO
Secondo la proposta, gli istituti più esposti verso Alitalia (Unicredit con 180 milioni in linee di factoring, Intesa con quasi 100 milioni per cassa, così come Pop Sondrio con 90 e Mps con 70) dovrebbero partecipare più direttamente al riassetto. E poiché considerando i leasing sugli aerei si arriva a 1 miliardo di debito, l’idea è chiedere alle quattro banche la disponibilità a garantire un aumento di capitale contenuto: 150 milioni, di cui 50 rappresenterebbero la coda del prestito andato a buon fine per soli 95 milioni. Le banche insomma dovrebbero formare un consorzio di garanzia a copertura dell’operazione. Ma poiché parte dei soci, come del resto confermato dall’esito del bond, mostrano segni di insofferenza verso nuove richieste di interventi, c’è il rischio che una parte delle azioni resti in pancia al consorzio. Per questo al fianco dell’ipotesi principale ne affiora una che chiamerebbe le banche a convertire parte dei crediti in equity. Le due opzioni potrebbero combinarsi, anche se la seconda appare meno percorribile della prima, che pure presenta robusti livelli di rischio. Anche le dimensioni del finanziamento potrebbero non essere accolte favorevolmente. Il timore è che Unicredit, che già in passato su Rcs e quindi sulla Carlo Tassara ha posto condizioni più rigide, replichi analogo copione con Alitalia. Da oggi comunque partiranno i sondaggi diretti.

Fonte: "Il Messaggero" di oggi, pag. 16.

EM75 11th Sep 2013 12:30

molto bene ottimo articolo, abbiamo letto il nulla moltiplicato x 0.

ypsilon 11th Sep 2013 12:55

Ma cosa vuol dire la seguente frase tratta da questio articolo ?

........Intanto da documenti ufficiali si apprende che il 3 luglio Cai ha iscritto nel registro delle imprese di Montpellier una sede secondaria presso il locale aeroporto. Motivo: «Gestione diretta del trasporto aereo»...........

Nick 1 13th Sep 2013 06:55

"Servono urgentemente soldi alla compagnia. Scontri all’interno del cda e fuga di alti dirigenti
E’ durato due mesi l’armistizio tra i soci di Alitalia. Poi, passata l’estate, appena il consiglio di amministrazione si è riunito il 2 settembre le ostilità sono riprese più cruente di prima e i nodi, nascosti sotto il tappeto a luglio al momento dell’approvazione del nuovo piano industriale 2013-2016, sono venuti tutti insieme al pettine.


D’altronde nel documento presentato dall’amministratore delegato Gabriele Del Torchio, che segna per quest’anno il sostanziale pareggio del margine operativo e l’utile nel 2016, quei problemi si potevano leggere tra le righe. Si tratta essenzialmente del piano di rifinanziamento del gruppo, delle nuove alleanze internazionali e della razionalizzazione della governance interna.


Quello finanziario appare al momento il più urgente dei tre, dal momento che va risolto inderogabilmente entro fine anno. E non è certo un obiettivo da poco. C’è infatti ancora da sottoscrivere un terzo del prestito obbligazionario richiesto ai soci nel febbraio scorso, da negoziare con le banche l’incremento delle linee di credito e, last but not least, da decidere sull’aumento di capitale.


E’ questo un passaggio decisivo perché alcuni soci dell’ex patto di sindacato hanno fatto già sapere che non ci pensano per niente ad esercitare il loro diritto di opzione. Se si dovesse andare di conseguenza sul mercato (cosa assai probabile) le cose si complicherebbero, anche perché le banche creditrici, prima fra tutte Unicredit esposta per 200 milioni sul miliardo complessivo di debiti, sono molto critiche sulle linee del piano di risanamento. A difenderlo è rimasta solo Banca Intesa nella duplice veste di ispiratrice del piano stesso e socia con l’8,9% di Alitalia.


Su questo passaggio decisivo riferirà nella prossima riunione del cda fissata per il 26 settembre l’advisor finanziario incaricato di trovare la quadratura del cerchio. Si tratta della Leonardo&Co. di Gerardo Braggiotti che tramite il proprio account Matteo Manfredi sta portando a termine la complessa architettura.


Sul piano delle partnership internazionali è tornata prepotentemente alla ribalta nelle ultime settimane l’ipotesi mediorientale. Dopo i pourparler intercorsi con Aeroflot, di recente si sono infittite le trattative con Etihad Airways, la compagnia degli Emirati Arabi Uniti. Secondo le voci più accreditate potrebbe trattarsi di un’operazione in due tempi: prima un accordo commerciale per lo sviluppo della rete e dell’eventuale cosharing, in un secondo momento l’intesa di tipo azionario di cui si parla da diversi mesi.


Per questo delicato obiettivo alcuni azionisti, tra cui Banca Intesa, il Fondo Equinox del vice presidente Mancuso e Marco Tronchetti Provera hanno dato incarico a Rothschild Italia di verificare se le manifestazioni di interesse raccolte finora sono suscettibili di trasformarsi concretamente in partecipazioni al capitale.


Infine c’è da sistemare l’assetto dei rapporti interni al vertice della compagnia che ha subito diversi strappi e tensioni, in grado di interferire negativamente sul processo di risanamento dell’azienda. Tensioni che sembrano essersi riflesse sullo stesso top management dove si è assistito nelle ultime settimane ad un specie di diaspora. Dopo Stolfa e Sansavini infatti, anche Rita Ciccone (direttore legale e segretario generale di Alitalia) e Gianni Pieraccioni (chief commercial officer) hanno lasciato la compagnia. Francesco Festa, responsabile degli acquisti, se ne era già andato ad agosto ed è stato sostituito dalla italo-tedesca Andrea Leistner.


Sono più che pettegolezzi quelli che descrivono l’irritazione di Air France, primo socio di Alitalia con il suo 25%, per l’attivismo e le scelte del vice presidente Salvatore Mancuso. Per rimarcare la sua posizione critica, Jean-Cyril Spinetta ha fatto mettere polemicamente a verbale il suo apprezzamento per il segretario generale dimissionario, Rita Ciccone, di cui era noto l’antagonismo con Mancuso. Ma i rumors sono arrivati a sfiorare il vertice della catena di comando, tanto che lo stesso vice presidente a Cernobbio l’altro giorno ha sentito il dovere di smentire categoricamente le voci: “Non c'è nessuna ipotesi di cambiamento al vertice di Alitalia. Colaninno è e rimarrà al suo posto. I vertici aziendali stanno procedendo compatti per la concretizzazione dei piani, finanziario e industriale, gia' definiti."

Burb 14th Sep 2013 17:53

"Salvate i salvatori di Alitalia"...
SALVATE I SALVATORI DI ALITALIA - TRA I “PATRIOTI”, TRE ARRESTATI E BILANCI IN

LRpilot 18th Sep 2013 11:01

Alitalia: Lupi, il 26 incontro ministro Francia su intenzioni Air France
18 Settembre 2013 - 12:01

(ASCA) - Roma, 18 set - Il 26 settembre prossimo il ministro dei trasporti e delle Infrastrutture, Maurizio Lupi, andra' a Parigi per incontrare il suo omologo francese con l'obiettivo di chiarire quali sono le intenzioni di Air France nell'ambito della sua alleanza con Alitalia. Lo ha detto lo stesso ministro Lupi, a margine di un convegno dell'Ania sulla sicurezza stradale, aggiungendo che la visita e' stata concordata con il premier Enrico Letta e che si parlera' anche di Tav. ''Il 26 - ha detto Lupi - incontrero' il ministro francese e diro' con chiarezza che Alitalia e' un asset strategico per il nostro Paese ed e' fondamentale la ricerca di un partner internazionale''. ''Cinque anni fa - ha aggiunto Lupi - Alitalia ha individuato il proprio partner in Air France. O Air France ritiene strategica tale alleanza investendo in Alitalia come e' accaduto in KLM, oppure riteniamo si debba cercare un nuovo partner. Il governo non sara' supino''. ''Il nuovo piano industriale di Alitalia ci e' stato sottoposto - ha poi detto il ministro -. E' un buon piano industriale e il governo puo' dare il suo supporto per la ricerca di un partner. La priorita' va ad Air France ma Alitalia e' libera di trovare altri partner strategici''.


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