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davidaz68 22nd Jan 2012 14:48

Quello è chiarissimo, lo fai con l agenzia, sei dipendente loro. Ed è americana con sede in america, niente paradisi fiscali. Ma resta il fatto che presti servizio a bordo di aerei di uno stato europeo non americano ed è qui che nasce l equivoco. Se la compagnia aerea fosse americana con base in america, l'agenzia pure paghi le tasse in america. Se l'agenzia fosse europea dello stesso stato della compagnia nessun dubbio neanche qui.
E' questo incrocio che crea confusione. ti dico che all'agenzia delle entrate non mi hanno saputo rispondere, mi hanno suggerito di informarmi da qualche marinaio che lavora sulle navi con bandiere estere!
mannaggia, chi fa il furbo ha vita facile (salvo poi essere scoperto) è quando cerchi di fare le cose legalmente che la vita si complica

THR 22nd Jan 2012 14:59

Sei assolutamente sicuro che l'agenzia abbia la sede fiscale in USA?
Ti consiglio di chiedere espressamente questa cosa e chiedere inoltre da che banca arrivera' il tuo stipendio.
Il tuo datore di lavoro e' l'agenzia. Sta a te capire se conviene di piu' pagare le tasse in USA o Italia.
Per quanto riguarda la compagnia europea non c'e' nulla da fare. Io, a suo tempo, ero andato da piu' di un commercialista e il risultato e' quello suddetto.

davidaz68 22nd Jan 2012 15:02

Si sono sicuro di questo, è americana e gli stipendi sono tenuti volutamente al limite prima di entrare in una aliquota fiscale USA superiore. Anche la banca è americana.

THR 22nd Jan 2012 15:07

Per avere un'idea di quello che pagherai di tasse in Italia ti consiglio di dare un'occhiata al sito irpef.info
Fai i calcoli di quello che potresti guadagnare in un anno e inserisci gli altri dati richiesti.

PS. Quando farai questa operazione assicurati di non avere vicino bambini o gentil signore in quanto inizierai ad inveire come un matto, imprecando vivacemente.:mad:

emmma 22nd Jan 2012 18:03

Ciao, scusa dove hai trovato che il Qatar non ha accordi bilaterali per il discorso tasse? a me sembrava li avesse ... grazie.

bigbear71 23rd Jan 2012 08:19

accordi bilaterali
 
leggendo velocemente gli accordi ( in questo caso Svizzera ) sono incappato in un articolo che potrebbe dare una interpretazione:

Art 15
Lavoro subordinato

Nonostante le disposizioni precedenti del presente articolo, le
remunerazioni dovute per attivita' dipendente svolta a bordo di navi o di
aeromobili in traffico internazionale o a bordo di battelli destinati alla
navigazione interna sono imponibili nello Stato contraente nel quale e'
situata la sede della direzione effettiva dell'impresa.


le disposizioni precedenti fanno riferimento a periodo di assenza superiore a 183 giorni, o residenza del datore di lavoro .

Quindi mi sembra che in questa condizione l'unica condizione è riferita all'attività svolta e alla sede effetiva di impresa.

Sicuramente mi sbaglio anche perchè a volte ci si scontr con realtà che hanno una sede operativain uno stato, una finanziaria in una altro, e magari si è assunti e pagati tramite agenzia. Quindi la complessità da adito ad interpretazioni, e il fisco sicuramente interpreta a suo favore.

CorradoT 23rd Jan 2012 14:30

emmma
 
EMMMA: hai un PM

WOP 23rd Jan 2012 17:51

Io mi trovo in una situazione simile. Datore di lavoro canadese, base operativa in Malesia (paese a regime fiscale agevolato tra le varie cose), cittadino italiano.

La ditta pagherà le tasse per conto del sottoscritto in Malesia, io sarò fuori dall'Italia per più di 183 giorni all'anno e non possiedo proprietà o moglie/figli in Italia. C'è la convenzione contro le doppie imposizioni siglata con la Malesia.

bufe01 23rd Jan 2012 20:35

In generale chi pendola e risiede in Italia paga, chi risiede all'estero con la famiglia no.
Accordi bilaterali o no non puoi essere tassato due volte e puoi chiedere il credito.
In generale ci sono due versioni dell'articolo 15 quella cattiva citata sopra dove paghi in entrambi i paesi e quella buona dove paghi solo nel paese in cui ha sede la compagnia.
L'italia sembra favorire la versione cattiva. La legge non è spesso chiarissima e ci sono molti casi diversi.
Lasciate perdere l'agenzia delle entrate perchè, in generale, non ne sanno nulla, a me hanno detto che non dovevo pagare nulla e mi hanno pure guardato come fossi scemo a chiedere do aver mostrato l'art.15, c'è stato pure un caso di due persone andate da loro in un'altra città dove due impiegati diversi nello stesso ufficio hanno dato due risposte opposte.
Date una letta, spero aiuti ad orientarsi.

Dipartimento delle Finanze - Fiscalità Comunitaria e Internazionale - Convenzioni per evitare le doppie imposizioni

http://www.agenziaentrate.gov.it/wps...779bc065cef0e8

Ciao

maxrelativo 5th Sep 2012 13:08

marittimo
 
Io lavoro su navi che battono bandiera estera.
Vivendo sulla nave per 5/6 mesi di fila e per 8 mesi all'anno, ho abituale dimora (residenza) su territorio non italiano (xké la nave batte bandiera estera). Allo stesso modo essendo la nave sulla quale vivo il mio centro di affari ed interessi il mio domicilio non è nello stato italiano.

L'agenzia che mi assume è in Italia ma lo fa per conto di quella che è negli States. La paga avviene attraverso una società che si trova in una località che è ritenuta dall'Italia paradiso fiscale. Ma è territorio inglese (in realtà una ex colonia)

To sum up: lavoro + di 183 gg all'anno al di fuori del territorio italiano (perché sono su una nave che batte bandiera non italiana); ho residenza e domicilio al di fuori dello stato italiano per + di 183 gg all'anno; il reddito non è prodotto nel territorio italiano (mi paga uk or usa).
Per l'Agenzia delle entrate non sono tenuto a pagare nulla né a dichiarare nulla di quanto ricavato dall'attività di marittimo.

bufe01 6th Sep 2012 05:21

...e se tu fossi sposato con moglie e magari un figlio a terra in Italia dove quindi risiede il tuo centro d'interesse ?
Tuto un pò tricky ed ogni situazione è diversa .

maxrelativo 6th Sep 2012 08:41

Sulla nave. Sempre e solo sulla nave. Non pochi infatti si portano la famiglia a bordo per qualche tempo. Allora dove può essere la sede principale degli affari ed interessi?
E' il lavoratore che bisogna guardare e non quelli che ha sulle spalle (economicamente parlando).

Una situazione simile la vivono gli studenti fuori sede che affittano casa là dove studiano. Il proprietario che affitta deve denunciare alla questura che gli studenti a cui ha affittato la sua casa hanno eletto il loro domicilio in quella città in via tàl dei tali. La residenza dei ragazzi resta la dove è la loro famiglia (salvo situazioni anomale). Come resta lì una porzione rilevante dei loro affetti (anche perché economicamente dipendono da loro ;) )

======================================

La differenza tra residenza e domicilio è specificata dall’art.43 del Codice Civile, il quale chiarisce che la residenza è “il luogo in cui la persona ha la dimora abituale“, in altre parole il luogo in cui la persona risiede abitualmente, mentre il domicilio è il luogo in cui la persona “ha stabilito la sede principale dei suoi affari e interessi“.

Il concetto di domicilio fiscale, invece, viene chiarito dall'art. 59 del DPR 600/1973. (...) I cittadini italiani che risiedono all’estero per il fisco italiano hanno il domicilio fiscale nel comune italiano di ultima residenza.

fonte:
Differenza tra residenza e domicilio fiscale

maxrelativo 6th Sep 2012 09:02

ps. I versamenti dello stipendio avvengono regolarmente su cc italiano. Così come i versamenti inps (ufficio fondi speciali navigazione estera).
Potrei però trasferirmi negli UK ed aprire lì un cc senza alcun problema. Fermo restando che i contributi inps devono essere versati in Italy per legge.
Il mio contratto riguardo la pensione dice così.

iceman51 7th Sep 2012 07:32

@bufe01

il fatto che eventuale moglie e figlio/a siano al "seguito" o meno nulla importa. Il soggetto fiscale e contributivo è il singolo lavoratore.

Altro elemento discriminante è il datore di lavoro ultimo, quello che "fisicamente" paga la retribuzione e dove ha sede legale. Se è italiano la faccenda si complica e dipende innanzitutto dal contratto che hai (italiano od estero) e come ti ha mandato all'estero, trasferito o distaccato. Poi entrano in gioco gli eventuali trattati contro le doppie imposizioni.

Al riguardo posso testimoniare le mie quattro esperienze con datore di lavore italiano e sempre con moglie e figlia in Italia (ai tempi sia per il pendolarismo sia per missioni di lavoro volavo quasi come un pilota ;)).


Quanto segue con contratto di lavoro italiano:
  • Svizzera, distaccato >>> regime fiscale e contributivo italiano (soggiorno max 1 anno poi si doveva essere trasferiti e pagare tasse e contributi in loco)
  • Francia, RFT, distaccato >>> regime fiscale e contributivo italiano
  • UK prima esperienza, distaccato >>> regime fiscale e contributivo italiano
  • UK, seconda esperienza, trasferito ed iscritto AIRE >>> regime fiscale UK, regime contributivo italiano sul nozionale percepito in UK
Poteva poi esistere il caso di colleghi assunti con un contratto di lavoro svizzero, francese, tedesco, UK, ivi residenti ed iscritti AIRE >>> regime fiscale e contributivo locale.

Nessuno di noi e non eravamo poche unità ha mai avuto problemi con le competenti autorità italiane. Per la gente dell'aria come per i marittimi poi entra in gioco la specifica normativa già evidenziata nel 3d.

Cosa fa la differenza?

Il datore di lavoro e la sua natura, il tipo di contratto, la categoria di appartenza.

Purtroppo l'ignoranza in merito è abissale, non solo negli uffici preposti ma anche tra i commercialisti.

maxrelativo 8th Sep 2012 21:22

Per i marittimi la cosa è più lineare. Comunque date un'okkiata anche qui

Lavoratori all'estero: la tassazione del reddito all'estero

ita_198 11th Sep 2012 16:34

ma se uno prende anche la cassa integrazione mentre lavora all'estero?
e se la prende per anni e anni?
so tutte chiacchiere...

davidaz68 11th Sep 2012 16:50

commette un reato penale e lo fa a suo rischio e pericolo assumendosene le responsabilita',

and 14th Sep 2012 09:15

la materia e' molto complessa.L'iscrizione all'aire va effettuata il prima possibile laddove si possiedono i requisiti.(non e' vero come ho letto almeno un anno),vero e' che ogni ambasciata ha le sue sfumature.
preparatevi poi ad entrare in un casino per stipendi sul dove e come.......

davidaz68 14th Sep 2012 09:45

Dipende molto dalla compagnia, alcune hanno le loro banche e lo stipendio viene accreditato solo li in valuta locale o in dollari. Altre come quella dove sono io ti chiede un iban e ti accredita tutto in dollari dove vuoi, nel mio caso nella mia banca italiana

maeroda 14th Sep 2012 21:56

Ok, vi porto il MIO esempio personale.
Pilota di linea d'elicottero, classe 1971, cittadino italiano domiciliato in Svizzera con permesso di dimora B, assunto a tempo indeterminato da operatore aereo svizzero, salario pagato in svizzera ed in CHF, lavoro più di 183 gg/anno in Africa (passaporto e biglietti aerei per dimostrarlo), permango meno di 183 gg/anno in Svizzera e Italia, separato legalmente e versante assegno di mantenimento a ex moglie e figlio, possessore di seconda casa in Lombardia.

Dunque: pago le imposte sui redditi e sostanza (imposta federale, cantonale e comunale che sarebbero l'Irpef italiana sommata delle adizionali regionali e comunali) solo in Svizzera, pago la cassa malattia in Svizzera (equivale all'INPS ma più cara) e tutte le altre assicurazioni AVS, IG, infortuni non professionali ecc.
Un salasso ragazzi....compensato solo dagli stipendi parecchio più alti.
Un salasso che per un dipendente si aggira intorno al 23% totale del salario lordo.
In italia? prendevo il 45% in meno di salario e pagavo il 43% di tasse totali tra irpef e fondo volo.
Il fondo volo però in italia è solo per il 33% dell'imponibile a carico del dipendente dato che il restante 66% lo versa l'azienda.

Dato che la Svizzera è considerata paradiso fiscale dal governo italiano e dato che arrivo da una storia contributiva italiana e cittadinanza italiana, come tutti voi, la residenza va dimostrata al fisco italiano e l'iscrizione Aire è condizione necessaria ma NON sufficente, quindi a tale scopo la separazione o divorzio sono d'obbligo (al di là che siano veri o fasulli) per il discorso del "centro di interessi ed affari" citato dall'agenzia delle entrate e se non si porta la famiglia in confederazione.
Come è d'obbligo alienare i beni MOBILI italiani.
NON posso avere beni mobili registrati in Italia ma solo in Svizzera, il chè è un bene dato che le assicurazioni lì sono meno care ed i privati cittadini possono accendere leasing per comprare moto o auto.

Concludendo...se fossi residente in Italia potrei fare il forntaliere che non paga NIENTE in italia pur essendo da essa mantenuto ai fini dell'assistenza sanitaria. Il comune svizzero di lavoro versa al comune di residenza in fascia frontaliera (20km, elenco in rete) il 38% dell'irpef trattenuta in svizzera).
Esiste poi il frontaliere "fuori zona" che paga le imposte sui redditi sia in svizzera che italia con un abbattimento dell'imponible di 7000€.

Riguardo ai trattati contro le doppie imposizioni: dovete sapere che il residente in italia e lavorante all'estero e' imponibile in italia per tutti i ricavi esteri pagati all'estero o in italia.
Quindi l'irpef già pagata all'estero sarà considerata e la dichiarazione dei redditi estera verrà acquisita dall'italia; saranno fatti i calcoli come se i ricavi fossero percepiti in italia, quindi si verrà imposti della differenza tra l'irpef straniera già versata e la massima aliquita marginale irpef prevista in italia.
Insomma una bella inculata; meglio tagliare i ponti va là.
Saluti e baci.


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