La psicologia dei piloti e la questione Alitalia
 

buongiorno a tutti,

leggevo con interesse su Volare di questo mese, in prima pagina, le considerazioni di un pilota sulla "psicologia dei piloti" e quanto la stessa abbia influenzato la vicenda Alitalia.

Invito tutti a leggere se ne avete la possibilità, è molto interessante e la condivido in toto.

saluti

....beato te che leggi volare!!
Qua c'è tanta gente che fra non molto si troverà con le pacche nell'acqua e forse non avrà tanto tempo e pazienza per leggere "VOLARE".
Se ragguagli tu forse fai cosa gradita!
P.S. Comunque anche io un tempo leggevo queste belle riviste...

l'autore in sostanza sostiene che il pilota medio si sente superiore rispetto al cittadino medio, perchè ha avuto la possibilità di svolgere un lavoro che lo pone al di sopra degli altri, per cui nella sua psiche questo può generare un senso di onnipotenza tipico dei grandi capi di stato o di manager di grosse aziende, per cui tutti i privilegi di cui gode sono per lui essenzialmente intoccabili, e inoltre sa di avere un enorme forza contrattuale per via del fatto che 3000 piloti da rimpiazzare non si trovano dall'oggi al domani, mentre ad esempio 3000 operai si.

Mi scuso se la mia sintesi è grossolana, cmq quella rivista potete trovarla anche in molte biblioteche pubbliche, oppure leggerla a sbafo in qualche libreria ( a fiumicino aeroporto ce ne sono parecchie..... )

Beh, a mio parere, la descrizione è abbastanza veritiera.

E' un dato di fatto, non saran tutti così, ma secondo me ce n'è una buona parte.

In ogni caso è un dato di fatto anche che 3'000 piloti non si sostituiscono facilmente e ogni servizio offerto pretende una retribuzione all'altezza.

Però se si potesse evitare l'arroganza tra colleghi stessi forse certe voci non circolerebbero, no? Se poi vogliamo dire che quest'ultima non c'è ... beh ...

Anche io ho letto l'articolo in questione e lo condivido in toto.
Chi lo ha scritto, è l'ex direttore di volare F. Giaculli.
Il pilota che dice di non sentirsi superiore alla media pecca soltanto di ipocrisia e falsa modestia.

x maumau: se così fosse (ma non credo che per tutti sia così) c'è sempre uno scotto da pagare: l'isolamento sociale.

A meno che uno non sappia mascherare bene la sua superbia.....

Di es. ce ne sono:

- divisione tra ex-mil. e civili,
- divisione tra AZ e non AZ
- divisione tra sindacati (la più grave)

... e con il nuovo contratto forse si rischierà di arrivare a quella tra cpt e f/o.

Bisogna abbattere le prime tre barriere, soprattutto la terza, prima che si venga "infinocchiati" ulteriormente.

Poi non continuo anche perché ancora non sono pilota, però avendo fatto un ITAER ho visto un pò come ragionano i prof (cpt e generali) e frequentando questo Forum, un pò di idee me ne son fatte ... è importante anche l'immagine che avete dall'esterno.

Il pilota rimane ancora una professione nobile, basta salvaguardarla (speriamo!).

Ciao

per concludere, magari a qualcuno può essere utile leggere questo interessante incipit:

I 7 peccati capitali: la superbia

Ciao!

Secondo me nasce tutto da quando si è piccoli (intendo la superbia spicciola): si è lusingati dai commenti delle altre persone, che sono affascinate dall'aspirante pilota e pensi che in cielo ci sarai solo tu e il tuo aereo.

Poi vedi che in scuola di volo c'è altra gente come te ...

... e a lavoro altra ancora (marciume a parte)... così scopri che quel personalissimo sogno l'hanno anche altri!

Da lì il subconscio ti porta a dimostrare che in realtà ne sei degno solo te e devi dimostrarlo, ma essendo subconscio neanche te ne accorgi, è abbastanza innocente come cosa ... io penso sempre che il pilota sia un bambino con la voglia di volare troppo cresciuto eheh... (in senso positivo eh!)!!

Una piccola improvvisazione da psicologo. :)

io non mi sento superiore alla media, non sono ipocrita e non sono falso modesto.

Inoltre ho rispetto per qualsiasi tipo di lavoro e per me il pilota commerciale e' SOLO UN LAVORO e forse per questo a maggior ragione non mi sento superiore alla media.

Non credo che questo articolo rispecchia la maggior parte dei piloti.

Riguardo la rimpiazzabilita': solo qui su pprune ci sono 3000 piloti circa brevettati in cerca di lavoro. Adesso siamo tutti facilmente rimpiazzabili. Gli aeroplani sono piu' facili di una volta, l addestramento e' migliore di una volta, e gli standard per ottenere la licenza commerciale sono piu' bassi di una volta. Ci sono molto piu' piloti di una volta e l' "asticella" da superare per diventare pilota commerciale e nel complesso piu' bassa. Adesso e al 99% una questione di soldi per arrivare in linea.

Il fatto che un pilota vuole essere pagato bene per lavorare non lo vedo come un peccato di superbia o di arroganza, anzi e assolutamente normale che chiunque per il proprio lavoro che fa indipendentemente da cosa fa (qualsiasi lavoro intendo) vuole essere pagato bene e vuole vedere miglioramenti nel tempo.

... e ci mancherebbe! Penso che su questo non sia contrario nessuno ... o almeno nessuno dotato d'intelligenza.

Volare...
 

I-FORD,
il pilota che ha fatto queste considerazioni , sara' sicuramente il direttore della rivista , visto anni fa da me personalmente usare la sua carica(?) per saltare una di quelle interminabili file che si creavano all' accettazione del vecchio IML in piazza novelli .
Noncurante del fragoroso applauso di tutti i presenti , e' andato e in 20 minuti ha potuto tornare al suo lavoro , sicuramente importantissimo per la sicurezza nazionale.

Nick 1

Nick1 il direttore di Volare è uno sulla trentina, forse (dico forse) coi capelli lunghi?

Direttore
 

No, parlavo di quello storico, del primo.

Nick 1

3.000 forse no,ma in numeri minori sicuramente sì.

vai a vedere cos'ha detto MOL su quella meravigliosa idea di mettere i piloti in unpaid leave forzata...in sostanza ha detto "se non gli va bene possono pure andarsene,ci sono abbastanza piloti sul mercato"

saluti

Grazie a Bianchetto che mi ha fatto risparmiare diversi euro!
Dal suo riassunto mi sembra che l'autore parta da un presupposto corretto per fare poi delle conclusioni abbastanza qualunquiste che la gente vuole sentire in questo momento.
Un pensiero, mio padre lavorava alle poste e andava al lavoro col bus delle poste stesse, cosi' come tutta l'amministrazione pubblica e FFAA, non mi sembrano particolarmente privilegiati!

Sempre avuto il dente avvelenato eh ? Passerà...

A mio avviso però bisognerebbe fare attenzione a non confondere il mero concetto di "rimpiazzo" con quello di "sostituzione scientifica" del "know how" e dell'esperienza accumulata, esperienza grazie alla quale qualsiasi professionista - soprattutto quelli che svolgono mansioni complesse, di responsabilità ed altamente specializzate - si sono strutturati con tempo, studio e dedizione.
Rimpiazzare dall'oggi al domani un numero con un'altro numero è facile, anzi banale.
Mantenere un livello di esperienza medio sopra una soglia minima mentre si porta a termine questo processo è un'altro paio di maniche ed è tutt'altro che scontato. Basta chiederlo ad un assicuratore.
E non vale solo per i piloti, ma anche per chirurghi, ufficiali marittimi, macchinisti, determinati responsabili addetti alla sicurezza e molte altre posizioni lavorative.
La responsabilità connessa a certe mansioni di per se isola chi questa responsabilità la detiene, nel senso che alla fine - per quanto con le nuove tecniche di CRM si cerchi sempre di fare un lavoro di cooperazione e collaborazione ottimi - a prendersi la responsabilità della decisione alla fine è sempre uno.
Sono tutti meccanismi che, qualora estesi oltre il mero ambito lavorativo (cosa tutt'altro che rara ed in un certo senso anche molto umana), possono alterare ego ed autostima; ma parlare addirittura di isolamento sociale e di superbia sottende condizioni patologiche che verrebbero intercettate durante i controlli a cui la quasi totalità delle mansioni sopra riportate sono sottoposte. Qui però entriamo nel campo di Ray, che certamente può essere più esaustivo di me.
Non ho letto l'articolo, ma in generale mi sembra una conclusione molto stereotipata. La vicenda AZ poi credo c'entri come i cavoli a merenda, visto che l'esito plebiscitario non riguarda solamente una categoria bensì più d'una, quindi forse le cause andrebbero cercate altrove ...

Oggi come all'epoca dell'articolo si cerca di distrarre l'attenzione da chi ha fatto veramente i danni additando quei privilegiati dei piloti.
Non mettiamo in mezzo CRM e profili psicologici quando non c'entrano nulla.