Tasse

Old 18th Feb 2015, 14:58
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75W
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Tasse

Ciao a tutti,
Sono basato in Francia per una Compagnia francese e sono residente in Italia.
Sono dipendente con contratto collettivo nazionale, ricevo busta paga dove mi vengono trattenute tasse e contributi pensione.

La convenzione Italia-Francia per evitare le doppie imposizioni dice: “le remunerazioni percepite in corrispettivo di un lavoro subordinato svolto a bordo di navi o di aeromobili utilizzati in traffico internazionale sono imponibili nello Stato nel quale è situata la sede della direzione effettiva dell’impresa”.

Nonostante ciò l’Agenzia delle Entrate afferma che devo pagare la differenza tra le tasse che pago in Francia e le tasse che avrei dovuto pagare in Italia sullo stesso lordo.

Ovviamente in Francia, come in Italia, ci sono delle agevolazioni fiscali per i naviganti ma vengono calcolate diversamente.
Ora sto cercando di calcolare quale sarebbe stata la tassazione italiana applicata ai valori della busta francese.

Confermate che la base è imponibile al 100%, l’indennitá di volo al 50% e le diarie non son tassate?

Sono ben graditi qualsiasi consiglio o esperienze in merito. Anche in PM.

Grazie

75W
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Old 18th Feb 2015, 15:38
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Esatto, retribuzione base imponibile al 100%, indennità volo al 50% e diarie esentasse.

Devi fare dichiarazione dei redditi (fatti aiutare da un commercialista se non sei pratico) e difficilmente dovrai pagare qualcosa al fisco italiano, in quanto porterai in detrazione le tasse pagate in Francia, e in deduzione i contributi pensionistici pagati.

Purtroppo l'agenzia delle entrate interpreta spesso in questo modo il paragrafo sui naviganti, ed è a mio avviso ingiusto, e contrario allo spirito del trattato.

Per fortuna che nonostante quello che si dica in giro, l'Italia è una specie di paradiso fiscale per i piloti dipendenti, con tassazione di gran lunga tra le più basse dei paesi occidentali, soprattutto se, come fanno tutte le compagnie, gran parte della busta paga viene data sotto forma di indennità volo, con un corposo volato minimo garantito.
dirk85 is offline  
Old 18th Feb 2015, 15:57
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75W
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Grazie Dirk,
ho parlato con 4 commercialisti e non mi hanno dato risposte concrete.
Le darò io a loro...


Per la cronaca, parlare con un commercialista di quelli "esperti" in questo settore bisogna avere una referenza se no manco ti cagano.
Questo la dice lunga...


Quindi mi arrangio e userò il commercialista solo per compilarmi Unico.
Questa sembra l'unica soluzione per dormire tranquilli.
75W is offline  
Old 18th Feb 2015, 16:13
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Puoi fare il 730 anche se non hai sostituto d'imposta, novità dell'anno scorso, non c'è bisogno dell'Unico.

Per l'indennità volo, e tutelarsi in caso di contestazioni, scarica e stampa la normativa nazionale che disciplina la materia.
dirk85 is offline  
Old 18th Feb 2015, 22:26
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indennità volo al 50%
art. 51 comma 6 del D.P.R. n. 917/1986 (TUIR)
diarie esentasse
art. 51 comma 5 del D.P.R. n. 917/1986 (TUIR)
Henry VIII is offline  
Old 18th Feb 2015, 22:59
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75W
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Grazie Dirk & Henry,

mi piace pensare che un giorno ci sarà un'associazione, organizzazione o un semplice gruppo di piloti italiani lavoratori all'estero uniti dal comune desiderio di vedere garantiti i propri diritti.
Magari con delle figure in comune, dei professionisti che seguano la parte fiscale o giuridica e che portino avanti dei progetti per fare chiarezza su molti aspetti che ci troviamo ad affrontare.

Last edited by 75W; 19th Feb 2015 at 23:12.
75W is offline  
Old 18th Feb 2015, 23:32
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All' Agenzia delle Entrate purtroppo non sanno leggere le norme, e non parlo di interpretazione, ma proprio di lettura della lingua italiana. Il caso della differenza di tasse da pagare eventualmente nel paese di residenza è un principio generale che però NON si applica ai naviganti per via di una legge speciale che regola la faccenda. E' espressamente previsto dalla nostra legislazione che una legge "speciale" è di ordine superiore ad una generale.
Fullblast is offline  
Old 19th Feb 2015, 06:06
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ti andrebbe di mettere il riferimento alla legge speciale.

siamo davvero in tanti all'estero e trovare una strada unica e corretta sarebbe ottimo!
300Hp is offline  
Old 19th Feb 2015, 11:25
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Originally Posted by dirk85
Esatto, retribuzione base imponibile al 100%, indennità volo al 50% e diarie esentasse.

Devi fare dichiarazione dei redditi (fatti aiutare da un commercialista se non sei pratico) e difficilmente dovrai pagare qualcosa al fisco italiano, in quanto porterai in detrazione le tasse pagate in Francia, e in deduzione i contributi pensionistici pagati.
.
Dirk potresti spiegarmi meglio? E' un ambito intrigato..
Se la compagnia ti paga una cifra e paga le sue tasse nel paese dove è registrata, un pilota impiegato che è residente in Italia riceve un netto, con una ripartizione tipo 40% base fissa e 60% diaria (nessuna indennità di volo), allora tale pilota puó pagare le tasse in Italia riportando la quota intera della base e basta? (accordi UE e nessuna doppia imposizione)
Non credo sia necessario pagare anche i contributi pensionistici, o sbaglio? Si possono fare forme integrative private.
Tekor Bali is offline  
Old 19th Feb 2015, 22:49
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E' scritto negli accordi bilaterali, per la maggior parte degli stati sono praticamente tutti uguali, dei copia-incolla; in quegli accordi è specificato chiaramente che la normativa che si applica ai naviganti (sia di mare che di aria) è diversa dagli altri tipi di lavoratori.

FB
Fullblast is offline  
Old 21st Feb 2015, 16:02
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Ragazzi, questa cosa è stata discussa alla nausea, se fate ricerche negli archivi è tutto chiaro.

Fullblast ha la risposta corretta. Quello dei naviganti di aria e mare è un regime particolare. Il fatto che nella normativa manchi la parolina "soltanto" non ha alcuna influenza con il significato GLOBALE della normativa. Altrimenti non ci sarebbe una legge specifica che riguarda il personale navigante.

Il fatto che l'Agenzia delle Entrate ci provi, è un altro discorso.

Era stato riportato negli archivi che un pilota nella nostra situazione era stato contattato dall'Agenzia. Tale pilota aveva successivamente assunto un avvocato per la modica cifra di 2000€... E come per magia erano poi arrivate le scuse dell'Agenzia, dicendo che nulla era dovuto.

E' chiaro che in mancanza della parolina magica "soltanto" loro ci provino... (come si evince dal caso della risposta ricevuta da 75W dall'Agenzia....) ma il senso della normativa è CHIARISSIMO!!! peccato che facciano buttare via alla gente soldi di commercialista, avvocato... etc etc...
Captain_Hook is offline  
Old 21st Feb 2015, 23:06
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Pur essendo d'accordo al 100% con dirk85 sul fatto che sia ingiusto e contrario allo spirito del trattato, non credo proprio che sia tutto chiaro.
2.000€ è solo l'anticipo di quello che io ed altri colleghi abbiamo pagato ad uno dei più grandi studi legali del mondo (Hogan & Hartson), per avere la conferma che invece, secondo la legislazione attuale, siamo soggetti a tassazione anche in Italia, seppur godendo del "foreign tax credit system", ovvero la doppia imposizione viene eliminata mediante il credito d'imposta per le imposte pagate all'estero.
L' Articolo 8, spesso citato in quanto limita, nelle Convenzioni Internazionali, gli "utili derivanti dall'esercizio, in traffico internazionale, di navi o di aeromobili" al pagamento delle imposte "soltanto" nel Paese in cui ha sede la direzione effettiva dell'impresa, non ci riguarda, in quanto noi non siamo (purtroppo) proprietari della compagnia, ma lavoratori dipendenti. Come correttamente scritto da 75W, i redditi da lavoro SUBORDINATO sono invece descritti all'articolo 15 (" Nonostante le precedenti disposizioni del presente articolo le remunerazioni ricevute in corrispettivo di un'attività' dipendente svolta a bordo di navi o di aeromobili utilizzati in traffico internazionale sono imponibili nello Stato contraente in cui e' situata la sede della direzione effettiva dell'impresa." ).
Anche uno dei maggiori studi tributari della capitale, ci ha confermato che la mancanza della parolina "soltanto", ha portato già centinaia di casi a perdere in commissione tributaria, in quanto l'Agenzia delle Entrate, in mancanza di questa limitazione, ci ritiene soggetti a tassazione ai sensi dell'Art. 2 del TUIR ed alla definizione di "soggetto residente" esposta nell' art.2 comma 2, del D.P.R. 22 Dic. 1986, n.917. Per dovere di cronaca, questo è quanto succede anche ai colleghi tedeschi, che hanno una legislazione simile.
Un saluto. A.
adiru72 is offline  
Old 22nd Feb 2015, 13:42
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Riassumendo, visto che la mia situazione è simile tranne la base:

- Dipendente di Società estera (EU) (No contractor)
- Base in Italia

Come per il collega sopra, l'accordo bilaterale impedisce la doppia imposizione. La compagnia si occupa sia della tassazione nel loro paese che in Italia (ma solo per la parte di volato effettuato in Italia) e si occupa anche dei contributi sociali (obbligatoriamente da versare nel Paese della base assegnata, Italia in questo caso).

Devo fare il 730 o il modello Unico?

Posso comunque portare in detrazione o deduzione, per la parte Italiane delle tasse, le spese previste come facevo quando ero dipendente di una compagnia italiana? (es. medicinali, assicurazione auto, fondi pensione complementari ecc.)
Breakthesilence is offline  
Old 22nd Feb 2015, 15:49
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Puoi fare il 730, e puoi portare in detrazione e in deduzione quello che faresti normalmente se fossi impiegato da una società italiana.

Se come penso la compagnia è Ryanair tieni presente che pare che all'INPS non abbiano visto nemmeno una lira, vatti a informare al più vicino ufficio.
Trattengono i soldi ma non si capisce se e a chi li versino.
dirk85 is offline  
Old 22nd Feb 2015, 15:50
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Breakthesilence la tua situazione è differente dalla mia in quanto sei basato in Italia...onestamente non saprei.
Per quanto mi riguarda (dipendente compagnia EU, base EU ma residente in Italia) ti posso dire che, come la maggior parte dei miei colleghi, pago le tasse nel Paese dove ha la base la compagnia e poi in Italia porto come credito d'imposta le tasse pagate all'estero con il modello Unico (dove però dichiariamo il reddito convenzionale secondo la Circolare INPS) in pratica pagando la differenza, e continuando a portare in detrazione le spese (medicinali, fondi pensione etc..).

Il tutto è comunque fatto da un commercialista esperto...io non saprei da dove cominciare!

Un saluto
adiru72 is offline  
Old 23rd Feb 2015, 09:19
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Adiru,

ti ringrazio per le tue precisazioni. Rimango comunque convinto che sia un tentativo ILLEGALE della ADE di estorcere denaro non dovuto in un momento di bisogno. Come diceva giustamente un collega, la nostra legge è basata sul diritto romano e le norme vanno interpretate a mezzo di altre norme. Per quello che è la mia umile opinione l'articolo 15 (quello che ci riguarda) va interpretato a mezzo dell'articolo 8 (quello che riguarda la compagnia stessa), pena lo stravolgimento della normativa stessa. Ti rimando ad una lunga discussione di due anni fa postata su questo forum, concernente i piloti Ryanair nella nostra situazione.

L'agenzia delle entrate manda cartelle esattoriali ad equipaggi Ryanair [Archive] - PPRuNe Forums

E' chiaro che è anche una questione di coscienza. Vista l'esistenza di questa legge, non mi sento in torto nel cercare di fare chiarezza. E non sono convinto che in tribunale le ragioni della ADE reggerebbero. Poi le decisioni che si prendono preventivamente per evitare problemi di ogni sorta sono altra cosa. L'unica certezza che ho in questo momento è che i conti esteri vanno comunque dichiarati in ogni caso. Ti ringrazio comunque per tutte le informazioni utili che hai fornito.
Captain_Hook is offline  
Old 1st Mar 2015, 09:26
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Caro Hook, anche io, come premesso nel mio primo post, la ritengo una forzatura dell'Agenzia delle Entrate, e penso sia anche contrario al principio del Trattato....ho voluto però precisare quale sia lo stato di fatto, da un punto di vista legale, e l'interpretazione dell'Agenzia delle Entrate, per evitare che qualche collega si ritrovi in situazioni antipatiche...poi, come giustamente dici, sta alla coscienza di ognuno decidere cosa fare... Un saluto!
adiru72 is offline  
Old 1st Mar 2015, 12:33
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Io posso solo riportare la mia esperienza, però contraria:

Retribuito in italia(molto tempo fà) e residente in francia. Andai all'ufficio delle imposte francese e l'impiegata tornò dopo un minuto con fotocopia del trattato dicendomi che niente era dovuto allo stato francese.

Ringraziai e chiesi di mandarimi risposta scritta: non ho fatto a tempo a girarmi, aprire la porta dell'ufficio che...mi arriva sul telefonino email della suddetta con scritto a chiare lettere che....non gli dovevo nulla.

Poi, sempre in altra vita, situazione differente: residente in italia e retributo in altro stato senza specifica di esclusività nella clausola. Parlai con più impiegati di diverse sedi ade, diversi commercialisti e tributaristi. Risposte diversissime l'una dall'altra. Escamotage: dichiarazione con tassazione gonfiata e quindi totale esenzione in italia x credito imposta superiore a tassazione italiana...

Dove ti fregano è che, devi dichiarare i depositi esteri. Quindi dovendo fare dichiarazione x rw84 faccio, tanto che ci sono, dichiarazione del reddito estero.

Rgrds
Arewerunning is offline  
Old 5th Mar 2015, 21:01
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Questo non e' un interpello ufficiale con valore legale, pero' e' una semplice domanda in forma scritta fatta all' agenzia delle entrate che sembra confermare che NON si deve dichiarare in italia..
Poi vai a capire..!
Richiesta in merito a modello UNICO:
Ho soltanto il reddito da lavoro certificato da modello P60 irlandese, dal quale si evidenziano le trattenute operate dallo Stato Irlandese.
Dal momento che: secondo la convenzione tra l'Italia e l'Irlanda dell'11 giugno 1971 per evitare le doppie imposizioni (art.14 comma 3, ...le remunerazioni relative a lavoro subordinato svolto a bordo di aeromobili sono tassabili nello Stato contraente in cui e` situata la sede della direzione effettiva dell'impresa) e la sede effettiva e` a Dubino, ritengo che io non debba provvedere a denunciare il medesimo reddito anche in Italia con mod.UNICO.
Gentile Contribuente, i redditi percepiti da contribuenti residenti in Italia, ma prodotti all'estero, devono essere dichiarati se: non esiste convenzione contro le doppie imposizioni; esiste convenzione contro le doppie imposizioni in base alla quale tali redditi devono essere assoggettati a tassazione sia in Italia sia nello Stato estero; esiste convenzioni contro le doppie imposizioni in base alla quale tali redditi devono essere assoggettati a tassazione esclusivamente in Italia.

Nel caso da Lei prospettato, ai sensi del comma 3, art. 14 Convenzione
n. 583 del 09/10/1974, pertanto, i redditi percepiti non devono essere dichiarati, poiché le remunerazioni relative a lavoro subordinato svolto a bordo di navi ed aeromobili in traffico internazionale sono tassati dallo Stato contraente in cui è situata la sede della direzione effettiva dell'impresa.
Cordiali
saluti.

La presente risposta non è resa a titolo di interpello ordinario ai sensi dell'art.11 della legge n.212 del 2000, bensì a titolo di assistenza al contribuente ai sensi della Circolare Ministeriale n.99/E del 18/05/2000.
kuitogu is offline  
Old 13th Apr 2016, 16:32
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Angry Tassazione Compagnie extra EU

Nel mio caso, dipendente di una compagnia extra eu e che vola i traffico internazionale e mai in eu mi sono visto richiedere tasse e sanzione per i redditi di cinque anni fa, bypassando la convenzione bilaterale contro le doppie imposizioni.

In particolare trattasi di legge speciale e anche nel commentario dell articolo 15 dove si spiega il significato dei vari punti e riportato chiaramente che il comma 3, ovvero quello riguardante i dipendenti di compagnie aeree in traffico internazionale, fa riferimento esplicito a quanto previsto dal art 8 per le compagnie aeree, ovvero tassazione dove ha sede la compagnia in questione.

Il TUIR e bypassato dalla superiorità di una legge speciale a quanto previsto dalla normativa nazionale in base alla Costituzione Italiana e pertanto la ADE non ha titolo di chiedere quelle somme.

Non bisogna arrendersi e si devono rispettare le Norme previste.
mosenga is offline  

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