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Thread Alitalia CAI

Thread Alitalia CAI

Old 27th Sep 2013, 17:40
  #281 (permalink)  
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ciao Joe,
ti ricordo che gli stipendi al lordo sono molto di più della cifra che hai scritto, la situazione è disastrosa, Eurocontrol è fuori di tanti tanti tanti soldi, ancora oggi i dati che dichiarano nei CdA non sono veritieri, ovvero al di la dei debiti per aeromobili, il debito vs fornitori e banche supera 1,5 mil di € e a questo vanno aggiunti i debiti con i lessor. Ergo se si dovesse redigere un bilancio di liquidazione (e quindi di non continuità) il buco è intorno ai 2,5 miliardi di €. Questi incompetenti, malgrado i vantaggi di cui hanno goduto, sono riusciti a perdere una marea di soldi. Solo adesso giornali e TV li stanno chiamando per quelli che sono ovvero dei terrificanti incompetenti, ma loro non demordono, con un faccia di caxxo più grande che mai sono ancora li senza il minimo senso della vergogna.
I presunti 100 milioni non servono a nulla, soprattutto in mano a questi incompetenti di prima categoria. Alitalia ha bisogno di un cambio radicale e di almeno 700 mil di € per pensare di poter diventare un qualcosa di serio

Last edited by EM75; 27th Sep 2013 at 17:43.
EM75 is offline  
Old 27th Sep 2013, 18:13
  #282 (permalink)  
 
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per Selcalcheck

Non è elegante fare nomi così...ma siccome anche io sono un ex se vuoi posto tutti gli sms di ex "colleghi" che mi spiegavano come sarebbe stato giusto non fare nulla "tanto i due terzi dei piloti (loro compresi) si salvano e gli altri si arrangeranno. Solo i condannati avrebbero fatto la guerra, gli altri sarebbero solo corsi a firmare, come poi hanno fatto. Ci sono state onorevoli eccezioni e qualcuno ha pagato di persona in modo salato: ad un paio di colleghi in tali condizioni io ho contribuito a versare un contributo come quota parte del loro stipendio perso. Tu hai fatto qualcosa? Di certo i fortunati all'interno non hanno fatto nulla, ma quelli per me non esistono più. Io c'ero, e non ho visto tanti con la voglia di combattere. Questa è storia, che se la smazzino da soli ora: a me ci penserà il giudice eventualmente.
joe falchetto 64 is offline  
Old 27th Sep 2013, 20:58
  #283 (permalink)  
 
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Applausi scroscianti a selcalcheck
Certi personaggi dovrebbero andarsi a sotterrare dalla vergogna in quanto responsabili in prima persona di questo scempio. Caro selcalcheck il tuo pensiero è condiviso da tutti da 5 anni. Ben vengano nomi e cognomi

Last edited by antani blindo; 27th Sep 2013 at 21:12.
antani blindo is offline  
Old 27th Sep 2013, 21:17
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Ma forse ancora deve essere messa in atto la STRATEGIA A LUNGO TERMINE!!!!!!!
antani blindo is offline  
Old 27th Sep 2013, 21:30
  #285 (permalink)  
 
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La lotta

Quello che vorrei dire, molto semplicemente, è un concetto molto chiaro: chi pensa di subire, a torto o ragione, una ingiustizia, ha il dovere di combattere per i propri interessi, e non aspetta che qualcuno gli dica come combattere. Poi ce la si può prendere con chi vuole. Io ho discusso "manescamente" con il comandante belloccio dei piloti ed un mio amico ha tirato un dritto all'egregio rappresentante confederale. Magre ma tangibili soddisfazioni. Ciò detto, a me ora non interessa più molto di quella azienda e di quei piloti: mi auguro che resti in piedi per non avere in giro rompiscatole alla ricerca di lavoro, e mi auguro che non mi capitino eventualmente vicino. Vedo però che si è sempre pronti a fare solo alcuni nomi e non altri...che pure loro per primi hanno tradito firmando quello scempio.
joe falchetto 64 is offline  
Old 28th Sep 2013, 06:52
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EM75 ho qlc dubbio su queste affermazioni del "patriota" puoi tradurle?

O almeno una parte di quanto investito nel 2008. Un consigliere a Economiaweb: «Sono soldi nostri. Dobbiamo massimizzare».
Alla Magliana hanno fatto quello che non si è riuscito (o voluto fare) in Telecom: frenare le mire dell’usurpatore straniero. Strategia o tattica che sia, è questo che devono aver pensato i quattro rappresentanti di Air France (Philippe Calavia, Peter Frans Hartman, Bruno Matheu, Jean-Cyril Spinetta) durante l’ultimo consiglio d’amministrazione di Alitalia.
Quarantott’ore prima avevano il via libera di una parte del governo italiano (il ministro dei Trasporti, Maurizio Lupi) a salvare l’ex vettore di bandiera. Una volta in consiglio d’amministrazione, però, hanno visto i capitani coraggiosi italiani ricompattarsi e imporre una strategia che rende più complesso un cambio degli equilibri azionari.
Per questo hanno detto no a un aumento di capitale di soli 100 milioni di euro, al tentativo di far sottoscrivere agli azionisti i rimanenti 55 milioni di euro del prestito obbligazionario già deliberato lo scorso inverno, e all’apertura in queste condizioni di una faticosa rinegoziazione con le banche sulle linee di credito esistenti (300 milioni).
Mosse che, a essere buoni, allungano soltanto l’agonia della compagnia.
Ufficialmente i soci italiani dicono di essere stati semplicemente coerenti rispetto agli investimenti decisi dal 2008 e fanno quadrato intorno al piano dell’amministratore delegato Gabriele Del Torchio: timido ritorno sulle tratte di lungo raggio, abbandono della rotta Milano-Roma ormai fagocitata dall’alta velocità, politica commerciale più aggressiva. Tutte mosse giuste, ma forse tardive.
I PATRIOTI PUNTANO A RIENTRARE DELL’INVESTIMENTO. A ben guardare il messaggio sembra un altro: a differenza di quanto si pensava, sperano ancora di rientrare di parte del miliardo speso nel 2008.
Di conseguenza, sbarrano la strada ai progetti di Air France, da più parti invitata a conquistare la maggioranza di Alitalia con un aumento di capitale, semplicemente sottoscrivendo l’inoptato italiano. C’è entusiasmo tra i capitani coraggiosi. Uno di loro, azionista e membro del board, spiega a Economiaweb.it chiedendo l’anonimato: «Il problema della stampa e di certa politica è quello di essere troppo inclini al retropensiero francese. Noi soci italiani di Alitalia siamo degli imbroglioni, che abbiamo fregato 3 miliardi di euro allo stato. Air France invece è il salvatore. La verità è che noi crediamo nel piano Del Torchio e vogliamo massimizzare il nostro investimento. Sono soldi nostri, non pubblici. Mentre i francesi sono vicini al fallimento, visto che in quattro anni hanno accumulato 3 miliardi di perdite e devono affrontare 13mila esuberi. Credete davvero che in queste condizioni possano accollarsi l’Alitalia?».
UNA PARTITA A SCACCHI CON TRE SCENARI. Da qui al 14 ottobre, giorno dell’assemblea che deve approvare l’ultimo piano finanziario, si terrà una serrata trattativa dagli esiti incerti. In quest’ottica non si può escludere che i francesi, coerenti con il loro voto in consiglio, decidano di non aderire all’aumento di capitale, con il rischio di vedere diluita la loro quota. D’altro canto, c’è anche chi scommette che, arrivati alla data fatidica, i soci italiani finiscano per ammettere il bluff, non potendo reperire le risorse sufficienti per aderire all’aumento di capitale.
In questa partita a scacchi tre cose sono chiare. Air France, prima di investire nuovi soldi alla Magliana, pretende che il governo e i soci italiani si accollino parte dei debiti e dei lavoratori del vettore. Inoltre, vuole far decadere parte delle opzioni sui nuovi aerei di medio raggio, portati in dote al vettore dall’ex patron di AirOne, Carlo Toto. I capitani coraggiosi (nonostante una parte di loro, vedi i Riva o Unipol, sia costretta a uscire per motivi diversi) non intendono scontare un centesimo all’alleato francese. Per le loro quote vogliono soldi veri, pur sapendo che la nuova Alitalia vale un terzo rispetto all’anno di fondazione.
Eppoi ci sono i conti presentati il 26 settembre da Gabriele Del Torchio. Nel primo semestre dell’anno la compagnia ha accumulato 294 milioni di euro di perdite, ha bruciato un milione e mezzo al giorno, e ha in cassa 128 milioni. Un aumento di capitale da 150 milioni potrebbe essere non sufficiente. Non a caso il manager avrebbe ventilato il ricorso alla Marzano, il commissariamento. Sarà un autunno caldo alla Magliana.
45ACP is offline  
Old 28th Sep 2013, 21:50
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Per vendere ad Air France e fallire tra qualche anno o stare con i Capitani coraggiosi e passare di prestito in prestito, tanto vale chiudere con onore e poi si vedrá.

Spenta la luce del governo, chi si prende la responsabilitá del commissariamento?

Ma non esiste un Mr. B con problemi in Magliana che stacchi la spina per semplice vendetta ?

Non li sopporto piú! Ve lo chiedo in ginocchio, sono in ginocchio a chiedervi: c-h-i-u-d-e-t-e, per favore !

Non vi sopportiamo piú!
furball_t is offline  
Old 29th Sep 2013, 08:24
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Mangiato pesante ?
Nick 1 is offline  
Old 29th Sep 2013, 10:07
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No... semplicemente rotto gli zebedei.

Chi ha mangiato e pesante é verso la zona di Fiumicino... Da anni!
furball_t is offline  
Old 1st Oct 2013, 09:59
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Iniziato vertice a Palazzo Chigi sulla partita Alitalia

Per info, da Adnkronos...

Roma, 1 ott. (Adnkronos) - Vertice a Palazzo Chigi sulla partita Alitalia. Con il premier Enrico Letta e alcuni ministri, hanno affrontato il dossier anche tutti gli altri soggetti coinvolti: ovviamente i vertici della compagnia, ma anche rappresentanti di Aeroporti di Roma, delle banche finanziatrici (Unicredit e Intesa), delle altre società a vario titolo interessate, Sace, Atlantia, Eni.
E' quanto si apprende da fonti di governo.
CorradoT is offline  
Old 4th Oct 2013, 06:45
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Dal Messaggero.

Alitalia, ecco il piano Air France: 4.000 tagli e Fiumicino dimezzato.

ROMA Air France affila le armi per il controllo di Alitalia. Sempre più convinta che il governo - dopo la fumata nera scaturita dal vertice a Palazzo Chigi con i principali soci italiani, i fornitori, le banche e la Cassa Depositi e Prestiti che si è opposta all’intervento - sia pronto a cedere le armi. Incapace di gestire o solo immaginare un’operazione per impedire che Alitalia diventi di fatto un vettore regionale e Fiumicino un hub di serie B. Sanno bene a Parigi che il tempo gioca a loro favore e che il 14 dicembre, quando si svolgerà l’assemblea per l’aumento di capitale, il fronte italiano, lasciato solo dallo Stato, non potrà opporsi. In cassa ci sono pochi milioni di euro, la continuità aziendale è a rischio e al momento l’atteso cavaliere bianco non si è materializzato.
NESSUNA DIFESA

Per questo Air France, che gioca sulla confusione politica di questi giorni e sulla storica debolezza del nostro sistema, ha già pronto un piano «lacrime e sangue» da varare contestualmente all’acquisizione dell’ex compagnia di bandiera, cioè subito dopo la ricapitalizzazione. Le cifre dell’intervento sono emerse proprio durante il summit da Letta. «Air France taglierà fino a 4.000 posti, dimezzerà la flotta e chiuderà Alitalia handling per i servizi di pista», si è lasciato sfuggire un azionista di spicco della compagnia italiana. Non solo. Nei piani dei francesi c’è il trasferimento a Parigi delle funzioni aziendali chiave e, vista la scontata decurtazione dei voli, il ridimensionamento dell’aeroporto romano, che verrebbe messo al servizio dell’aeroporto parigino Charles De Gaulle perdendo quindi lo status di hub internazionale. Andrebbero in fumo miliardi d’investimento (12 per la precisione) e migliaia di posti di lavoro visto che la crescita dell’aeroporto immaginata da Adr è legata allo sviluppo del vettore nazionale. Trasferendo il centro a Parigi, il declino sarebbe inevitabile, la marginalizzazione sicura.
Per la verità, anche il piano presentato dal presidente Colaninno e dall’amministratore delegato Del Torchio punta su un robusto taglio di organici (circa 900) e sullo spostamento dei voli sul lungo raggio, là dove i profitti sono più alti. Proposte ovviamente bocciate da Air France perché ritenute insufficienti e strategicamente sbagliate. Parigi vuole una cura più drastica. Certamente più dura di quella che sta facendo in casa propria, dove gli esuberi attualmente sul tavolo sono 2.800. Soprattutto concepisce Alitalia come una compagnia satellite il cui unico obiettivo deve essere portare fatturato, cioè passeggeri, negli scali francesi. Air France, che è controllata dallo Stato francese ed è partecipata dalla Caisse de Depots, ha dietro tutto il sistema Paese, e non esiterà ad approfittare dello disgrazie italiane. Del resto, le preoccupazioni dal premier Letta, condivise dai ministri Zanonato e Lupi, sono cadute nel vuoto quando si è cercato di far scendere in campo la Cdp a fianco delle banche e dei soci italiani. Il presidente Franco Bassanini e l’amministratore delegato Giovanni Gorno Tempini si sono infatti tirati indietro precisando che nè il Fondo Strategico nè la Cassa possono intervenire anche se l’investimento fosse di soli 100 milioni.
Di qui l’irritazione del presidente del Consiglio che, dopo il gran rifiuto, sta pensando di tornare alla carica in queste ore. Appare infatti poco comprensibile - di là dei vincoli statutari, peraltro superabili agevolmente visto che la richiesta viene dal governo (il Tesoro possiede l’80% circa del capitale di Cdp) - che non venga considerato strategico il sistema del trasporto aereo nazionale.
Un sistema che comprende il principale aeroporto del Paese, le infrastrutture connesse e tutto l’indotto legato al turismo, al business che Alitalia può significare per l’economia nazionale. Durante il vertice c’è chi ha anche fatto notare come Cdp abbia investito oltre 1,5 miliardi nella Brebemi, l’autostrada Milano-Brescia, che certo non è così strategica per il Paese. Insomma, il no è stato giudicato uno schiaffo inaccettabile. Anche perché tutti i protagonisti riuniti intorno al tavolo, dagli esponenti delle banche (Federico Ghizzoni, ad di Unicredit e Gaetano Miccichè, dg di Intesa Sanpaolo) fino ai rappresentanti dei creditori (tra cui l’Eni e Adr) avevano condiviso il discorso del premier sulla necessità di non perdere un asset centrale - compagnia e aeroporto - per la politica dei trasporti e lo sviluppo del Paese.
INTERVENTO DIRETTO

Se Cdp si fosse esposta, nessuno, dai soci alle banche, si sarebbe tirato indietro. Così però non è andata ed ora i margini sono davvero stretti. Da Palazzo Chigi si fa capire che c’è ancora tempo per trovare una soluzione.
Ma un intervento in sede di aumento di capitale per circa 300 milioni, come vorrebbe Parigi, non sarà facile. Air France punta ad avere poco meno del 50%, appena sotto la soglia del consolidamento, per poter disporre della cloche della compagnia e decidere la rotta. Lo Stato italiano ha poche ore per rilanciare o almeno ottenere garanzie sull’integrità di Alitalia. Da parte loro le banche stanno lavorando a un’ipotesi che coinvolga anche il governo. Ma il fatto che ieri sera il vertice già convocato da Palazzo Chigi per lunedì 7 sia stato cancellato, non viene certo letto come un segnale di buon auspicio.

Ma va' ?? Chi l' avrebbe mai immaginato.....

Last edited by Nick 1; 4th Oct 2013 at 06:46.
Nick 1 is offline  
Old 4th Oct 2013, 08:37
  #292 (permalink)  
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ancora una volta questo nostro ormai piccolo Paese, non riesce ad inquadrare il problema. Qui il punto non è trovare i soldi, il punto è un altro chi mai metterebbe 1 € considerando il livello di competenza del management equivalente a 0???
Oggi ci dicono che il segreto è il lungo raggio, senza capire che la vera fortuna di AZ era il suo mercato domestico in Paese geocentrico come il nostro. Bisognerebbe ammettere che oggi quel mercato è stato brillantemente preso da Ryan che con capacità manageriali straordinarie è riuscita a prendersi la maggioranza del mercato italiano. Un serio piano industriale dovrebbe ripartire da li, e ripartire da li vorrebbe dire fare sistema per riappropriarsi di quel mercato. Peccato che manca ogni minima competenza di settore, e questo purtroppo far si che non vi sono strategie su cui investire. Questo è il vero drammatico problema. Air France ha il vero controllo della situazione e il processo appare irreversibile.

Come on!!!! ci genuflettiamo a Te mirabile manager dei cieli, io ti sto aspettando da 10 anni con ansia e tu sai perché, per favore non mi fare scrivere nella mia mail privata dai tuoi uomini non sono in vendita come ti è noto e non voglio smettere di scrivere su questo piccolo luogo di democrazia, vi è un pezzo di storia Monsiuer, un pezzo di storia che va riscritta e stavolta come ti è noto sarò dall'altra parte a farti una foxxuta guerra sul tuo feederaggio con buona pace dei tuoi 380..... Fiumicino e MXP non moriranno Monsieur, te ne accorgerai presto..... hai distrutto con la complicità di manager incompetenti l'aviazione italiana, adesso la dovrai ricostruire ma vedrai, non sarà facile, 13.000 persone in toto pagheranno il prezzo di trovarsi senza lavoro e di queste 7.000 già lo sono da tempo. Non va bene Monisuer non va per niente bene. Dal profondo del mio cuore tinto di italico orgoglio,lasciami sommessamente dire: "fanculo tu e i tuoi amici che mi scrivono offrendo variegate seggiole a cui non sono interessato".
EM75 is offline  
Old 4th Oct 2013, 09:02
  #293 (permalink)  
 
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ancora una volta questo nostro ormai piccolo Paese, non riesce ad inquadrare il problema. Qui il punto non è trovare i soldi, il punto è un altro chi mai metterebbe 1 € considerando il livello di competenza del management equivalente a 0???
Oggi ci dicono che il segreto è il lungo raggio, senza capire che la vera fortuna di AZ era il suo mercato domestico in Paese geocentrico come il nostro. Bisognerebbe ammettere che oggi quel mercato è stato brillantemente preso da Ryan che con capacità manageriali straordinarie è riuscita a prendersi la maggioranza del mercato italiano. Un serio piano industriale dovrebbe ripartire da li, e ripartire da li vorrebbe dire fare sistema per riappropriarsi di quel mercato. Peccato che manca ogni minima competenza di settore, e questo purtroppo far si che non vi sono strategie su cui investire. Questo è il vero drammatico problema. Air France ha il vero controllo della situazione e il processo appare irreversibile.

Ti adoro EM75, finalmente qualcuno ha inquadrato perfettamente il problema. Cosa serve dare altri soldi se non ci sono buone idee ? Tra qualche anno ci ritroveremo allo stesso punto come nel Monopoli, ma con meno soldi. Se non funziona e non si vuole darla vinta a Parigi che si chiuda! Sarebbe molto piú onorevole cosí non si deve buttare le armi ai piedi di Vercingetorix, ah Cesare si stará rivoltando nella tomba !

Come on!!!! ci genuflettiamo a Te mirabile manager dei cieli, io ti sto aspettando da 10 anni con ansia e tu sai perché, per favore non mi fare scrivere nella mia mail privata dai tuoi uomini non sono in vendita come ti è noto e non voglio smettere di scrivere su questo piccolo luogo di democrazia, vi è un pezzo di storia Monsiuer, un pezzo di storia che va riscritta e stavolta come ti è noto sarò dall'altra parte a farti una foxxuta guerra sul tuo feederaggio con buona pace dei tuoi 380..... Fiumicino e MXP non moriranno Monsieur, te ne accorgerai presto..... hai distrutto con la complicità di manager incompetenti l'aviazione italiana, adesso la dovrai ricostruire ma vedrai, non sarà facile, 13.000 persone in toto pagheranno il prezzo di trovarsi senza lavoro e di queste 7.000 già lo sono da tempo. Non va bene Monisuer non va per niente bene. Dal profondo del mio cuore tinto di italico orgoglio,lasciami sommessamente dire: "fanculo tu e i tuoi amici che mi scrivono offrendo variegate seggiole a cui non sono interessato".
Da stampare e mettere in salotto e leggere ogni mattina ! Che vadano tutti a FAXXXX!
furball_t is offline  
Old 4th Oct 2013, 12:21
  #294 (permalink)  
 
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onore e rispetto a em75 per molti, molti molti molti motivi
liftman is offline  
Old 4th Oct 2013, 14:51
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serve, serve a molti dare altri soldi a qs bara volante...

non serve al Paese, ma di quello importa nessuno, non serve ai suoi cittadini, non serve quasi a tutti ma a qualcuno serve eccome. AZA era ed è una immensa fonte di sprechi, di inefficienze, di tutto quello che poteva e può portare detrimento al Paese, alla sua economia ed ai cittadini. E' stata ed è nutrita da inondazioni di capitale pubblico. Dalle divise ai i pasti a bordo passando per ogni cosa, tutto il suo business era ed è drogato e alla fine erano pagati da tutti noi.

Ma torniamo alla domanda ma a chi serve? Ai politici innanzitutto che con i soldi nostri ne fanno un uso strettamente personale ma oggigiorno anche e soprattutto ad incapaci banchieri, imprenditori e a tutti quelli che vivono nel sottobosco AZA. Non potete immaginare quanti siano. Prendiamo ad esempio Intesa Sanpaolo che possiede oltre il 10% del capitale e che ha già ampaimente svalutato nei propri libri. A giugno ha fatto a fronte di un'altra brillante e trasparente operazione col gruppo Tassara/Zaleski (gli hanno prestato soldi anche per acquistare il loro titolo) un accantonamento prudenziale di 800mio di euro. Può Intesa Sanpaolo accantonare altri 125mio di euro per AZA e cancellare la sua partecipazione? No, ovviamente anche perché nei suoi libri ha anche altri problemi... Unicredit? idem, anzi vorrebbe rientrare dalla Tassara/Zaleski e l'impegno con AZA è pure superiore a quello di Intesa Sanpaolo ma nel capitale mi pare non essere presente. Lasciamo perdere i furbetti delle banche. Atlantia, gruppo Benetton, uno dei capitani coraggiosi metterà di cereto ancora degli euro ma a patto che, come già successo nel passato, le tariffe autostradali siano rincarate alla prima occasione possibile e così il gruppo recupera con interessi quanto versato... Immaginate poi il circo, il sottobosco che ruota attorno ad AZA a FCO ma non solo, in primis AdR di cui ben sappiamo chi è l'azionista di riferimento. Vuoi forse rubare a costoro il "giocattolo".

L'acquario quindi non deve essere toccato ma forse questa volta non ci riusciranno anche se sono ad uno stato di disperazione tale che passano delle veline e quotidiani servi (leggere sopra in qs blog) con le peggio cose per influenzare opinione pubblica, portaborse, politici, non importa chi per tentare di fermare l'ineluttabile arrivo di AF pena il fallimento. Tanto stolti che la prudentissima AF meno di un ora fa ha ritenuto opportuno dichiarare amezzo di Philippe Calavia che sarebbe meglio non leggere i giornali.

Siamo arrivati a questi infimi livelli e tutto si giocherà nei prossimi giorni. Avevo scritto terza settimana di ottobre, quella che inizia il 21 per intendersi, e da quanto a mia conoscenza al momento non credo vi saranno slittamenti salvo interventi ponte dell'ultimo minuto perché la cassa sarà pressoché finita.

Spero AF possa scendere in campo, sarebbe la soluzione meno peggio se raffrontata ad una nuova, ennesima e fantasiosa iniezione di denaro pubblico o (finto) privato in un vettore che così come è non ha ragione alcuna di esistere.

Se proprio deve esistere AZA deve essere rifondata al 100%, tutto il top management deve lasciare o essere reso innocuo, le strategie, le attività riviste completamente. Solo AF può farlo e smettiamola anche di dire che FCO sarà ridimensionato. AF per quanto noto ha tracciato una linea ideale nei suoi piani, tutto quello sotto ed escludendo FLR e BLQ su FCO il resto per quanto possibile su CDG e AMS con qualcosa lasciato a MXP e VCE se i numeri lo consentiranno.

Vedremo cosa combineranno in gornata.
iceman51 is offline  
Old 4th Oct 2013, 17:15
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Lacrime di coccodrillo.....

ALITALIA DI NUOVO SULL'ORLO DEL BARATRO

I prossimi giorni saranno cruciali per il futuro del Gruppo Alitalia CAI come si evince dalle notizie riportate oggi dagli organi di informazione, che alleghiamo per conoscenza.

La Compagnia ha praticamente esaurito la cassa.

In questi giorni i giornali disegnano un quadro impietoso, ma veritiero, della situazione finanziaria dell’azienda.

Alitalia CAI rischia la paralisi operativa senza il rapido reperimento di risorse fresche.

Infatti le banche subordinano la concessione dei finanziamenti a precise garanzie fornite dallo Stato ed alla sottoscrizione da parte dei soci del previsto aumento di capitale.

E’ in corso una trattativa difficilissima e delicata ai massimi livelli istituzionali per evitare il default e reperire le risorse indispensabili per la realizzazione del Piano Industriale di G.Del Torchio.

La CISL e la FIT sono mobilitate ai massimi livelli per raggiungere questo obiettivo, attraverso contatti costanti con il Governo, per richiamare le Istituzioni al rispetto delle proprie responsabilità nell'interesse primario del Paese, come si evince dal Comunicato Stampa allegato del Segretario Generale della FIT Giovanni Luciano.

Il Gruppo AF/KLM resta alla finestra e spera nella bancarotta.

Inoltre, in caso di fallimento, il Gruppo AF/KLM potrebbe rilevare solamente le parti di azienda che le interessano, senza accollarsi il miliardo di debiti che grava sulla nostra Compagnia.

Sarebbe uno scenario apocalittico al quale non vogliamo nemmeno pensare.

E' ingenuo sperare che in questa fase possano arrivare gli arabi di Etihad o altri vettori a salvarci.

Infatti Etihad e AF/KLM hanno in essere accordi commerciali su scala mondiale del valore di miliardi di euro e non si metterebbero certo a competere tra loro per il controllo di Alitalia.

In secondo luogo il Gruppo Franco Olandese sta scommettendo sulla mancata sottoscrizione dell’aumento di capitale da parte della maggioranza dei soci Italiani: esso potrebbe assumere il controllo della Compagnia con un limitato esborso di risorse, potendo sfruttare il diritto di prelazione in vigore fino alla fine del mese di ottobre sulle azioni dismesse, o non sottoscritte, dagli altri azionisti.

A quel punto AF/KLM avrebbe carta bianca per cancellare il Piano Industriale di G.Del Torchio e procedere al drastico ridimensionamento della flotta e di tutto il personale.

L’unica alternativa a questa catastrofe è che Alitalia, grazie al supporto delle Banche, delle Istituzioni e degli attuali azionisti italiani, riesca a reperire i capitali necessari a rimettersi in carreggiata e cominciare ad applicare il nuovo Piano Industriale.
Solo a queste condizioni sarà possibile trattare con altri vettori in posizione non subalterna.

Diventa quindi decisiva l’Assemblea dei Soci del 14 ottobre dove i singoli azionisti dovranno confermare individualmente il conferimento effettivo delle somme di loro competenza.

In un momento cosi delicato, dove è in gioco il futuro stesso di Alitalia CAI, azioni di sciopero risultano oggi incomprensibili agli occhi della pubblica opinione, delle Istituzioni e dei potenziali nuovi investitori, pur essendo legittime e sacrosante in un momento però di normalità aziendale.

Inoltre queste possono mettere a repentaglio il successo delle iniziative volte ad evitare lo smembramento della Compagnia e ad assicurarne il definitivo rilancio.

Firmato da un noto sindacato....
my salami is offline  
Old 4th Oct 2013, 18:35
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...scusate non vorrei provocare inutili allarmismi ma mi risulta che ad oggi gli stipendi di ottobre risultano privi di copertura ( ovviamente non posso citare la fonte...)

Qualcuno può confermare?
liftman is offline  
Old 4th Oct 2013, 19:07
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Tra qualche settimana lo stesso carburante sará privo di copertura se continuano in questa direzione.
furball_t is offline  
Old 4th Oct 2013, 20:57
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Spero AF possa scendere in campo
Ciao Iceman, ti leggo sempre con grande interesse e piacere, apprezzando la Tua competenza e le tue intuizioni, ma su quanto sopra non sono d'accordo. Tu sai bene che io conosco sin troppo bene i signori di AF, e li conosco così bene che tutto quello che sta succedendo lo avevo ampiamente previsto, in tempi non sospetti, anzi eravamo in 2 io e te. La nostra conoscenza del modello di business ci ha portato spesso ad arrivare alle stesse conclusioni, e ancora una volta la pensiamo allo stesso modo, tranne che in 1 punto:
AF tenterà di annientare MXP e di ridurre FCO, magari lasciando a Delta capacità sulle direttrici USA, è dal 2003 che hanno questo obbiettivo, loro devono portarsi dentro il mercato italiano, costi quel che costi, ne va della loro stessa sopravvivenza. In Alitalia in questi anni (ma già dai tempi di Mengozzi) hanno fatto ciò che hanno voluto giocando sull'incapacità del management e cercando di comparsi a modo loro gente che si è letteralmente venduta per mantenere il proprio cxxo alla seggiola, e che dall'alto della loro incompetenza ha fatto tremendamente comodo ad AF. Spinetta non ha portato a termine l'operazione nel 2008 solo perché Berlusconi si mise di traverso, oggi sa di aver fatto scacco matto, sa perfettamente che un AD che sino a qualche mese fa si occupava di moto è assolutamente vulnerabile, sembra quasi che i patrioti coraggiosi abbiano lavorato scientificamente per Lui in questi anni, e non è un caso che in AZ ci sia Matheu, e probabilmente Lui sarà il nuovo gestore di AZ. Ma vedrai stavolta il nostro ha fatto male i suoi conti, la sua vittoria nel take over di AZ, la pagherà a carissimo prezzo, vedrai in 6 mesi il mercato italiano a quale tipo di ulteriore segmentazione andrà incontro, e magari altri player diranno la loro, purtroppo per Lui questo Monsieur non lo ha tenuto in considerazione, e quei player non hanno gente come Schisano & C. al timone, sarà tutta un'altra storia.....

Dalla prossima settimana Alitalia sarà in cash basis su molti scali e si rischia all'estero di rimanere con l'aereo a terra. A quel punto tutti dovranno uscire con le mani bene in alto, e i nostri amici d'oltralpe inizieranno il loro piano lacrime e sangue.
EM75 is offline  
Old 4th Oct 2013, 22:53
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Liftman, hai letto il mio post odierno di qualche ora anteriore al tuo?
iceman51 is offline  

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