PDA

View Full Version : E se mi facessi un Type Rating...?


C-47
5th Jun 2003, 22:13
Innanzitutto un saluto a tutti i frequentatori di questo Forum che ho scoperto solo qualche giorno fà. Ritrovo e saluto volentieri Pinguino con il quale avevo scambiato qualche email anni fà (quando, per inciso, eri moderatore di Aviation for Dogs...a proposito, lo sei ancora?) e con il quale credo di aver fatto l'esame teorico per il CPL.

Due parole riguardo il sottoscritto:

CPL, IR (convertito da licenza FAA all'Aeroclub di Montichiari), vecchie schede ministeriali fatte (14V, 21G, 22G), abilitazione per tipo (scheda 9V) fatta sul Citation II (+40 ore circa di voli veri con pax sempre sul Citation), ATPL teorico finito lo scorso Dicembre alla "fantastica" Alitalia. Ore di volo: 450.

Che altro?

Beh, ovvio, sono disoccupato! Credo di aver mandato almeno 100 CV e, ahimè, le risposte che ho ricevuto (poche, peraltro, visto che il buon gusto di rispondere non lo ha quasi nessuno) non sono affatto consolanti.

Licenza JAA? Manco a parlarne qui in Italia!

Dunque ecco la questione in merito alla quale sarei felice di leggere un vostro parere: visto che TUTTE (ripeto, TUTTE) le compagnie aeree italiane stanno facendo un pietoso gioco al ribasso (meglio assumere all'estero piloti che hanno già esperienza piuttosto che investire su quei poveri sfigati di piloti italiani freschi di ATPL ma con poche ore e, almeno per quanto mi riguarda, con pochi soldi rimasti) stavo pensando se non valesse la pena di farsi (e pagarsi) un abilitazione su una macchina pesante (tipo A320 o B737) per poi presentarsi presso quelle compagnie che li hanno in flotta dicendo:

" Senti cara compagnia XYZ, ho l'abilitazione sulla macchina che hai in flotta, ho l'ATPL, ho il CPL, ho praticamente tutto ciò che ti viene in mente, no ho pretese di nessun genere, odio i sindacati con tutto il mio cuore, mi bastano due lire per vivere. MI ASSUMI?"

In realtà, più che l'A320 stavo pensando al B737 in quanto mi sembra più diffuso ed è più facile trovare scuole (all'estero ovviamente) che fanno l'abilitazione (chi fosse interessato ad avere maggiori dettagli riguardo le info che ho raccolto presso varie scuole per il type rating sul B737 mi scriva su [email protected]).

Tra l'altro, da una recente discussione con la Casalini all'ENAC di Roma ho scoperto che, andando a fare un corso per Type Rating all'estero, si rientrerebbe in una di quelle condizioni "specialissime" per cui emetterebbero una licenza JAR (anche se non sono ancora autorizzati a rilasciarle...). E questa sembrerebbe una cosa interessante!

A parte l'entusiasmo, a parte l'idea di imparare a pilotare una macchina come il B737, rimane l'incognita, il dubbio che, in realtà non serva proprio a nulla e che, una volta ottenuta, mi senta fare un discorso paradossale del tipo:

"Mi dispiace ma assumiamo FO con type rating sul B737 che abbiano almeno 500 ore di multi crew o on-type."

Ma questi falliti ignoranti che fanno questi discorsi dove credono che si possa volare sul B737 se non si lavora da qualche parte??!?!?!?!?

Comunque il mio quesito è questo: lo rivolgo, ovviamente, anche a tutti i FO e CPT che frequentano questo forum.

Ha senso farsi un'abilitazione per i fatti propri per poi riprovare a bussare alle porte delle compagnie nella speranza che, rappresentando un investimento economico molto ridotto, questa si decida ad assumermi?

Io ho provato a fare qualche indagine "preventiva" ma non ho ottenuto delle risposte interessanti: solo un CPT di Gandalf che conosco mi ha detto che viste le attuali condizioni economiche disastrose della compagnia, il fatto di essere abilitati già sul B737 (ci sono già un paio di equipaggi che stanno completando il passaggio giacchè l'idea sarebbe quella di sostituire i 328 a brevissimo termine...) potrebbe rappresentare un vantaggio.

Che ne pensate?

Io sono piuttosto confuso: ho un po' paura a tirare fuori i soldi necessari (c.a. € 25.000) senza avere una qualche garanzia. E se poi trovassi lavoro presso una compagnia che ha il 320?
Tuttavia mi sto rompendo parecchio ad aspettare: sto invecchiando, sto volando poco o nulla e la cartuccia della mia stampante si sta esaurendo a forza di stampare inutili curriculum!

Grazie in anticipo per il vs. contributo.

Ciao

C-47

pinguino
6th Jun 2003, 02:00
ciao Daniele!
i tuoi dubbi sono anche i miei e credo quelli di moltissimi altri, visto che in periodi neri come questo le code di piloti in cerca di prima occupazione si allungano tantissimo.

Io non mi sento di darti consigli poiche' non ho certo piu' esperienza di te ma ti posso dire quello che penso: non mi paghero' un abilitazione se non avro' prima una ragionavole speranza di lavoro subito dopo. I motivi che mi hanno porato a questa conclusione sono diversi:
una abilitazione senza esperienza viene considerata praticamente meno di niente, ed in effetti se ci pensi 3 settimane in aula e 32 ore di simulatore non possono essere che l'inizio dell'inizio dell'inizio del tuo apprendimento su aerei complessi come 737 o a320, se non vengono seguite subito dopo da un po' di esperienza reale.
I type rating SCADONO!!! come tutte le altre abilitazioni, se non trovi lavoro subito sono guai...
Chiunque pagando profumatamente puo' farsi un passaggio, quindi chi legge il tuo curriculum e vede che hai un passaggio con 0 ore l'unica cosa che pensa e' che hai parecchi soldi e non gia' che sei particolarmente bravo ("Come mai dopo non l'hanno assunta?")
Certo se hai gia' avuto qualche contatto o per un motivo o per l'altro pensi di avevre buone probabilita' di trovare lavoro grazie a un particolare type rating allora il discorso cambia, ma queste sono cose che sai solo tu.

ciao:ok:
p.s.
se fai una ricerca sugli altri forum troverai decine di topic simili, anche recenti.

alby2000
6th Jun 2003, 02:00
Ciao C-47 e da parte mia benvenuto in questa comunità virtuale.
Non sono sicuramente la persona che ti può consigliare la strada da seguire, vista la poca esperienza e il monte ore ancora da costruire posto che l'esame teorico ATPL lo darò fra una ventina di giorni (aiuto!). Il mio è un post, senza falsi paternalismi, di solidarietà anche perché quando si comincia sembra tutto bello, fantastico, affascinante: poi, anche dopo l'ultima tragedia di linate, scopri che il sogno di Icaro è più arduo di quello che sembra: Job Hunter, una persona che stimo in questo forum, sostiene la tesi che il lavoro ci sia e basta anderselo a cercare, ma, come detto in precedenza, sono la persona più sbagliata per consigliarti qualcosa. Se non quella che direi a me stesso, ovvero di non lasciarti tarpare le ali da un mercato saturo e viziato. Oppure comprare una barca...
In bocca al lupo per tutto,

alby:ok:

C-47
6th Jun 2003, 07:22
In primo luogo un grazie a Pinguino e ad Alby per aver risposto cos' rapidamente alla mia domanda.

Rispondo con ordine:

PINGUINO (P.S. mi chiamo Daniele...non Davide...): i tuoi dubbi sono anche miei, TUTTI, nessuno escluso. Se è vero che un Type Rating su una macchina pesante costa un sacco di soldi ma che, allo stesso tempo, non vale un c...o dal punto di vista professionale (leggi: tante belle ore di sim ma nessuna in linea) è anche vero che imparare a pilotare un grosso jet come il B737 potrebbe sicuramente aumentare la mia esperienza e le mie conoscenze. Reduce da un'abilitazione sul Citation (e da parecchie ore come copilota) posso dire di aver imparato parecchio, di aver messo da parte un minimo di esperienza che, successivamente, mi è tornata utile ad esempio studiando per l'ATPL.
Il rischio che farsi un'abilitazione "al buio" poi non serva a nulla è molto alto: il fatto, poi, che un'abilitazione si debba mantenere è un altro problema da non dimenticare.
Tuttavia, mi/ti pongo un altro quesito.
Non so quante ore abbia tu (Total Time) ma la sostanza è questa:
a) In Italia il lavoro NON c'è: quel poco che ogni tanto salta fuori è esclusivo retaggio dei figli di politici, dei figli di comandanti e, ovviamente, dei figli di pu***na. Sfortunatamente mio padre non è nè comandante nè deputato e mia madre è una brava donna. Non escludo che, un domani, salterà fuori qualcosa anche per me ma, almeno per il momento, vedo la situazione italiana piuttosto stagnante.
b) All'estero (in Unione Europea) ci vuole la licenza JAR: noi non l'abbiamo e, almeno per il momento, sarà dura che la otterremo in tempi brevi (ho parlato con la Casalini poche settimane fà e non mi ha dato notizie confortanti in merito). Se anche avessi la licenza JAR mi servirebbero, come minimo, 500 ore Total Time per provare con compagnie tipo EasyJet (che, poi, mi pagherebbe il passaggio sul B737).

Dunque?

Mi mancano circa 50 ore per raggiungere un traguardo e relativo primo premio di cui, però, non posso godere finchè il mio dannato paese non si darà una svegliata ed inzierà a rilasciare licenze JAR. Che dici, dovrei andarmene negli USA, comprarmi un block da 50 ore sul primo Cessnino sfigato che trovo e raggiungere cos' l'ambito taguardo? A me non sembra una grande idea anche perchè, da più parti, mi è stato detto che, ormai, non è tanto la quantità delle ore di volo che conta ma la QUALITA'. E, le ore sui cessnini, contano davvero poco...

L'altra soluzione è quella di attendere speranzosi una mano dal cielo che, temo, non arriverà mai...

Non sono pessimista, non lo sono mai stato e, arrivato a questo punto, non credo di potermelo permettere...

E che mi urta il fatto di stare qui a far nulla, a mandare curriculum a destra e a manca, a leccare il **** ad improbabili Comandanti che promettono ma che poi non combinano niente. Vorrei poter fare qualcosa per rendermi più appetibile sul mercato e non ho idea di come muovermi.

Passo a rispondere ad ALBY:

credo abbia poca importanza il fatto che tu abbia un'esperienza inferiore alla mia. Il tuo parere vale almeno quanto il mio e, per questo motivo, lo apprezzo!

Non ho ancora avuto il tempo di leggere ciò che ha scritto Job Hunter e prometto di farlo: tuttavia, nel frattempo, mi permetto di commentare quanto mi hai anticipato tu circa il suo modo di pensare.

In sostanza credo che il suo discorso valga per un lavoro qualsiasi ma NON per quanto riguarda la professione del pilota. Io vivo a Milano e sarei pronto a prendere a legnate chiunque mi dica che, a MIlano, è impossibile trovare lavoro. CA**ATE! Se hai bisogno di soldi, se hai bisogno di lavorare, entri nella prima agenzia di lavoro temporaneo e il giorno dopo sei già in fabbrica ad avvitare bulloni. Non è il massimo, siamo daccordo, ma se si ha bisogno di soldi...

Nell'ambiente aeronautico, invece, le cose stanno diversamente.

NON sai che cosa vogliano le compagnie: quando ho preso il commerciale mi hanno detto che dovevo avere le schede ministeriali, quando ho finito le schede ministeriali mi hanno detto che mi serviva un'abilitazione per tipo. Quando ho fatto l'abilitazione mi hanno detto che dovevo fare l'ATPL. E ho fatto pure quello. E ora? Beh, ora nessuno sa più cosa inventarsi: potrebbero dirmi che dovrei essere biondo (e purtroppo sono castano) potrebbero dirmi che sono troppo alto o troppo basso. Insomma, i requisiti cambiano sempre. Dunque, non sapendoli non si sa come muoversi. Se vuoi diventare, per esempio, un guardiano notturno i requisiti potranno essere: licenza media inferiore, età compresa tra X ed Y, certificato di buona salute. Cose chiare e semplici: se le hai bene, se non le hai CIAO !

Posso anche andare a leggermi i requisiti minimi che, talvolta, le compagnie scrivono sui loro siti web: ma, tanto, chi se ne frega. Conosco personalmente gente che è stata assunta poche settimane fà in Alitalia (non AZ express, ALITALIA...sull'A321) con 200 ore Total Time e l'ATPL. Ho fatto il corso ATPL con un ragazzo fresco fresco di commerciale (210 ore di volo) che è stato assunto in Gandalf. Ho fatto l'esame ATPL con un ragazzo di Aosta al quale è stato proposto di firmare un contratto di assunzione ancor prima che prendesse il CPL. E queste, credetemi, non sono le solite voci di corridoio, non è la solita frase buttata l' "c'è mio cuggino che...; conosco un tizio il cugino di 2° del quale ha sentito che..." . Queste sono tutte voci vere, amare realtà.

E allora mi chiedo, anzi, e allora chiedo a Job Hunter:

1) E le mie obbligatorie schede ministeriali che fine hanno fatto?
2) E la mia obbligatoria abilitazione sul Citation che fine ha fatto?
3) E le mie sudatissime 450 ore di volo che fine hanno fatto?
4) E, soprattutto, quei famosi requisiti minimi che fine hanno fatto?

Il lavoro c'è, può anche darsi, ma in un ambiente come il nostro, nel quale la meritocrazia non conta nulla, non esiste un percorso standard da seguire, non esiste una regolina d'oro che, se seguita fedelmente, porterà al successo.

Sta, in sostanza, all'abilità di ognuno, alla capacità di mettere da parte il proprio orgoglio, dirsi allo specchio "NON CONOSCO LA VERGOGNA" la possiblità di combinare qualcosa: parlo per me, è ovvio (leggi: non voglio offendere nè accusare nessuno). Io ho bloccato comandanti in giro per l'aeroporto offrendo loro caffè e distribuendo loro i miei curriculum manco fossero dei volantini. Ho leccato il **** ad "n" comandanti nella speranza di entrare nelle loro grazie, di diventare un loro pupillo. Ancora un paio di giorni ed uscirò a cena con l'impiegata dell'ufficio postale (tante sono le volte che mi vede quando spedisco i miei curriculum).

Onestamente sento di aver esaurito la fantasia: mi rimane solo da trovare un comandante gay al quale offrire fantastiche prestazioni sessuali in cambio di un posto di lavoro fisso ma, sono sincero, la cosa non mi attira più di tanto...

L'ho scritto, sono a corto di idee: sto invecchiando e mantenere il mio CPL costa un sacco di soldi. Se chi leggerà questo mio scritto dovesse essere interessato a sapere qualcosa di più circa i miei metodi di distribuzione del mio curriculum sono a disposizione per chiarimenti. Ovviamente, sarò ben felice di leggere qualunque altro tipo di consiglio in merito.


Un ultima cosa: scusatemi per questo sfogo! Solo ora, mi rendo conto di essere stato un po' noioso nello scrivere queste cose. Spero solo di non aver offeso nessuno!

CIAO

C-47
6th Jun 2003, 16:12
A qualche ora di distanza dal mio "sfogo" vorrei aggiungere/chiarire un concetto che ho dimenticato di spiegare.

Non ho la mente da sindacalista!

Mi spiego: nonostante il fatto che parecchi di noi versano, più o meno, nelle stesse condizioni, non vorrei che le mie parole fossero state interpretate come un bieco quanto inutile "uniamoci per protestare, l'unione fa la forza, insieme funzioniamo meglio".

No, assolutamente no. In un ambiente come questo, qualora si decida di intraprendere iniziative di gruppo, è quantomai alto il rischio di pestarsi i piedi a vicenda, anche involontariamente.

Credo, però, che questa sia la sede giusta per scambiarsi dei pareri, spiegarsi a vicenda i metodi, essenzialmente da autodidatta, che si sono utilizzati per ricerche, anche infruttuose, di un posto di lavoro. Questo credo che sia il modo migliore per aiutare e per aiutarsi.:p

Le speranze che tutto ciò possa servire a qualcosa sono, a mio avviso, piuttosto ridotte ma...a questo punto vale la pena di tentare.

Ciao

pinguino
6th Jun 2003, 16:56
ciao Daniele, scusa per l'errore di nome! chissa' dove avevo la testa.
capisco pienamente la tua frustazione a stare ad aspettare senza far niente. purtroppo dopo avere fatto tutto fino all'atpl siamo arrivati ad un punto dove la cosa non dipende piu' soltanto da noi ma anche (forse soprattutto) dagli altri (compagnie).
Fino a qualche mese fa ero convinto che valesse la pena aspettare, adesso comincio a temere che le cose non cambieranno ancora per un bel po' di tempo, e quindi bisognerebbe trovare qualche cosa per restare in allenamento.
Se fossi in te cercherei di far fruttare al massimo l'abilitazione con relativa esperianza sul citation, li sei forte perche' hai anche esperienza, e ti puoi proporre come candidato "serio" ad un posto come copilota, cosa che non credo potresti fare con una abilitazione a 0 ore su un liner. Sono d'accordo che le ore di cesnino servono a poco e io non spenderei dei soldi per farle.
Per il resto, stare appresso ai comandanti credo serva a poco, ognuno di loro avra' gia uno o piu' ragazzi da portare avanti e sicuramente non possono prendersi impegni con l'ultimo sconosciuto che li ferma in aeroporto (scusa non ti voglio demoralizzare anzi apprezzo molto la tua forza di volonta' ma sinceramente credo che sia cosi').
Stai molto attento alle voci di corridoio spesso sono fasulle e ti demoralizzano per niente.
Le compagnie sanno benissimo quello che vogliono ma non lo dicono all'ultimo arrivato, al quale chiederanno sempre qualche cosa in piu' di quello che ha per rinviarlo all'infinito. Coma si faccia ad entrare nel giro di quelli che invece vengono presi in considerazione e vengono convocati alle selezione ancora sto cercando di capirlo, ma un'idea me la sono fatta, e sinceramente non sono amareggiato per questo, che le cose funzionassero in questo modo lo sapevo gia' da prima quindi nessuna meraviglia.
Bisogna persistere prima o poi in qualche modo riusciremo anche noi...
nel frattempo pero' trovarsi un lavoro alternativo per mettersi al sicuro e' una buona idea.

ciao!:ok:

p.s.
ti chiedo in futuro di autocensurare qualche termine!!;)

C-47
6th Jun 2003, 17:13
Ciao Pinguino,

grazie per la tua risposta.

Hai ragione, forse ho usato qualche termine troppo colorito. Nei prossimi post starò più attento!

Ciao

cessnino
7th Jun 2003, 18:23
Ciao Daniele,
il ben tornato si riferisce al fatto che è un bel po' che non ti fai sentire, Dimenticavo mi conodsci meglio come Andrea.

Mi fa piacere leggere che anche con l'ATPL ora sei a posto, l'ultima volta che ci siamo sentiti eri a Roma all'Alitalia, com'è andata tutto bene?

Scusa ma vado di corsa (torno a lavorare)
ciao e in bocca al lupo.
Andrea

bugs bunny
11th Jun 2003, 20:09
Cari c-47 e job-seeker,
ci siamo passati tutti noi piloti civili da questi momenti di delusione, sconforto, speranza...
Dopo diversi anni sulla linea della realtà italiana non mi sento comunque di dare consigli perchè in questi momenti delicati della vostra carriera dovete solo ascoltare il vostro cuore e non tante cazzate che si sentono dire.
Quello che posso però fare è un analisi della attuale situazione italiana dall'interno di una grossa compagnia.
Sento parlare di 737 e di 320 e comprendo le vostre ambizioni.
Come sapete le compagnie giocano al ribasso data l'ampia disponibilità di piloti sul mercato, soprattutto provenienti dalle compagnie straniere fallite o in via di fallimento.
C'è in giro gente con migliaia di ore su queste macchine inpiegabile da subito. Alcune compagnie assumono comunque gente non abilitata e si caricano l'onere del corso macchina previa firma di una sostanziosa fidejussione.
Questa fidejussione garantisce alla compagnia che i soldi investiti possano essere recuperati se il pilota se ne và.
Un pilota fresco di abilitazione "da privatista" non so quanto possa interessare perchè la compagnia deve investire comunque in risorse per l'addestramento in linea, che nella fattispecie sarà più lungo del normale perchè il pilota è alla sua prima esperienza con un airliner e perchè il passaggio macchina può essere stato fatto presso una struttura che non segue gli standard della compagnia che assume. E il privatista, non dovendo firmare nessuna fidejussione è libero come il sole di andarsene dall'oggi al domani...
Poi, cari aspiranti piloti di linea, dovete essere assolutamente consci di quello a cui andate incontro.
La situazione attuale è a dir poco penosa, i tempi delle vacche grasse sono finiti, e da un pezzo.
Io spero che conosciate qualcuno che lavora in una qualsiasi compagnia che non sia l'Alitalia (ma anche per loro è quasi game-over...) e possiate farvi dare una copia dei turni mensili.
Guardateli bene, studiateli, contate i giorni di lavoro, i settori, i giorni di riposo, le sveglie alle 5 o prima, le notti in cui dormite negli alberghi, e quelle in cui dormite a casa vostra, fate quattro conti, tirate due somme, magari metteteci anche una busta paga a fianco e vedete se ne vale ancora la pena...
Parlo seriamente.
La situazione è questa per colpa mia, di quelli prima di me e di quelli dopo di me. (e qui ci siete anche voi...)
Siamo i disposti a tutto, quelli che pur di lavorare lo farebbero o lo avrebbero fatto anche gratis, quelli che i sindacati li vorrebbero cancellare dalla faccia della terra, quelli che amano volare fino a questo punto.
Occhio ragazzi, se amate volare non dovete prostituirvi per un posto sulla linea, dove sembra brutto ma la routine uccide, dove una tratta da due ore sembra infinita perchè il lavoro finisce 3 minuti dopo il decollo e ricomincia dieci prima dell'atterraggio, e magari è la terza tratta, ti sei svegliato alle 4.30 dopo avere dormito qualche ora e il giornale l'hai già letto sulla prima tratta...
Se siete giovani e avete voglia di volare ci sono altri posti dove si può volare, magari anche all'estero.
E se non trovate proprio nulla mettetvi uno zaino in spalla e cominciate a girare il mondo, dopotutto non era questo uno degli aspetti positivi del fare il pilota?
Qualcosa troverete, e se non troverete almeno avrete visto qualcosa che il pilota di linea, quello col 737 o col 320 non vedrà mai...
Buona fortuna a tutti ragazzi e, fatelo per voi stessi, non svendetevi...

Bugs

C-47
11th Jun 2003, 22:37
Carissimo Bugs Bunny,

apprezzo molto il tuo contributo alla mia "causa", davvero e sono lusingato del fatto che tu abbia dedicato parte del tuo (scarso a quanto pare) tempo per darmi qualche delucidazione.

Quando ho pubblicato il post iniziale ero già poco convinto di farmi e pagarmi un'ablitazione senza avere alle spalle una compagnia che mi "parasse il ". Ho preferito, tuttavia, ascoltare il parere di altri piloti che versano nella mia situazione e, perchè no, anche di quelli che hanno già realizzato ciò che io, al momento, considero ancora un sogno.

Tuttavia, perdona la mia schiettezza, non ho proprio bisogno di sentirmi dire che, per come stanno ora le cose in Italia, ho scelto il mestiere sbagliato. Non ho bisogno di sentirmi dire una cosa del genere, e, soprattutto, non ho voglia di sentirmelo dire da chi già sta facendo ciò che io sogno ogni maledetto giorno che trascorro da disoccupato "coatto".

Ho scelto di diventare pilota perchè gli aerei erano l'unica cosa che mi interessava, l'unica cosa che mi entusiasmava, l'unica cosa che mi illuminava gli occhi ogni qual volta ne sentivo parlare. Ho fatto questa scelta anche perchè la mia famiglia mi ha permesso di farlo: parlo dell'impegno economico e della fiducia che la mia famiglia (non di piloti) ha riposto in me, nelle mie capacità e nella caparbietà con la quale ho affrontato il duro percorso che, almeno fino ad ora, mi ha visto sempre, dico sempre, felice vincitore.

Ora sono arrivato a dover combattere l'ultima battaglia, quella, per inciso, più difficile. Più difficile perchè non conosco e non ho a disposizione le armi giuste con le quali combatterla: quando stavo studiando per superare l'esame ATPL sapevo che le mie armi consistevano nella mia forza di volontà, in una catasta di libri da studiare e, lo ammetto, in un pizzico di fortuna.

Ora, invece, le cose stanno diversamente: non basta conoscere la materia perchè nessuna compagnia, dico NESSUNA, ha la voglia di testarmi, di prendere per vero ciò che ho scritto sul mio curriculum, di mettermi su un simulatore e di dirmi:

"Ora mi fai una bella procedura NDB, single engine, con 30 kt. di vento al traverso, nel bel mezzo di un temporale e in low visibility: se riesci a portare l'aereo a terra potrei anche considerare di assumerti, se non ce la fai significa che la tua preparazione è insufficente rispetto ai nostri standard".

Nessuno, dico NESSUNO, ha la forza o il buon gusto di fare una selezione del genere, una selezione meritocratica basata sulle effettive conoscenze tecniche e capacità del singolo aspirante pilota: tutti preferiscono le conoscenze e le raccomandazioni a prescindere e a discapito della preparazione tecnica che, per quanto mi concerne, occupa decisamente il primo posto nella lista dei requisiti dell'aspirante pilota.

Compagnie aeree di origine ed ispirazione anglosassone tipo Ryanair ed Easyjet scelgono il procedimento di selezione più giusto (e, peraltro, si vede come le stesse compagnie stanno aggredendo con successo gli ormai deboli baluardi difesi male e malvolentieri dalle EX compagnie di bandiera). Si sa prima quali requisiti si debbano avere.

In Italia non è cos' e, anche per questo motivo, chi versa nella mia situazione fa il doppio se non il triplo della fatica per ottenere ciò che vuole: non sappiamo che cosa voglia la compagnia e, quindi, andiamo per tentativi. A volte ci si azzecca ma, credimi, è per puro caso.

Io, caro Bugs Bunny, mi demoralizzo proprio per questo motivo: perchè sono arrivato ad un punto "morto" in cui non so più come andare avanti e, proprio per questo, rischio di arretrare di due passi ogni volta che ne faccio timidamente uno in avanti.

Questa "filippica" per spiegarti un po' più nel dettaglio quelle che sono le mie sensazioni.

Veniamo, ora , ai dettagli.

Mi sono convinto anche io che farsi un'abilitazione "self-sponsored" non sia la scelta migliore e, di conseguenza, ho abbandonato momentaneamente il progetto. Non sono propriamente deluso per questo: semmai sono sollevato nell'aver evitato ai miei genitori un'inutile e consistente spesa. Dunque, ricomincio da zero, distribuendo curriculum anche al giornalaio, martellando i pochi comandanti che conosco, frequentando assiduamente gli aeroporti, subissando, sempre di CV, le varie compagnie aeree. Nessun problema: è da parecchio tempo che faccio cos' e ci sono abituato. Confido che, prima o poi, qualcosa succederà.

Vorrei, invece, soffermarmi un attimo su quella sorta di auto-commiserazione con la quale hai descritto il tuo lavoro.

Riassumendo in tre parole: NON SONO D'ACCORDO

Ti faccio una domanda: ma quando sei passato dalla mia situazione (perchè anche tu ci sei passato, ricordatelo) credevi davvero che il tuo lavoro sarebbe consistito in un paio di tratte al giorno, max di un'oretta con outbound verso le 11, lunga pausa pranzo e rientro verso le 14 (dopo caffè, ammazza caffè e pennichella) giusto in tempo per andare in palestra e a cena fuori con la ragazza o con gli amici? Da come descrivi il tuo lavoro mi sembri proprio stanco, annoiato, costantemente scontento di ciò che hai.

E, credimi, parli cos' perchè non ti rendi conto di quanto sia prezioso ciò che hai. Non te ne rendi conto a tal punto da sconsigliare a chi ancora non ha la tua fortuna di lasciar perdere, di scegliersi un'altra strada o un altro paese dove soddisfare le proprie bramosie da pilota.

Io, sono sincero, non do nulla per scontato. Può anche darsi che la vita del pilota sia (o rischi di diventare) proprio come la descrivi tu. Ma non puoi pretendere che ti creda, non puoi pretendere che, forte delle tue affermazioni, decida di abbandonare il "panorama Italia" solo perchè potrebbe capitarmi qualche volta di troppo di svegliarmi alle 5 del mattino. Fa parte del mestiere e, credimi, non vedo l'ora di arrivare in cockpit con borse da 15kg. sotto gli occhi per quanto sono stanco: molto meglio, credimi, di arrivare a sera domandandosi insistentemente "Ma ho davvero buttato via un altro giorno?".

A giudicare da ciò che scrivi mi viene da fare una battutaccia che, spero, mi perdonerai:

le possibilità sono due

1) Non hai la passione per il volo o l'hai persa con il tempo.

2) Sei un pilota in Volare Airlines !!!:yuk:

Tu mi suggerisci di non prostituirmi in cambio di un posto in cockpit: ok, ma cos'altro mi suggerisci dal momento che ho un CPL che non mi permette di lavorare all'estero e non ho abbastanza esperienza per farmi ascoltare all'estero?

Se rimango in Italia è solo perchè non ho alternative: quando ne avrò stai pure tranquillo che le considererò tutte una per una. Ma, sino ad allora, continuerò ad insistere nel mio paese, continuerò a sperare di sedermi su quella poltrona che, tu, cos' svogliatamente, sembri occupare, e, soprattutto, continuerò a credere che volare sia una cosa meravigliosa, dal primo minuto in cui metti piede in cabina a quando la abbandoni alla fine del turno. Può darsi che un contesto sfavorevole affievolisca questa mia grinta e passione, lo ammetto, ma mai, dico mai, cederò il passo alla noia o allo scazzo perchè, giunto a quel punto, significherà che il volo non farà più per me, che dovrò cercarmi qualcosa d'altro. Ed io sono fermamente convinto che una cosa del genere non accadrà mai, Io ci credo e, te lo consiglio, dovresti crederci anche tu: non riesco ad immaginare ricetta migliore per far scorrere velocemente il tempo tra i 3 minuti dopo il decollo e i dieci prima dell'atterraggio.

Se sono disposto a prostituirmi in cambio di volare è solo perchè non riesco a vendermi al giusto prezzo di mercato, se sono disposto a volare gratis (e lo sono, credimi) è perchè nessuno è disposto a pagarmi, se sono disposto (almeno nella mia mente) a fare dei turni assurdi e super stancanti è perchè nessuno di offre la possibilità di fare neppure quelli.

E tu? Beh, tu hai già tutto questo e ci sputi sopra. Liberissimo di farlo, per amor del del cielo (appunto!), ma ricorda che in Italia ci sono centinaia di piloti disoccupati che si venderebbero la madre per stare al tuo posto e, probabilmente, altre migliaia che, ogni volta che la sveglia suona alle 5 del mattino, aprono gli occhi, si infilano la divisa e vanno in aeroporto felici di fare il mestiere che sognavano, euforici del fatto che si sentono realizzati per ciò che fanno ogni giorno, grati a chissà quale Dio, di portarsi a casa uno stipendio alla fine del mese e tutto ciò, semplicemente, per fare una cosa cos' meravigliosa come volare.

Io la penso cos', può darsi che cambierò idea con il tempo ma ora è cos'. E, credimi, non avendo nessuna raccomandazione per entrare in una compagnia, l'entusiasmo, la voglia di lavorare, di produrre è davvero l'unica cosa che un DOV, un capo pilota, un qualunque psicologo o intrevistatore potrà vedere in me sin dal primo minuto di quel fatidico, tanto agognato colloquio.

E scusa se è poco!

E' stato uno sfogo, lo ammetto e mi scuso se, anche involontariamente, ho offeso te o chiunque altro abbia letto questo mio lungo post. Ma è ciò che penso, è la pura verità e, almeno per ora, non ho nessuna intenzione di cambiare idea.

A prestissimo una tua risposta (spero...:ok: ).

CIAO !

Obi Wan Kirk
13th Jun 2003, 06:32
Caro C-47,

Un consiglio da chi ha fato la trafila in aviazione in italia, sia aviazione generale che linea, ed e' poi emigrato felicemente all'estero. Prendi la tua valigia e trovati un lavoro come assistente di volo o nell ufficio operativo di qualche compagnia in UK. Prova Easyjet, Ryan Air, My Travel Lite, Jet2, or BMI Baby.

Una volta che sei operativo come crew controller o assistente di volo inizierai a conoscere i vari piloti che contano. Da li ti fai un rating sul B737 o A320, la Dott'ssa Casalini ti rilascera' il brevetto JAR e tu transiterai dalla posozione di assistemte di volo o crew controller a pilota.

Non sto dicendo che sara' facile, e' un rischio. Nella vita le persone di succeso sono sempre quelli che rischiano. Nel mondo dell'avizione in UK c'e' un sistema meritocratico, se fai vedere che ti dai da fare e ti sai far amare dalla gente qualcuno ti dara' una mano...

Good luck!

Golden Parrot
13th Jun 2003, 17:55
Cari Signori,

Mi permetto di aggiungere la mia esperienza a quella di Obi. Anchi'io dopo mesi passati a rincorrere un lavoro in Italia ho fatto le valigie e sono andato all'estero. E' stata una scelta difficile ma oggi dopo quasi sette anni sono ad un passo dall'avere un comando di un wide body e lavoro in un ambiente multinazionale dove vengo rispettato sulla base dei miei meriti da professionista. Suggerisco a chiunque stia oggi cercando quel dannato primo lavoro a non limitarsi a cercare solo in Italia. Purtroppo esiste il rovescio della medaglia...spesso una volta iniziata una carriera all'estero credo sia difficile poi rientrare in Italia. Mi spiego, prendendo il mio caso come esempio, supponiamo che tra una decina di anni mi sia andato tutto bene e mi trovero ad avere una buona posizione con ad esempio Emirates. Ho lavorato in 2 o 3 compagnie fatto l'abilitazione su 2 o 3 macchine ed ho un buon posto nella scaletta d'anzianita con un buon stipendio esentasse. Ora, con la nostalgia di casa, voglio rientrare in Italia e faccio domanda a tutte le compagnie pensando che con la mia esperienza verro accettato facilmente. Che alternative potro' avere? Magari entrare direttamente come commandante in qualche compagnia tipo Volare dovendo accettare un quarto dello stipendio a cui ero abituato? Oppure essere assunto in Alitalia come secondo ufficiale sul ATR? Insomma una volta presa la decisione di andare all'estero a meno che non succedda qualcosa di molto particolare si e' condannati ad una vita di piloti 'freelance' passando attraverso varie compagnie, spostando la famiglia da paese a paese e senza mai avere la certezza di essere tutelato dalle leggi del proprio paese. Ad alcuni questa vita puo andare bene, e fino ad ora non ho rimpianti ma credo che chiunque voglia andare all'estero debba pensarci.
Vorrei anche aggiungere che come tutti voi sono cresciuto con gli aerei nel sangue, non ho mai pensato di fare un altro mestiere. E' vero che volare la linea al giorno d'oggi non e' semplice...l'andare a lavorare quando gli altri vanno a dormire...le interminabili doppie tratte notturne attraverso l'oceano indiano nella stagione dei monsoni cercando di comunicare con Bombay in HF...e potrei andare avanti per ore. Il mio segreto? Quando sono in un momento del genere penso a come mi sono sentito durante il primo circuito a vista sul 320 durante i giri campo ed il sorriso che mi e' rimasto per una settimana. Non mollate ragazzi, resta comunque il miglior lavoro del mondo!

C-47
13th Jun 2003, 20:03
Ringrazio Golden Parrot per il suo contributo.

L'ho scritto nel mio precedente post: pur non avendo ancora potuto assaggiare la bellezza di questa professione sono convinto che, sul piatto della bilancia, saranno maggiori le soddisfazioni piuttosto che le delusioni. Questo è l'unico pensiero che, ora come ora, mi permette di "tirare avanti". Prendo in considerazione di lavorare all'estero come seconda scelta rispetto all'Italia che, nonostante i suoi mille difetti, rimane il mio paese e nel quale preferirei poter crescere a livello professionale.

Arriverà un momento (vicino, immagino,) nel quale mi vedrò costretto ad alzare bandiera bianca e a guardare oltre i confini dello stivale. E' una scelta difficile e per questo voglio pensarci bene. Tutto qua!

Comunque grazie ancora.

CIAO !

C-47
15th Jun 2003, 18:16
Ciao Plota,

mi sembra proprio di leggere la storia della mia vita, solo con qualche ora di volo in più e, concedimelo, in chiave decisamente pessimistica.

Io ho finito l'ATPL lo scorso Dicembre: da allora ho provato a percorrere varie strade per arrivare all'agognato colloquio (pretendere un lavoro è troppo...). A distanza di quasi 6 mesi ecco le conclusioni che ho tratto:

1) Mandare curriculum per posta non serve a nulla: finiscono nel cestino prima ancora di arrivare alla segretaria che smista la posta. Si può continuare a fare una cosa del genere cos' per sport o, eventualmente, se si ha a che fare con paesi diversi dall'Italia.

2) La questione non è certamente quella delle ore di volo: io ne ho 450 e, più volte, mi sono domandato se valesse la pensa di andare un mese negli USA (ho anche la licenza FAA) e farmi un centinaio di ore. Ho abbandonato l'ipotesi in quanto alle compagnie non frega nulla se tu hai 250 ore o 600 ore di cessnino. Per loro ha esattamente lo stesso valore (e, in fin dei conti, non hanno tutti i torti). Arrivati a questo punto dobbiamo puntare alla qualità delle ore e non alla quantità. 100 ore di cessnino valgono "10"; 20 ore di cessnone (citation, ad esmepio) valgono "100".

3) Se si vuole lavorare in Italia (LEGGI: paese dominato dalle raccomandazioni e non dalla meritocrazia) bisogna farsi amico qualcuno che conti (comandante in pensione, comandante non in pensione etc. ) e abbassarsi a leggargli il c..lo più che si può in modo tale da entrare nelle sue grazie e, magari, strappargli un aiutino.

3) E' buono, a mio avviso, il consiglio ricevuto da parecchi su questo argomento: umiliarsi nel fare un lavoro di ripiego ma che, almeno, ci tenga a stretto contatto con un ambiente aeronautico. Da un po' vado presso una compagnia di aerotaxi offrendomi di aggiornare i Jeppesen dei loro aerei (LEGGI: lavoro pallosissimo). Ci perdo 2/3 ore alla settimana durante le quali, però, non perdo mai l'occasione per parlare con i comandanti e i piloti che incontro. Può darsi che non serva a nulla ma è sempre meglio che restarsene a casa a piangersi addosso.

4) Bisogna considerare, forse più di quanto facciamo, l'ipotesi di trascorrere un periodo di lavoro all'estero, in un paese nel quale la meritocrazia abbia un valore.


Queste le mie considerazioni iniziali.

Vorrei dirti, poi, che in Ryanair, se passi le selezioni presso una delle scuole alle quali si appoggia per le abilitazioni sul 737, è sicuro che ti assumono. Semmai, ora come ora, non si riesce a passare le selezioni perchè non abbiamo una licenza JAR, cosa che per loro è assolutamente obbligatoria.

Altro, per ora, non mi viene in mente. Comunque, arrivati a questo punto, trovo abbastanza stupida l'idea di abbandonare tutto quanto. Meglio non demoralizzarsi troppo ed insistere. La fortuna aiuta gli audaci...

Ciao

Mascalzone78
20th Jun 2003, 04:17
Caro amico con le ore che hai credo che tu ti possa permettere qualcosa in piu' che aspettare questi comandantoni italiani i quali aiutano solo figli figliocci e famiglia.
Il mio consiglio e' di rivolgerti ad un FTO (quelli veri pero' quindi all'estero svizzera inghilterra o francia) e chiedere cosa puoi fare per ottenere una licenza jar cosiderata la tua esperienza.
Quando stavo in UK al corso per il frozen ATPL c'erano molti ragazzi che avevano una licenza FAA e la stavano solo convertendo in JAR, se non mi sbaglio devi solo fare gli esami terorici ( i quali non sono uno scherzo pero') e forse la prova pratica tutto ti verra' a cosrate sui 4000 euro pero' credo che dopo, specialmente in UK avrai buone probabilita'.
Ciao
e Buona Fortuna!!!

C-47
20th Jun 2003, 20:24
Ciao Mascalzone,

dunque, il mio problema è anche il fatto di non avere la licenza JAR.Mi rendo conto che le mie ore di volo (non pochissime tutto sommato) potrebbero contare qualcosa in un ambiente aeronautico NON sottosviluppato come quello italiano e dominato dai baroni del volo.

Tuttavia io ho una licenza italiana (frutto della conversione di quella FAA): sulla licenza italiana ho investito tempo e soprattutto denaro ed è abbastanza naturale che ora voglia insistere nell'utilizzarla.

Premesso che, pur ruvolgendosi ad un FTO serio, dovrei convertire nuovamente il mio CPL FAA e, quindi, buttando temporaneamente nel cestino il CPL italiano, dovrei, per poter fare nuovamente gli esami, farmi i corsi teorici giacchè le JARs non prevedono, a quanto ne so io, l'opzione di presentarsi agli esami da privatista. Ciò significa un consistente investimento in tempo e in denaro.

Quel poco che mi è rimasto preferirei impegnarlo in qualcosa di più "professionale" e mirato ad un posto di lavoro in compagnia.

Tra le altre cose non è particolarmente bello ammettere di aver buttato via decine di milioni ed un numero imprecisato di mesi per ottenere una licenza che non serve a nulla.

Apprezzo il tuo suggerimento, davvero, ma ora come ora non me la sento proprio di rifarmi il corso teorico per il commerciale per poi, un domani, ottenere il CPL UK quando anche l'Italia rilascerà i CPL a norme JAR.

CIAO