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View Full Version : Air One nella bad company ex Alitalia


bauscia
2nd Sep 2014, 08:47
Link (http://www.dagospia.com/rubrica-4/business/cattive-compagnie-air-one-finisce-bad-company-alitalia-societ-83731.htm)

CATTIVE COMPAGNIE - AIR ONE FINISCE NELLA BAD COMPANY ALITALIA: LA SOCIETÀ DI CARLO TOTO, CHE PER PASSERA E COLANINNO ERA IL “PERNO” DEL PIANO FENICE, RESTA CON GLI AEREI A TERRA

Dopo 2,3 miliardi di debiti e 1,45 mld di perdite in meno di sei anni di attività, la maggior parte degli aerei con la livrea AirOne verranno venduti - Per Alitalia, la compagnia di Carlo Toto più che un socio era “un debitore moroso”. Che non si è neanche presentato all’assemblea di agosto...


Gianluca Paolucci per “La Stampa (http://www.lastampa.it)”

AirOne, la compagnia che doveva essere il «perno» del progetto Fenice per la rinascita di Alitalia dalle sue ceneri nel 2008, finirà nella «bad company» insieme ai debiti e ai contenziosi. È forse questa la prova definitiva che quanto accaduto negli ultimi sei anni di storia di Alitalia è da considerare una pessima parentesi nella storia della compagnia.

Dopo 2,3 miliardi di debiti e 1,45 miliardi perdite cumulate in meno di sei anni di attività, la maggior parte degli aerei con la livrea AirOne verranno messi a terra per essere successivamente venduti e sostituiti intanto da aeromobili Alitalia.
Circostanza che spiega l’ira del rappresentante del gruppo Toto all’assemblea degli azionisti Alitalia dello scorso 25 luglio. E spiega anche la risposta della presidenza, messa a verbale, che definiva il gruppo abruzzese più che un socio, «un debitore moroso». Che, all’assemblea di agosto, non si è neppure presentato.

Per mettere in sicurezza la bad company - ovvero la vecchia Alitalia-Cai - basteranno 250 milioni invece dei 300 annunciati. All’assemblea dello scorso 8 agosto, convocato proprio per aumentare l’importo dell’aumento, gli amministratori hanno infatti avvisato i soci che il via libera alla struttura proposta da Poste Italiane (con la creazione di una società intermedia tra la vecchia e la nuova Alitalia, la cosiddetta «midco») e il conseguente impegno di 75 milioni di euro da parte di Poste rendevano inutile l’incremento dell’aumento.
Nella stessa occasione è stato però approvato il complesso schema di ristrutturazione di una parte del debito finanziario della compagnia. Si tratta di 598 milioni di euro in totale, 225,2 milioni di anticipi di biglietti e future vendite e 372,8 milioni relativi a linee di credito di vario tipo, con Intesa Sanpaolo, Mps, Popolare di Sondrio e Unicredit (più una piccola parte con Intesa in pool con Banca Campania e Bper). Per il consolidamento dell’indebitamento è stato varato un aumento da 695 milioni di euro suddiviso in tre tranche, legate a diverse categorie di azioni con diversi diritti di godimento.


In particolare, le azioni di categoria 1, (tranche di massimi 341 milioni) sono destinate ad essere sottoscritte in larga parte dalle banche. A queste azioni viene riconosciuto il diritto a percepire il 95% della «distribuzione ai soci di utili e riserve», almeno fino al raggiungimento dell’importo complessivo speso per sottoscrive le stesse azioni. In cambio, le banche dovranno però rinunciare a parte dei crediti relativi agli anticipi su biglietti e pagamenti e garantire un ulteriore finanziamento a lungo termine di 98 milioni di euro, remunerato ad un interesse del 4%.

DOVES
2nd Sep 2014, 09:14
Sono ancora scintille tra Alitalia e l'azionista Carlo Toto, ormai sceso allo 0,41% del capitale per la mancata adesione alle ultime ricapitalizzazioni lanciate dall'ex compagnia aerea di bandiera.
Nonostante la ridotta entità della partecipazione il socio fa la voce grossa e non molla la presa, in attesa che sia il Tribunale a decidere sul braccio di ferro che da ormai due anni lo oppone all'Alitalia per questioni fiscali legate alla fusione con Airone. Una soluzione andrà trovata preferibilmente prima delle nozze con Etihad, previste per fine anno, perché di quella pendenza, che comunque resterebbe in capo alla Oldco (la 'Vecchia" Alitalia), gli emiratini proprio non vogliono sentir parlare. Per questo, secondo alcune fonti, se ne potrebbe discutere anche nel prossimo consiglio d'amministrazione della compagnia, che dovrebbe tenersi nei prossimi giorni. Quel che è certo è che settembre segnerà la ripresa della procedura arbitrale avviata da Alitalia nel 2012 dopo il fallimento di un tentativo di composizione bonaria. Alitalia chiedeva un indennizzo formale di 20 milioni "riconducibile ad alcune sopravvenlenze", come "crediti insussistenti, riserve di manutenzione non sufficienti, non adeguata conservazione degli aeromobili" confluiti nella flotta dopo l'acquisto di Airone.

Dow Jones Newswires
September 02, 2014 06:24 GMT