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View Full Version : Alitalia diventerà presto "Alitalià" ?


I-2021
29th Jun 2011, 14:53
Leggendo qui (http://www.borsaitaliana.it/borsa/notizie/mf-dow-jones/italia-dettaglio.html?newsId=873112&lang=it) sembra sempre più vicino il passaggio della compagnia di bandiera nella holding francese. Vari altri articoli di autorevoli testate giornalistiche parlano di una condizione finanziaria della compagnia non proprio rosea, che probabilmente non permetterà il tanto sospirato "breakeven" per la fine di quest'anno. Quello che mi sto chiedendo è come mai nonostante tutti i tagli fatti con la partenza di CAI, i licenziamenti, le CIGS e lo sconvolgimento dei "contratti" del Personale Navigante la compagnia continua a perdere soldi ? Non sarà che magari non era tutta colpa di questi Naviganti privilegiati che oggi lavorano quanto vuole la compagnia, pagati quanto è stato stabilito con la compagnia, ma purtroppo i conti non tornano ? La mia non vuole essere la base per innescare una nuova polemica su temi già ampiamente trattati dall'inizio della vertenza CAI e anche prima, ma sarei felice di far capire all'opinione pubblica dove sta la verità in certe vicende. Una verità che probabilmente porterà comunque il destino di Alitalia oltralpe, malgrado ciò che è stato fatto credere a milioni di persone.

shinners
29th Jun 2011, 15:21
sicuramente la notizia passera' quasi inosservata (soprattutto sulle tv)

l'importante e' aver martellato la popolazione con l'equazione alitalia=privilegiati statali fancazzisti pagati milioni che hanno affossato la compagnia

che poi questa equazione sia vera o meno non ha alcuna importanza nel momento in cui e' passato il messaggio, si avra' l'appoggio della popolazione, anche nel caso di una rapina e di un truffa della peggior specie,come effettivamente e' accaduto e come accadra' col definitivo passaggio a air france

In un paese con l'informazione libera, e' difficile che si regalino miliardi pubblici agli amichetti quando c'era un'ottima alternativa a costo ridotto, perche' i politici hanno paura di venire sputtanati e di perdere grossi consensi (come nel caso USA del 2008 che si sono giocati le elezioni). Ma l'Italia non e' un paese con l'informazione libera ricordiamocelo, il problema e' tutto li' (spero solo che il tifo da stadio ora non si scateni ecco perche' posto questa classifica che non si interessa di politica ma solo di informazione ed e' per di piu' americana)


http://en.wikipedia.org/wiki/Freedom_of_the_Press_(report)

mau mau
29th Jun 2011, 17:03
IN questo caso shinners ha ragione. CAIAlitalia è una vasca da bagno con un buco troppo grosso, perderà sempre acqua e l'unico modo per farla apparire piena è quella di riversavi quantitativi di acqua cosi grandi da superare l'uscita dal buco. Ma intanto da quel buco continua ad uscire troppa acqua.
Però quanto all'informazione non sono molto daccordo......ora c'è internet e le cose non si riescono piu molto a tenerle coperte o nascoste.

shinners
29th Jun 2011, 20:03
Verissimo soprattutto negli ultimi periodi internet sta acquisendo sempre piu' importanza, annche se tra le ultime generazioni e si sa che in italia gli over 60 sono una grandissima fetta della poopolazione
comunque c'e' da dire una cosa....che se veramente avverra' sto benedetto passaggio ad Air France, i soldi buttati fino ad ora va beh amen, ma poi finiranno e troveranno un modo per farla fruttare (e non e' certo perche', come si e' detto, le hostess prendono troppo che AZ fa il buco che fa)

Migbuster
29th Jun 2011, 21:02
Azz...ragazzi...Mau Mau che e' d'accordo con Shinner e Shinner che concorda con la replica di Mau Mau... sono quasi commosso :}

Scherzi a parte c'e' solo da sperare che dopo aver voltato definitivamente pagina in questa brutta vicenda (il cui epilogo era piuttosto prevedibile fin dall'inizio) con il passaggio ad Air France la nostra compagnia di bandiera possa finalmente poter contare su un management realmente interessato al rilancio della compagnia (anche se ovviamente per soli motivi meramente economici) e con una buona disponibilita' di capitali da investire.

shinners
29th Jun 2011, 22:56
Seppur coi buchi si ritrovano una compagnia dalla flotta quasi interamente rimodernata e dove un nuovo tipo di contratto per il personale navigante, ben vantaggioso al managment, e' gia' stato approvato.....le basi ci sono.

flyblue
2nd Jul 2011, 22:23
debiti, Alitalia porta gli aerei in irlanda
di Giorgio Meletti 2 aprile 2011

In un solo mese, novembre 2010, l’Alitalia ha cancellato dal Registro aeronautico italiano ben 22 dei suoi 150 aerei, e li ha immatricolati in Irlanda. Le fonti ufficiali della compagnia smentiscono seccamente che si tratti del fenomeno di cui parlano da tempo le voci di mercato: il cosiddetto lease back. Funzionerebbe così: quando un’azienda ha problemi di soldi vende un suo bene a una società di leasing che glielo restituisce in affitto. Si fa con gli immobili, si fa anche con i macchinari e si fa con gli aerei. Normalmente ci si rimette, perché il canone di leasing che paghi è superiore al costo del capitale immobilizzato, se non altro in misura del legittimo guadagno della società di leasing. Però quando i conti sono scassati bisogna fare, appunto, cassa.
Nel caso dell’Alitalia siamo comunque di fronte a un nuovo fenomeno. I 22 aerei trasferiti a Dublino, in proprietà a una società controllata da Alitalia che si chiama Aircraft Purchase Company, sono tutti vecchi Airbus: i più anziani hanno 15-17 anni, i più giovani 7-8 anni. Sono aerei che la compagnia ha da poco finito di pagare, e quindi non sono più ipotecati dalle banche che avevano finanziato l’acquisto. Il trasferimento in Irlanda serve a renderli disponibili per garantire nuovi debiti dell’Alitalia, per un valore stimabile in 4-500 milioni.
La ragione del trasferimento in Irlanda è molto tecnica, ma significativa: è l’unico Paese europeo ad aver aderito alla convenzione di Cape Town, che vieta ai creditori di una compagnia insolvente (per esempio una società aeroportuale) di bloccare un suo aereo. In pratica una banca presta soldi all’Alitalia, o a simili aziende, solo se gli aerei dati in garanzia sono di targa irlandese, sennò chi presta i soldi rischia di vedersi sfilare la garanzia da un altro creditore.
Tutto questo significa che a soli due anni dalla nascita, e a due anni dalla prevista cessione a Air France, programmata per il 2013, la compagnia di Colaninno sta già lavorando alacremente alla gestione del debito, fissato a fine 2010 a 839 milioni.
La gestione della nuova Alitalia infatti non va bene. Nel suo primo anno di vita, il 2009, ha perso 350 milioni di euro. Il 2010 si è chiuso con una perdita di 168 milioni. Il 2011 doveva essere l’anno del ritorno ai profitti, secondo le ottimistiche previsioni dei “patrioti” chiamati da Silvio Berlusconi a strappare la compagnia di bandiera dalle mani degli odiati cugini d’Oltralpe, l’Air France a cui il governo Prodi aveva già venduto nella primavera del 2008. Invece anche quest’anno si prevede di perdere un centinaio di milioni di euro.
Ma è la gestione industriale a dare serie delusioni agli azionisti della variopinta cordata di nomi blasonati dell’industria italiana che nel 2008 risposero all’appello di B. per acquisire benemerenze agli occhi del governo che si era appena insediato. Nel 2010 le compagnie di analoga dimensione e ambizioni hanno fatto lauti profitti. L’azienda guidata dall’amministratore delegato Rocco Sabelli, che pure è nata senza debiti, lasciando in eredità allo Stato italiano circa 3 miliardi di euro di zavorra della vecchia gestione pubblica, non marcia. Nel 2007, sommata con l’Air One che ancora era indipendente, trasportò 32 milioni di passeggeri. Nel 2010 i passeggeri trasportati sono 23 milioni, seppure in lieve recupero rispetto ai 22 del 2009. Gli aerei viaggiano un po’ vuoti: i posti sono occupati al 72 per cento contro il 79 per cento della media mondiale.
Ma soprattutto il mercato italiano, che l’operazione sponsorizzata da palazzo Chigi doveva difendere, è diventato terra di conquista per i concorrenti stranieri. La presa sul mercato dei voli nazionali, che doveva essere garantita dalla fusione con Air One benedetta da apposita deroga dell’Antitrust, si è ridotta a un 50 per cento del mercato. Sui collegamenti internazionali invece Colaninno e Sabelli sono andati sotto: adesso il leader di mercato come posti offerti è la Ryan Air dell’Irlandese Michael O’Leary, il re del low cost. Ma anche la Lufthansa, come numero di voli internazionali negli aeroporti italiani, ha sorpassato Alitalia.
Ancora più deprimente è il bilancio in termini di efficienza. Gli aerei Alitalia del corto e medio raggio (tutti esclusi i pochi voli intercontinentali), volano poco, a causa di un’organizzazione del cosiddetto network evidentemente poco ottimizzata: 7 ore al giorno contro le 8 della media mondiale. Il che significa un aumento del costo per ogni singola ora volata.
Ancora più sorprendente è il dato sull’utilizzo dei piloti. Tutti ricordano che nel 2008 uno dei punti più caldi della dura vertenza tra i dipendenti Alitalia e la Cai di Colaninno riguardava le ore volate. I piloti, accusati di essere un po’ pelandroni, venivano inchiodati alla colpa di volare solo 560 ore all’anno contro le 700 dei colleghi tedeschi di Lufthansa.
Dicevano Colaninno e Sabelli, ma anche molti sindacalisti che li sostenevano, che bastava indurre i piloti a volare quanto i tedeschi per far diventare ricca l’Alitalia. Risultato: adesso i piloti Alitalia volano meno di prima, 530 ore all’anno. Ed è evidente che non è per colpa loro, visto che un comandate di Airbus non può accendere e partire come un tassista animato da spirito d’iniziativa.
Secondo dati pubblicati dal Sole 24 Ore, il costo medio del dipendente Alitalia è sceso dagli 82 mila euro del 2007 a 49 mila euro nel 2009. La cura low cost di Sabelli però, per quanto severa, si è rivelata un autogol. Nel 2007, infatti, i dipendenti Alitalia, molto più numerosi (troppi, si diceva allora) hanno prodotto 86 mila euro di valore aggiunto (più del loro costo), nel 2009 i pochi dipendenti imbarcati dalla nuova Alitalia hanno generato solo 45 mila euro di valore aggiunto a testa, meno del loro costo. Adesso quindi lavorano in perdita.debiti, Alitalia porta gli aerei in irlanda | Giorgio Meletti | Il Fatto Quotidiano (http://www.ilfattoquotidiano.it/2011/04/02/debiti-alitalia-porta-gli-aerei-in-irlanda/101648/)

SmokeAndNoise
3rd Jul 2011, 07:31
...e io pago! :mad:

deci
3rd Jul 2011, 07:36
Verissimo soprattutto negli ultimi periodi internet sta acquisendo sempre piu' importanzae infatti arrivano le contromosse...

agora digitale (http://www.agoradigitale.org/nocensura)

La notte della Rete contro il bavaglio imposto dall’Agcom: appuntamento il 5 luglio | Federico Mello | Il Fatto Quotidiano (http://www.ilfattoquotidiano.it/2011/07/02/la-notte-della-rete-contro-il-bavaglio-dellagcom/136123/)

(fine off topic)

I-2021
3rd Jul 2011, 08:07
Grazie flyblue per aver pubblicato questo articolo molto interessante. Vorrei riprendere alcuni punti però dove sicuramente ci sono ancora molte confusioni da parte di tecnici e di giornalisti.

Ancora più deprimente è il bilancio in termini di efficienza. Gli aerei Alitalia del corto e medio raggio (tutti esclusi i pochi voli intercontinentali), volano poco, a causa di un’organizzazione del cosiddetto network evidentemente poco ottimizzata: 7 ore al giorno contro le 8 della media mondiale. Il che significa un aumento del costo per ogni singola ora volata.

La prassi comune nel settore medio raggio Airbus per il PN è di avere una giornata di volo con diverse tratte miste tra nazionale ed internazionale, che comporta per il PN, su poniamo 4 tratte, di fare almeno 3 cambi macchina. Questo comprorta ovviamente varie problematiche a livello organizzativo in quanto ogni volta che si sale su un aereo "nuovo" bisogna riorganizzarsi da capo il lavoro e magari detto aeromobile arriva con la sua bella mezzora di ritardo. I motivi di questi continui cambi macchina sono molteplici, e la maggiorparte di questi anche più che giustificati, ma un'ottimizzazione della turnazione in base alla flotta credo che riuscirebbe a risolvere una bella fetta di problemi.

Ancora più sorprendente è il dato sull’utilizzo dei piloti. Tutti ricordano che nel 2008 uno dei punti più caldi della dura vertenza tra i dipendenti Alitalia e la Cai di Colaninno riguardava le ore volate. I piloti, accusati di essere un po’ pelandroni, venivano inchiodati alla colpa di volare solo 560 ore all’anno contro le 700 dei colleghi tedeschi di Lufthansa.
Dicevano Colaninno e Sabelli, ma anche molti sindacalisti che li sostenevano, che bastava indurre i piloti a volare quanto i tedeschi per far diventare ricca l’Alitalia. Risultato: adesso i piloti Alitalia volano meno di prima, 530 ore all’anno. Ed è evidente che non è per colpa loro, visto che un comandate di Airbus non può accendere e partire come un tassista animato da spirito d’iniziativa.

Punto molto interessante. Qualsiasi addetto ai lavori, sia navigante che non, sa benissimo che non sono i piloti a decidere quanto e come volare. Questi dati sono privi di qualsiasi significato statistico. Bisognerebbe indicare a che settore si riferiscono e a quale tipo di aeromobile per avere un'idea significativa. Interessante anche la voce dei "molti sindacalisti che li sostenevano". Non mi risulta che le associazioni sindacali abbiano mai fatto sciopero perchè i piloti non lavoravano abbastanza...
Per finire, mi piacerebbe sapere in quale settore si vola 530 ore all'anno, che significa una media di circa 44 ore al mese... forse sull'MD80 dato il momento di phase out della macchina, ma è un caso isolato. Se avete amici o conoscenti che volano in tutti gli altri settori, ditegli che volano 44 ore al mese di media e vedete cosa vi rispondono.

:*

Pennellino
3rd Jul 2011, 11:27
se facciamo la media su Airbus si vola 880 ore medie,i più fortunelli 'solo' 830 mentre su 80 e crj si vola 30 ore al mese,per non parlare delle 4 partenze di lungo su 767 contro le 2 777 e 2-3 del 330.Ecco spiegate le 530 ore l'anno di media. Ma facessero una giusta spartizione delle ore per settore o facessero sti benedetti passaggi su A320 (anche se ad onor del vero sono in programma quelli da Embraer) che è un settore al collasso mentre sugli altri stanno in 'vacanza' costantemente.

Burb
4th Jul 2011, 20:08
per non parlare delle 4 partenze di lungo su 767 contro le 2 777 e 2-3 del 330

Al Giorno?

I-2021
5th Jul 2011, 07:59
Burb

Al Giorno?

Burb il PN non ha ancora il dono dell'ubiquità, magari nei prossimi rinnovi contrattuali verrà proposto.

Pennellino
6th Jul 2011, 16:58
iniziamo ad esempio dalle 60 ore medie dei 330/777? iniziamo dalle +100 ore schedulate sui 320? dimmi cosa non ti andrebbe a genio,cosa vorresti fosse realizzato,fammelo sapere ti scongiuro

Pennellino
8th Jul 2011, 10:27
nemmeno per il 320 è esatta,perchè c'è un certo "Delta" tra le 530 ore dichiarate e le 880 effettive. Dove sta la forza lavoro? non era sufficiente il blocco dei 1600 (ex AZ-LAI,ex AP,ex VE)? conti fatti ad pendulum canem non solo nell'articolo.

shinners
8th Jul 2011, 12:54
pero' stanno facendo corsi per assistenti di volo stagionali con centinaia di cassa integrati....vi sembra normale??

I-PIER
8th Jul 2011, 20:56
Prima finiamo in un unico contenitore con AF/KLM meglio sarà per tutti noi dipendenti, l'unico rischio è che cerchino di usarci come dumping interno all'alleanza per ridimensionare i contratti dei nostri colleghi.

la mia è una curiosità...
ma una volta in AF/KLM i contratti di tutti non dovrebbero essere pareggiati con quelli dei già dipendenti AF???

ypsilon
8th Jul 2011, 22:26
Se credi che esiste Babbo Natale, allora potrai credere che succederà cio....

ermejo
9th Jul 2011, 06:27
la mia è una curiosità...
ma una volta in AF/KLM i contratti di tutti non dovrebbero essere pareggiati con quelli dei già dipendenti AF???

Assolutamente no, ricorda che nemmeno AF e KLM hanno gli stessi contratti.

I-PIER
9th Jul 2011, 06:34
Se credi che esiste Babbo Natale, allora potrai credere che succederà cio....

guarda che era una semplice domanda perchè sono ingnorante in materia...se l'avessi saputo non lo avrei chiesto.

Assolutamente no, ricorda che nemmeno AF e KLM hanno gli stessi contratti.

ma quindi come funziona? sono cmq 2 società ben distinte che fanno capo a non so chi solo per strategie finanziarie o neanche per quello?

AFD
10th Jul 2011, 19:45
la speranza è l'ultima a morire ma non ci credo nemmeno se lo vedo che af darà ad az i suoi stessi contratti,tra l'altro in fase di rivisitazione al ribasso anche in francia

l'unione tra af e klm è avvenuta sotto diversi modelli,rispetto a quelli italiani
inanzitutto una maggiore volontà dello stato olandese di avere condizioni paritarie tra af e klm,in secondo luogo klm era una società sana
az è invece ancora in perdita e se non inverte la tendenza forse potrà fare l'ancella di sua maestà air france,soprattutto alla luce del fatto che l'espansione vera di az è sul regional,basta vedere le macchine ordinate

infine gli olandesi di klm hanno avuto lo stesso contratto dei cugini francesi dopo 5 anni dalla fusione,considerando che quella tra az e af non avverrà probabilmente prima del 2013,considerando altri 5 anni forse fai in tempo quasi ad andare in pensione...senza offesa...è scherzoso ovviamente

shinners
10th Jul 2011, 21:40
Aspetteranno il 2013

flyblue
12th Jul 2011, 23:01
I contratti dei naviganti AF e KLM sono rimasti separati, cioé diversi. Anche il modo in cui si "costruisce" lo stipendio è diverso. Diversi i sistemi di costruzione turni, di vantaggi dati dalla seniority, carriera, part-time (KLM) o Tempo Alternato (AF), tempi di riposo a bordo...insomma praticamente tutto. C'è stata una precisa volontà di lasciare le cose come stavano nelle rispettive compagnie.
L'unica cosa che hanno pensato bene di cambiare per parificare, è stato lo stipendio del Direttore Generale AF, per portarlo a pari del DG di KLM, che naturalmente era molto più alto...

shinners
27th Jul 2011, 18:59
Alitalia, patrioti a spese degli italiani (e dei lavoratori) | Daniele Martini | Il Fatto Quotidiano (http://www.ilfattoquotidiano.it/2011/07/27/alitaliapatrioti-un-corno/148033/)