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View Full Version : Commercialista per contractors


EH574
2nd Oct 2009, 14:33
ciao a tutti,
qualcuno sa indicarmi il nome (anche via PM) di un commercialista degno di tale qualifica che sappia aiutarmi e che abbia dimestichezza con piloti dipendenti o contractors?
Sono un contractor e molti di voi potranno immaginare per quale compagnia aerea, e sono alla disperata ricerca di qualcuno che sappia dirmi nero su bianco come posso risolvere certe faccende.
Vi ringrazio in anticipo e spero davvero che possiate aiutarmi

Speevy
2nd Oct 2009, 18:04
Chiedi a 10 commercialisti e avrai 10 risposte diverse.

Io suggerirei un bel interpello alle agenzie delle entrate..

Speevy

tarjet fixated
2nd Oct 2009, 18:53
Ti rimando al sito del ministero delle finanze QUI (http://www.finanze.gov.it/export/finanze/Per_conoscere_il_fisco/fiscalita_internazionale/convenzioni_e_accordi/convenzioni_stipulate.htm) , incollo poi di seguito un paio di articoli presi da un accordo bilaterale a caso (Italia-Irlanda:E:E:E):

art. 7
Navigazione marittima ed aerea.
Testo: in vigore dal 14/02/1975 con effetto dal 01/01/1975
I redditi derivanti dall'esercizio, in traffico internazionale, di navi o
aeromobili non sono tassabili che nello Stato contraente in cui e' situata
la sede della direzione effettiva dell'impresa.


art. 14
Lavoro subordinato.
Testo: in vigore dal 14/02/1975 con effetto dal 01/01/1975
1) Salve le disposizioni degli articoli 15, 17 e 18, gli stipendi, i salari
e le altre remunerazioni analoghe percepiti come corrispettivo di lavoro
subordinato effettuato nell'uno o nell'altro Stato contraente da un
residente di uno Stato contraente non sono tassabili che in quest'ultimo
Stato, a meno che il lavoro subordinato non venga svolto nell'altro Stato
contraente. Se il lavoro e' quivi svolto, le remunerazioni percepite a
questo titolo sono tassabili in detto altro Stato.
2) Nonostante le disposizioni del precedente paragrafo 1, le remunerazioni
che un residente di uno Stato contraente riceve in corrispettivo di lavoro
subordinato svolto nell'altro Stato contraente non sono tassabili che nel
Pagina 6
Servizio di documentazione tributaria
Convenzione del 09/10/1974 n. 583
primo Stato se:
a) il beneficiario soggiorna nell'altro Stato per un periodo o periodi che
non oltrepassano in totale 183 giorni nel corso dell'anno fiscale
considerato, e
b) le remunerazioni sono pagate da o per conto di un datore di lavoro che
non e' residente dell'altro Stato, e
c) l'onere delle remunerazioni non e' sostenuto da una stabile organizzazione
o da una base fissa che il datore di lavoro ha nell'altro Stato.
3) Nonostante le precedenti disposizioni del presente articolo, le
remunerazioni relative a lavoro subordinato svolto a bordo di navi ed
aeromobili in traffico internazionale sono tassabili nello Stato contraente in
cui e' situata la sede della direzione effettiva dell'impresa.



Io quindi non perderei il mio tempo nel cercare un buon commercialista ma un buon accountant.....

Fullblast
2nd Oct 2009, 20:15
Io invece perderei tempo a trovare un buon commercialista, non un accountant.

Tarjet, riguardo all'art. 7, al pilota non derivano redditi dall'esercizio di navi o aeromobili, quelli vanno all'armatore od operatore.
Riguardo all'art.14, si parla di lavoro subordinato, ma se sei contractor non rientri in questa categoria.

FB

tarjet fixated
2nd Oct 2009, 20:32
Se ad un pilota contrattista non derivano redditi dall'esercizio di un aereo allora che tipo di redditi gli spettano?
Mi pare che l'articolo 6 di tale documento parli degli utili delle imprese, ossia gli armatori.

Ma facciamo finta che abbia ragione tu e leggiamoci l'articolo 13 dello stesso documento riguardante le libere professioni:

art. 13
Professioni libere.
Testo: in vigore dal 14/02/1975 con effetto dal 01/01/1975
1) I redditi che un residente di uno Stato contraente ritrae dall'esercizio
di una libera professione o da altre Attivita' indipendenti di carattere
analogo non sono tassabili che in detto Stato, a meno che egli non disponga
abitualmente nell'altro Stato contraente di una base fissa per l'esercizio
delle sue attivita'. Se egli dispone di una tale base fissa i redditi sono
tassabili nell'altro Stato ma soltanto nella misura in cui essi sono
attribuibili alla detta base fissa.
2) L'espressione "libera professione" comprende in particolare le attivita'
indipendenti di carattere scientifico, letterario, artistico, educativo o
pedagogico, nonche' le attivita' indipendenti dei medici, avvocati,
ingegneri, architetti, dentisti e contabili.

Si parla di base fissa per l'esercizio delle proprie attivita'; un contrattista lavora per definizione a contratto e tale contratto si stipula con una societa' aerea che avra' una base fissa e cioe' il paese dove e' registrata, anche se ti mandano in missione altrove.

Fullblast
2nd Oct 2009, 21:00
Il pilota percepisce redditi in relazione alla quantità e alla qualità del suo lavoro, indipendentemente dai redditi di impresa, tu i soldi li prendi solo se la tua compagnia guadagna o anche quando è in perdita? Anche qualificando il lavoro come "autonomo" da questo punto di vista la sostanza non cambia, il pilota svolge un servizio professionale e per tale va pagato, a lui non frega niente se l'operatore percepisce redditi derivanti dall'esercenza di un aeromobile o meno.

La base fissa di cui parla l'articolo che citi è riferita al "residente nello stato contraente", nel nostro caso al pilota, non alla società.
Ovviamente bisogna vedere quanto fissa è la base fissa o in alternativa dove vengono prodotti i redditi, ma questa è un'altra storia.

In ogni caso, il lavoro da contractor non è ben definito nel nostro ordinamento, ci sono parecchi riferimenti legislativi che lo qualificano come lavoratore subordinato e altrettanti come lavoratore autonomo, quindi, in ultima analisi, diciamo che un bravo commercialista può risolvere tutto.
E visto che siamo in tema di riferimenti normativi, per aiutare EH574, D.P.R. 22-12-1986.

FB

FB

tarjet fixated
2nd Oct 2009, 21:18
Non mi sembra che l'articolo 7 parli di redditi d'impresa ma di redditi e basta, cioe' cio' che interessa ad un libero professionista.
I redditi (li chiamano utili) delle imprese sono trattati all'articolo 6.

La base fissa all'estero di un libero professionista, diciamo un ingegnere, potrebbe essere un ufficio di progettazione; per un pilota lo e' la base di armamento della compagnia per la quale svolge dei servizi ed infatti molti contratti dei contractors comprendono le tasse pagate nel paese dove la compagnia e' registrata.

Mi dicono che i contrattisti della compagnia dove EH574 mi pare operi hanno infatti un contratto che prevede una dichiarazione dei redditi in Irlanda.

Fullblast
2nd Oct 2009, 22:08
Tarjet, mi sa che leggi parecchio di fretta: l'art.6 parla di redditi di impresa generici, nel 7 si fa riferimento alle aziende di navigazione marittima ed aerea, e nello specifico, esercizio significa gestire un attività comerciale; se non ti fidi apri un qualunque vocabolario e lo trovi.

Ti dicono male, per il semplice fatto che i contratti della compagnia dove opera il collega non sono tutti uguali.

FB

tarjet fixated
2nd Oct 2009, 22:46
FB,

avrai sicuramente ragione tu ma continuo ignorantemente a credere che l'articolo 6 sia un articolo a se stante cosi come lo e' il 7 e tutti gli altri; senno' l'articolo 16 riguardante gli artisti e gli sportivi dovrebbe essere un articolo di compensazione di quello che lo precede, ed ossia il 15 che tratta i compensi e gettoni di presenza dei membri dei consigli di amministrazione....

Visto poi che ti sei messo ad analizzare l'etimologia dei termini allora forse sara' meglio che postiamo questi trattati bilaterali in lingua inglese:

Article 7 - Shipping and air transport
Profits from the operation of ships or aircraft in international traffic shall be taxable only in the
Contracting State in which the place of effective management of the enterprise is situated.

Come pilota contrattista tu "will make your profit from the operation of aircraft".
Allo stesso modo il pilota contrattista (anzi sarebbe meglio dire la societa', visto che in questo caso il pilota e' una persona giuridica e non un dipendente) avra' redditi derivanti dall'esercizio di aeromobili.

Per quanto rigurda i contratti dei contractors non mi stupisco non siano tutti uguali, a me e' capitato di lavorare in una compagnia dove erano presenti almeno 6 crew leasing companies diverse con altrettanti contratti.
Per quanto riguarda la compagnia alla quale mi riferivo so per certo che esistono contratti che prevedono per statuto la tassazione Irlandese, proprio perche' vengono applicati i suddetti accordi bilaterali.

pitonga
3rd Oct 2009, 17:38
FB ha perfettamente ragione, i vari articoli citati dell' accordo bilaterale sono solo associabili ad armatori, non a dipendenti, perche`anche se liberi professionisti di quello si parla.
Uno paga le tasse dove ha la residenza, facile e secco, puo`decidere di pagare le tasse dove vuole, ma poi dopo aver dimostrato quanto ha versato se vi e`una differenza deve rimettere mano al portafogli.
Per chi credesse sempre alla regolina dei 180 giorni....beh non vale niente, anche in caso di contractor floating, noti ad un vettore nominatissimo, se uno diciamo non dichiara dimora fissa o residenza sulla luna, beh in quel caso e`la nazionalita`che da per ufficio la residenza.
Es, io floto per la FR, base nessuna, meno di 180 giorni in Italia, nessuna residenza fiscale....il mio passaporto dice che sono italiano.....sono tassabile in Italia.
Fine della storia.
Poi se uno vuol sentirsi dire quello che piu`gli si addice e`un altro discorso....
Parola di commercialista interpellato da me quando ne ebbi bisogno!!
Ciao

Speevy
3rd Oct 2009, 17:46
Io la butto li di nuovo, interpello all'agenzia delle entrate.
E vi togliete tutti I dubbi.

Speevy

EH574
3rd Oct 2009, 18:09
grazie a tutti ragazzi, siete stati gentilissimi!

Fullblast
5th Oct 2009, 08:28
SNAM, com'è che circoli sul sito dell'agenzia delle entrate?...per caso cambi residenza?:}

FB

michvan
5th Oct 2009, 13:55
Nel caso si venga pagati da un'agenzia per contractor nel Regno Unito e si sia residenti per es. in Italia la soluzione proposta da un commercialista inglese che si occupa di queste cose è la seguente: registrare una limited company nel Regno Unito, re intestare il contratto di lavoro in modo che risulti tra l'agenzia e la tua limited company, ora la tua limited company essendo "residente" in UK pagerà la corporate tax lì (21%). Ora tu essendo l'unico shareholder della tua società hai diritto ai cosidetti dividendi, ovvero ciò che rimane dei profitti della società dopo le tasse, spese ecc....
Ora come persona fisica residente in Italia, dovrai dichiarare i dividendi in Italia che ti paghi come profitto da società estera e pagare le eventuali tasse qui (dovrebbero essere molto basse).
Allo stesso modo tu sei l'unico dipendente della tua società e come tale hai diritto ad uno stipendio che verrà tassato nel Regno Unito dove ha sede la tua società (e poi scaricato dalle spese della società).
In teoria cosi dovrebbe funzionare....
però come già detto da altri, ogni commercialista in Italia ti dice qualcos altro...

TheWrightBrother&Son
5th Oct 2009, 16:59
Quello che dice michvan è tutto esatto se si decide di restare residenti in Italia.
A me non risulta ancora chiaro però a quanto corrisponde questa tassazione dei 'dividends' in Italia. Se qualcuno ne sapesse di più sarebbe ben accetto.

michvan
5th Oct 2009, 19:24
Ho trovato il seguente documento a riguardo:
http://www.agenziaentrate.it/ilwwcm/resources/file/eb7de80a8b975f7/tassazione_dividendi.pdf

Ma non riesco a capirci molto....