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View Full Version : The downturn


tarjet fixated
9th May 2008, 09:27
Non vorrei rovinare gli umori di coloro che si sentono gia' in clima estivo di spensieratezza ma, come molti di voi sapranno, ci aspettano tempi difficili e probabilmente grossi cambiamenti nel mondo del trasporto aereo.

QUI (http://www.aviationweek.com/aw/generic/story.jsp?id=news/aw050508p3.xml&headline=European%20Airlines%20See%20First-Quarter%20Downturn&channel=awst) c'e' un bell'articolo e QUI, (http://www.flightglobal.com/articles/2008/05/09/223576/isle-of-man-carrier-euromanx-suspends-operations.html) purtroppo, i primi esempi a conferma di cio' che si scrive.

mau mau
9th May 2008, 10:08
La gente deve viaggiare, e dovrà farlo sempre e sempre più...l'uomo si sposta, l'uomo decide i mercati, l'uomo decide il prezzo del petrolio in base al mercato e a un sacco di altre cose che non conosco. E' l'uomo che fabbrica il denaro in stamperia che poi usa. Se tutte le compagnie aeree non riuscissero più a volare per il costo del petrolio, io dico che è più facile che si decida di calarlo piuttosto che decidere di non volare più.
Queste crisi dell'aviazione mondiale io non le percepisco seriamente, se una oggi chiude domani ne riapre un'altra, anzi, la mobilità è in aumento e ancora non ci si sposta carnalmente via internet per cui se oggi 100 persone si muovono, le compagnie aeree che le trasporta possono chiudere, ingrandirsi, rimpicciolirsi ma sempre 100 persone dovranno muoversi secondo la teoria che variando l'ordine dei fattori (le compagnie aeree) il risultato non cambia (sempre milioni di passeggeri si muovono).
Almeno questo dal mio minuscolissimo punto di vista. Sarò troppo positivo io.

ALLSKY
9th May 2008, 10:11
Io sinceramente non ci capisco più nulla anche a causa della mia nulla esperianza nell'aviazione commerciale!
Fino a poco tempo fa si parlava di trasporto aereo in super espansione, pax in aumento, aa/mm in ordinazione!
Poi si leggono questi articoli!
FR che ordina 100 aerei! :confused:

Riu
9th May 2008, 10:20
sono d'accordo con mau mau, i numeri ci sono.. forse quello che piu' incidera' e' che con 100 milioni di passeggeri non ci potranno essere 100 milioni di compagnie. il mix grande concorrenza - prezzi combustibile e' piu' che realistico che lasci qualcuno a terra, ma la gente continuera' a spostarsi.

Un po' di giorni fa ho chiesto al "fuel guy" quanto costava un litro di comb.. mi ha detto piu' o meno 0,8 euro! a dir il vero non lo sapeva con sicurezza.. sapete quantro costa?

cleartouchandgo
9th May 2008, 10:29
ancora non ci si sposta carnalmente via internet

yes, ma una azienda che 10 anni fa magari aveva 500 viaggiatori frequenti, a paritá di impiegati...quanti ne ha di viaggiatori oggi con internet, videoconferenza, email ecc?

Sul petrolio son d'accordo, e poi la virgin ha in prova un A340 che va a "Bertolli".

Penso che cambierà molto il modello di business, ed il profilo dei viaggiatori (oggi viaggia gente che 30 anni fa nun era manco andata al paese limitrofo...paese nel senso di 5-6 case), e che ci siano alti e più o meno bassi, ma che l'aviazione commerciale almeno per i prossimi due decenni, is here to stay.

Più in là potrebbe essere diverso (http://news.bbc.co.uk/2/hi/technology/7384788.stm), quando il paesano, oltre a viaggiare, è in grado di premere 3-4 bottoni.

CTG

Speevy
9th May 2008, 10:52
La crisi è alle porte, ma di sicuro non si smetterà di volare, caso mai il vero problema riguarda il settore low cost, dove un aumento delle tariffe potrebbe infatti diminuire parecchio il load factor e perciò le revenues..

In U2 (come penso in FR) questo è un po' che si sente, io penso che se si aumentassero le tariffe di una decina di euri o giù di li non si perderebbero un sacco di clienti, ma per rimanere competitivi bisogna tenere le tariffe basse fino a quando la concorenza non è cosi forte (di low cost che nel 2007 non sono neanche arrivate al guadagno non ce ne sono poche) e tutto dipende da quanto uno puo' resistere..

Easyjet ha dichiarato quasi 50 milioni di loss nella prima metà del 2008 pur avendo aumentato load factor e pax number (quasi 19 milioni di pax) e tutto è dovuto all'aumento del carburante...

La perdita nella prima metà non è un gran problema (dato che è sempre stato cosi negli anni passati) ma il dato importante è la cifra, che è il doppio dell'anno passato pur avendo trasportato più passegeri.

Nella seconda metà di sicuro si faranno soldi e non prevedo una perdita (cosi anche i grandi capi e la city) ma di sicuro rispetto all'anno scorso avremo meno guadagni.

Se U2 (la seconda loco in Europa) ha qusti problemi immaginiamo le altre e perciò si TF, siamo all'inizio del downturn...

Per le legacy è diverso (soppratutto nel lungo raggio e all business configurations), quelli che erano attivi precedentemente continueranno ad esserlo, avendo un target diverso gli aumenti di certe tariffe non credo porteranno allo stesso risultato delle loco, ma di sicuro quelle che già avevano problemi ad arrivare alla pari ne avranno molti di più..

Speevy

shinners
9th May 2008, 13:53
volare per 10 euro a tratta con anche le tasse incluse non era falsare un po' il mercato?

così la gente pensa che se ti fanno pagare 10 euro, ci guadagneranno lo stesso, allora vuol dire che 10 euro è il prezzo vero di un viaggio aereo e quelli che ti fanno pagare 300 (come i cattivoni di alitalia) lo fanno perchè devono pagare "la casta" di piloti e hostess

mau mau
9th May 2008, 14:06
Hai centrato il bersaglio: le low costs sono alla stregua dei cinesi che ti vendono le cose a 1/5 del prezzo che fanno gli altri (tralasciando il discorso qualità). E visto che fino a prova contraria di contro indicazioni nel volare low costs non ce ne sono, la gente davvero pensa che i prezzi giusti siano quelli delle low costs e gli altri sono dei ladri.

Speevy
9th May 2008, 20:44
Southwest è più di 30 anni che esiste e con lei il sistema low cost, di dowturn ne ha visti e superati e di soldi ne ha un sacco in banca con una flotta di 500 e più boeing e non ha niente di cinese.

Il sistema è semplice, i costi fissi sono minimi:

turn around di 25 minuti, contratti eccezionali con handling e aeroporti che sono ben contenti di offrire perchè si garantiscono numeri molto più alti delle altre, no night stop e utilizzo massimo dei velivolo (6-8 tratte al giorno).

Stranamente sia per SW che per le grandi europee (FR e U2) i costi del personale sono si tenuti al minimo ma in tutti e tre i casi i contratti Flight Deck sono buoni (ma continuate a pensare di no, cosi mi pagheranno sempre di più: domanda e offerta).

In oltre il sistema delle tariffe e strotturato si per vendere i biglietti a 10 euri ma solo i primi 5-10 dei 150-180 e prenotati in lungo anticipo (ben investiti immediatamente), dopo di che il costo continua a salire e i soldi si fanno proprio con questo sistema..

I 10 euri perciò Shinner non falsano il mercato, i mercati sono ben diversi, la low cost mira alle masse e le legacy no.

Grazie alle loco molti hanno iniziato a volare e grazie a certe loco (i colossi che supereranno la crisi) molti continueranno a volate.

Cmq il costo del biglietto delle loco è per forza minore delle legacy (dato che ci sono minori spese) quello che intendevo che se prima era facile far soldi in questo settore e molteplici compagnie ci provavano d'ora in poi sarà difficile, e per questo ci sarà un effetto a cascata che peggiorerà il dowturn che fisiologicamente il sistema subirà, non intendevo dire che interesserà solo le lowcost, anzi:

quelli che erano attivi precedentemente continueranno ad esserlo, avendo un target diverso gli aumenti di certe tariffe non credo porteranno allo stesso risultato delle loco, ma di sicuro quelle che già avevano problemi ad arrivare alla pari ne avranno molti di più..e si mi è permesso aggiungo che anche se il target è diverso e i top payers non avranno problemi a pagare gli aumenti, chi dovrà basare la sua scelta sull'aspetto economico di sicuro ci penserà due volte e se le tariffe loco sono più convenienti magari...

Speevy

shinners
9th May 2008, 21:44
sul costo del personale le loco hanno capito qual è una voce che poteva essere ridotta e di tanto anche: quella degli aavv

Speevy
19th May 2008, 11:49
sul Forum the roumors interazionali è aperta una thread sul fatto che BA mette a terra dei velivoli della sua flotta per il caro combustibile..

In Bocca al lupo Speevy

cavok_italy
19th May 2008, 15:16
Mau, bisogna essere un pelo ingenui per pensare che il prezzo giusto sia quelli praticato dalle compagnie low cost, e gli altri siano ladri... Sono due tipi di servizio differenti.
Se poi uno confonde il cachemire con la lycra.........

tarjet fixated
20th May 2008, 07:17
Notizie su CX (http://asia.news.yahoo.com/080517/3/3jkx1.html), dagli USA (http://www.aviationnews.net/index.html?do=headline&news_ID=154930) ed un articolo (http://www.chicagotribune.com/business/chi-mon-airlines-fuel-survivemay19,0,4883439.story) di analisi sulla situazione che si sta sviluppando.

Allacciare le cinture.....

iceman51
22nd May 2008, 08:35
Ci sarà un bel consolidamento sia tra le loco, sia tra le classic.

In Italia poi vedremo un bel teatrino con il numero di sedicenti vettori in pista, la cecità dell'Enac che continua a mantenere gli AOC - ed a concederne di nuovi! - non facendo rispettare la normativa UE.

Al riguardo vorrei che qualcuno mi facesse la lista dei vettori che rispettano i previsti principi di continuità aziendale, a partire da AZ (ed è forse proprio per AZ che Enac è un poco "accecata"). Bastano le dita di una mano? Forse e magari avanzano.

Sono dell'opinione di mau mau, il mercato non si fermerà. Sarà differente, magari con una crescita più lenta, ma la voglia o la necessità di viaggiare non calerà in via strutturale. Neanche il web, le video conferenze, ecc. potranno avere un impatto tale da far retrocedere for ever il mercato.

Ma come ho detto il mercato sarà molto differente, differente in un modo per le loco, in un altro per le major. Come sarà? Non lo so, no lo sa nessuna, lo scopriremo poco a poco, ma una cosa è già certa e conclamata e qui forse vi stupirò: NON ESISTERANNO più a breve vettori low cost (o non esisteranno più tranne alcune micro realtà che opereranno in mercati locali se e come ce la faranno). ESISTERANNO delle piattaforme di distribuzione di servizi e non solo che saranno imperniate sui "vecchi" vettori low cost ed il cui fulcro è il trasporto di passeggeri da A a B con tutto quello che gli gira attorno, dalle assicurazioni, ai pacchetti IT, ai car rentals, ecc. FR è quella più avanti su qs strada e si arriverà al punto che atterando a Beuavais si avrà acquistato a bordo o dal sito il biglietto di ingresso al Louvre, 3 notti in un B&B, l'assicurazione viaggio, ecc. Molte di queste cose si possono già fare adesso, molte altre e con più facilità si potranno fare nel futuro appena la tecnologia renderà facilmente accessibile su un palmare tutti i servizi che FR (ed altri) riusciranno a proporrre. Non ci sono dati ufficiali, ma informazioni ufficiose indicano che nel 2007 qs area di business, queste extra revenues erano più del 10% in FR... Più complessa la situazione delle major, non sta ancora emergendo un nuovo modello di business in maniera netta, probabilmente attingeranno dal modello loco per quanto concerne la fornitura di servizi extra ma non con la stessa intensità. Probabilmente forniranno un servizio full service sempre più dedicato ed a complemento un servizio low fare e qui la farà da padrona la propria identità di brand, naturalmente oltre alla quantità ed alla qualità dell'offerta. Al riguardo, ovviamente, mamma AZ è messa male, molto male. Di AP, IG e dei vettori low fare italiani preferisco non parlarne, i fatti si commentano da soli.

Allacciamo quindi le cinture.

ice51

Speevy
22nd May 2008, 09:50
Cmq oggi il petrolio ha superato quota 135, percio quasi 1400$ alla tonnellata, che in Euri sono quasi 900...

Ice, per le piattaforme di servizi concordo che sia il futuro, infatti u2 copia FR non poco su questo piano e molte altre seguono, ma il problema rimane che a 900 euri a tonnellata i margini di profitto (che di profitto sono solo per poche compagnie) diminuiscono, perciò o si aumentano i costi MEDI dei tickets o si perde dinero..
La domanda da 1 milione di dollari (che non valgono più un piffero) è sino a quando i customers se lo possono permettere?

Per contro più aumenta il costo del petrolio più è difficile per tutti non solo in Aviazione (che conta solo il 3% del consumo globale di idrocarburi) e di conseguenza meno lo si consuma che porterà ad un calo del prezzo sino a tornare a livelli dove l'equilibrio viene ristabilito, ma quando?

Speevy

shinners
22nd May 2008, 10:26
ho sentito da gente di airone "non si sa se riusciremo a fare i voli per il nord america"

ma che volevano dire? hanno già venduto i biglietti

iceman51
22nd May 2008, 14:33
I costi medi dei biglietti saranno costretti a salire salvo che non si trovi qualche altra forma di income. Bisognerà vedere sino a quanto i pax saranno disposti a pagare e cosa riusciranno a fare i revenue managers (per chi li ha e se ne capiscono qualcosa). Tough times ahead!

Per quanto riguarda il cosrto del petrolio al barile, francamente no idea e sfido chiunque ad averne di certe. Faccio solo una riflessione. Se adesso siamo a 135 verdoni al barile qualcuno li incassa e la domanda che mi pongo è la seguente: dove vanno a finire? Tutti chiusi nei caveu svizzeri? non credo. Ed anche se lo fosse, da qualche parte dovranno pure essere reinvestiti, ma dove e come se poi si corre il rischio che non "rendano"? Ed allora, ma a chi conviene in definitiva il petrolio a qs prezzi? Fino a quando durerà qs folle corsa dell'oro nero?

Da qualche parte ho letto - non biocarburanti - che in Europa è già quasi conveniente produrre carburanti alternativi, non ancora negli USA. Peccato che rimangono sia i problemi di produzione in quantità adeguate e di distribuzione. Chissà che non sia proprio il settore aviation a trainare il cambiamento perchè risolti i problemi di produzione, quelli di distribuzione sono assai minori.

Vedremo e fingers crossed.

iceman51
22nd May 2008, 14:38
shinners, no idea.

Ho provato a contattare delle "fonti" interne affidabili, ma non sono reperibili.

Mi sembra strano, problemi di paper works? Se così fosse prevedo dei wet lease e sarebbe già un danno d'immagine non indifferente. Faranno di tuitto per farli, lo show must go on nell'attesa che qualcuno li rimetta in pista.

shinners
22nd May 2008, 14:45
credo che fossero i soliti lamentoni.... forse intendevano dire che c'è gente che quei voli non vuole farli, ma alla fine non dovrà farli

Henry VIII
22nd May 2008, 16:35
sul costo del personale le loco hanno capito qual è una voce che poteva essere ridotta e di tanto anche: quella degli aavvHanno anche capito benissimo che la seconda voce sono i piloti.

tarjet fixated
24th May 2008, 16:15
Altre NEWS (http://www.flightglobal.com/articles/2008/05/23/224061/finnair-plans-capacity-cut-as-fuel-price-soars.html) a riguardo...da questa parte dell'Atlantico sta volta.

Qui da noi nessuno sembra aver ancora fatto i conti, quasi non fosse un problema da queste parti....siamo sempre gli ultimi si sa....

tarjet fixated
24th May 2008, 16:48
altre INFO (http://www.aviationweek.com/aw/generic/story_generic.jsp?channel=aviationdaily&id=news/AFKLM05228.xml&headline=AF-KLM%20Eye%20Further%20Cost%20Cuts) qui...anch'esse da zone a noi limitrofe.

E QUI (http://www.aviationweek.com/aw/generic/story.jsp?id=news/BURY05238.xml&headline=Fuel%20Cost%20Buries%20Airline%20Profits&channel=comm) un commento recente....per nulla promettente.

Ripeto e sottolineo...ALLACCIARE LE CINTURE!

tarjet fixated
25th May 2008, 10:50
Altre 2 notizie QUI (http://www.nytimes.com/2008/05/23/business/23air.html?_r=1&ref=business&oref=slogin) e QUI (http://www.time.com/time/business/article/0,8599,1808804,00.html).

In Italia per ora nessuno ne parla ma altrove e' l'argomento del giorno ormai da alcuni mesi......

Speevy
25th May 2008, 12:38
U2 elimina tutti i 737-700 e i 320/321 ex gb entro 2 anni...

Ma, almeno per adesso, i 120 319 in ordini non sono stati ne ritardati o cancellati, vedremo..

Speevy

mau mau
25th May 2008, 17:20
Sarebbe arrivata ora che tutto il mondo prendesse per le orecchie i petrolieri e gli dicesse "il petrolio lo avete sempre li sotto le vostre terre GRATIS e i costi per estrarlo sono sempre i medesimi...vedete quindi di darci un taglio che tanto i vostri soldini da parte per muovervi col 747 privato e per sciare nel centro commerciale nel deserto li avete lo stesso".

ricky-godf
25th May 2008, 19:22
mau mau

quasi tutti i paesi del Golfo hanno una moneta vincolata al dollaro americano, (che ultimamente è crollato in valore) e vendono il petrolio in USD.
Inoltre devono fronteggiare un'inflazione che in molti casi raggiunge il 15%.
Quindi i soldi li devono pur fare entrare in qualche modo...

E' inutile prendere qualcuno per le orecchie quando ti ha già preso lui per le palle.

Ricky

Riu
25th May 2008, 23:20
Mi pare che la soluzione non sia prendere per le orecchie i petrolieri e fargli abbassare il prezzo... MA USARE LE FONTI DI ENERGIA ALTERNATIVE.. il motore all'idrogeno in FIAT lo hanno costruito nel 1980. (o 70?)

vedrete che ora i petrolieri ci spenneranno per bene ancora un po'.. nel frattempo si organizzeranno per fare in modo di avere anche il monopolio del carburante successivo al petrolio.
tranquilli... siamo in una botte di ferro :ugh:

Yuri Gagarin
26th May 2008, 07:14
Ultimamente ho avuto anche io la stessa percezione di Riu...

FoggyBottom
26th May 2008, 07:19
Assolutamente d'accordo con Riu.

Mi spingo più in là:eek:! Questa impennata dei prezzi del barile può essere paradossalmente positiva. Imporrà di spingere per un passaggio più veloce a fonti energetiche alternative. E non parlo dei mix fuel (questi comunque derivati dal petrolio:uhoh:) di cui si parla su PPRuNe in altro topic , ma di combustibili non derivati dal petrolio.

Rendiamoci conto che il petrolio non è infinito, il picco (http://it.wikipedia.org/wiki/Picco_di_Hubbert) per alcuni studiosi è già stato raggiunto, per altri verrà raggiunto tra pochi anni. Ma comunque in termini industriali ciò avverrà in tempi ridottissimi:{. E per allora dovremo essere già pronti.

Quindi speriamo davvero in un impulso determinante negli studi e negli investimenti nelle nuove fonti energetiche.

Speriamo di avere al più presto una trasformazione radicale del nostro sistema di produzione energetica, che porti nel futuro la nostra società e liberi il mondo dai mercanti del petrolio:yuk: che con il loro ricatto energetico hanno abbruttito un secolo della storia dell'umanità.

Henry VIII
26th May 2008, 09:08
Colleghi, il problema è che negli ultimi 10 anni più di 2 miliardi di persone hanno cominciato a mangiare e vivere decorosamente. Questi tipi lo pagano anche 200 $ al barile pur di non tornare alla fame nera cui erano abituati.
Gli aumenti non sono che un normale andamento dell'offerta/richiesta sul mercato.
Purtroppo per noi.

Speevy
26th May 2008, 09:18
Questi tipi lo pagano anche 200 $ al barile pur di non tornare alla fame nera cui erano abituati.

Si infatti la loro moneta è l'unica al mondo che ha perso valore sull'euro (cosi export verso il vecchio continente vanno su) e non ha però seguito il dollaro (che per ricordarlo a tutti è la moneta con cui si paga l'oro nero).

Tutti gli stati gli hanno detto di regolare il mercato di scambio monetario e loro hanno risposto che lo faranno... quando?

Ed è solo l'inizio.. aspettate che la tata commercializzi la macchina da 1500$, cosi milioni di asiatici se la compreranno ed altro che 200$...

Tutto fino a quando ovviamente se lo posdono permettere e cio' a mio parere coinciderà al momento che lo "squilibrio" del cambio (da me riportato e notato dai grandi della finanza mondiale) finirà..

Speevy

P.S. si l'ho molto semplificata, ma il nocciolo è li

FoggyBottom
26th May 2008, 10:27
Sorry, SNAM. :=Ma non è quella l'energia alternativa cui il nostro mondo deve mirare.

Nell'articolo che citi si parla di miscele tra JetA1 e biofuel, peraltro quest'ultimo in percentuale molto ridotta (20%). Il prezzo anche in questo caso sarebbe determinato almeno all'80% dal solito componente.
Di più: il biofuel è per molti studiosi poco più di un esercizio propagandistico pseudoambientalista. Infatti per produrre quantità neanche lontanamente sufficienti ad un uso su larga scala servirebbero superfici coltivabili di molto superiori a quanto necessita per le esigenze alimantari. Sull'uso delle alghe ancora siamo molto indietro ed anche qui vi sono molti dubbi sul costo/efficacia di un tale impiego (tutto ciò peraltro è vagamente accennato anche nel suddetto articolo. Ovviamente interessato a promuovere il lato da bicchiere pieno del biofuel)
Esempi negativi di ciò già si sono visti (la rivolta in Messico per il prezzo delle tortillas, le devastazioni della foresta amazzonica in Brasile, ecc.).
Tutto ciò per non parlare dell'utilizzo di energia fossile per le esigenze connesse alla stessa coltivazione dei vegetali destinati al biofuel.
(http://www.kensan.it/articoli/Biodiesel_il_lato_oscuro.php http://www.beppegrillo.it/2008/04/biodiesel_e_mor/index.html http://petrolio.blogosfere.it/2007/01/messico-etanolo-e-rivolte-per-le-tortillas.html)

Insomma, la svolta sono le vere energie alternative, non connesse a petrolio e giacimenti fossili vari.

Sarà l'idrogeno? Il nucleare pulito? L'energia biotermica? Chissà, forse l'idrogeno è il più vicino ad essere utilizzabile.
Ma la cosa più importante è che nella mente dei cittadini (soprattutto quelli dell'Occidente, i quali finora hanno vissuto una prosperità meritata, ma egoistica, che non ha tenuto conto di quei mondi numerati dal 2 in su:sad:) entri il concetto che bisogna cambiare, ed in fretta!

Ecco che un po' di paura derivante da questo aumento improvviso dei prezzi del petrolio può, secondo me, avere il merito di dare la scossa, di essere un catalizzatore dell'ingegno e della volontà di progresso.

Speevy
26th May 2008, 16:40
Snam, un bellissimo articolo con un sacco di interviste molto interessanti.
Speriamo bene..

Speevy

P.S. non penso di pagarti i diritti ma ammetto di averti rubato l'articolo e postato sull'altro thread

tarjet fixated
29th May 2008, 15:56
Vi lascio altre (bad) news sulla situazione, rimanendo sempre in attesa di leggere qualcosa anche sulla situazione italiana....ma per ora tutto tace....

http://www.reuters.com/article/marketsNews/idINL2936741320080529?rpc=611

http://asia.news.yahoo.com/080528/7/3k1yp.html

http://asia.news.yahoo.com/080528/3/3k25y.html

http://www.atwonline.com/news/story.html?storyID=12847
(http://www.atwonline.com/news/story.html?storyID=12847)

http://www.atwonline.com/news/other.html?issueDate=5%2F29%2F2008

dondino
29th May 2008, 17:28
gente non sno il genio della lampada....però ho fatto una botta di conti....
-nel 2000 un dollaro valeva circa 1.2 euro.... e un barile costava circa 72 euro.....
oggi un dollaro vale circa 0.62 euro.....un barile vale circa 135 dollari..ovvero 87 euro circa...
Ok un piccolo aumento ce stato di circa 15 euro.....ma mi chiedo se comunque questi 15 euro siano motivo di aver fattocrescere la benzina ecc cosi tanto......
in primis e colpa dello stato....quanto ci guadagna lo stato su un litro di benzia o di carburante?(le accise sono da strozzino da noi ormai)..perche nessuna compagnia si decide ad abbassare i prezzi??
cosa succederebbe se un colosso come agip decidesse domani di vendere la verde (sto facendo ovviamente un esempio con la benzina automobilistica perchè e li il grosso del mercato) a 1.3 al litro...che probabilmente tutte le altre perderebberò una fetta di mercato cospiqua pechè tutti noi andremmo a rifornirci all' agip...si scatenerebbe cosi quel principio che e sempre stato alla base del capitalismo:LA CONCORRENZA.
Invece che succede...nessuno fa nulla....non pensate che ci sia un tacito accordo stato-compagnie petrolifere invece?il primo non sanzion le seconde per i rincari ingiustificati e queste danno cospique somme.....non credete che se le cse vann cosi....debba essere ogni singolo stato ad averne colpa?oggi ero in slovenia....e un litro di verde costava 1.1 euro al litro....pensateci bene...perchè questo sistema....sul nostro mondo ci colpisce ancora di più....un litro di avio 2 euro (se non 3) al litro...non vi sembra speculazione fatta in casa????

Henry VIII
30th May 2008, 05:17
gente non sno il genio della lampada....però ho fatto una botta di conti....
-nel 2000 un dollaro valeva circa 1.2 euro.... e un barile costava circa 72 euro.....
oggi un dollaro vale circa 0.62 euro.....un barile vale circa 135 dollari..ovvero 87 euro circa...E' per questo che al momento i maggiori casini ce li hanno chi non si avvantaggia di fare i conti in Euro.
Americani, asiatici, australiani etc. etc.

tarjet fixated
2nd Jun 2008, 09:39
Alla fine anche qualcuno dei NOSTRI (http://www.flightglobal.com/articles/2008/06/02/224387/fuel-price-hikes-to-impact-lccs-most-iatas-bisignani.html) si esprime in proposito (anche se da fuori)....aspettando pazientemente qualche dato proveniente dal bel paese......

Henry VIII
2nd Jun 2008, 10:27
Perdonami TF, ma continuo a non capire. Quali sono questi dati che aspetti "pazientemente" dal bel paese ?

QUA (http://www.guidaviaggi.it/detail.lasso?id=95329&-session=givi:525453870eb301DB6Dqwo398C333) c'e' una notizia in merito a possibili modifiche al network e QUI (http://www.guidaviaggi.it/detail.lasso?id=95693&-session=givi:525453870eb301DB6Dqwo398C333) rivisitazioni causa prezzo petrolio, le news di AZ ce le abbiamo. Le notizie vanno cercate, non è che gli AD delle società sono tenuti a scriverci a casa per dirci cosa vogliono fare.

tarjet fixated
2nd Jun 2008, 11:09
Bravo H8,

sono proprio queste le notizie che interessano, continua a postare cosi piano piano ci facciamo un'idea sulla situazione e su cio' che ci aspetta nei prossimi mesi....visto che gli AD non ci dicono nulla...

tarjet fixated
5th Jun 2008, 10:26
Caspita alla UNITED (http://www.flightglobal.com/articles/2008/06/04/224443/united-initiates-massive-fleet-reduction.html) adottano misure drastiche, ci aspettano mesi duri.....

Speevy
19th Jun 2008, 00:45
IATA forecasts massive industry losses in 2008
By Mark Pilling ([email protected])
http://adserver.adtech.de/adserv%7C3.0%7C289%7C1061235%7C0%7C277%7CADTECH;loc=300;key= key1+key2+key3+key4;grp=%5Bgroup%5D (http://adserver.adtech.de/adlink%7C3.0%7C289%7C1061235%7C0%7C277%7CADTECH;loc=300;key= key1+key2+key3+key4;grp=%5Bgroup%5D)

With oil prices hitting $130 a barrel, IATA carriers see losses, failures and mergers on the cards


What a difference a year makes. At its annual meeting in Vancouver last year, IATA director general Giovanni Bisignani had the pleasure of delivering an industry profit forecast for 2008 of $9.6 billion. That would have been a record for this industry, beating the $5.6 billion achieved in 2007.


It is not to be. In early June in Istanbul at its 2008 gathering, Bisignani had the depressing task of telling the audience that the industry will dive into the red to the tune of $2.3 billion this year. "This is an emergency situation," he said. "It is a situation where we have a cost problem and a *revenue problem."
While slowing demand has played its part in this colossal turnaround - the best hope for this year is 3.9% traffic growth - the main culprit is the incredible rise in the price of fuel. Since 2000 oil prices have risen steadily from around $35 a barrel to above $80 last year. IATA is basing its 2008 loss forecast on $107 per barrel, which equates to an industry fuel bill of $176 billion, $40 billion more than in 2007.

As IATA's meeting convened oil had climbed again to $130 a barrel, with some predicting the price will continue upwards. "Twenty-four airlines went bust in the last six months and $130 per barrel oil is reshaping the *industry even as we speak," said Bisignani. In a typical year just eight or nine carriers go bust.
"I think if the oil price moves suddenly to $200 it is a catastrophe," said Idris Jala, the chief executive of Malaysia Airlines in a video interview at the IATA meeting with Airline Business. "But I think even if the oil price moves slowly to $200 that's not a catastrophe because there is time to manage the transitionThe speed at which it moves is the problem. There will be companies that go bankrupt and cannot survive this."
Most are predicting more failures in the coming weeks and months. David Savy, the chief executive of Air Seychelles, said: "A number of airlines are living on borrowed time, and it is only a question of time before we start to see casualties. For Europe I *believe this will only be after the peak of summer, but for other areas it might be even sooner."
"Ultimately the world needs aviation," said Steve Ridgway, chief executive of Virgin Atlantic. "Aviation has enabled the global economy so aviation has to survive. Aviation has to be profitable. We have to go on investing in new planes - that's part of our *environmental responsibility at the very least. So the industry has to be viable. Therefore there is going to be a lot of reshaping. *Airlines are going to go out of business. There is going to be mergers. There is going to be acquisitions. There is going to be a need for capacity cuts. Old equipment is going to need to be *retired. It's going to be a very *interesting two years I think."
In the USA, where soaring fuel prices have already pushed several carriers out of business, "we are in the worst crisis since 9/11, though this is worse", said John Heimlich, chief economist at the Air Transport Association. "In 2001, we were responding to a single catastrophic event now we are suffering in response to a lengthy catastrophic process in the form of oil prices."


Most believe the old adage of the strong getting stronger and the weak growing weaker will apply. In Europe, "it's fairly straightforward", says ABN Amro analyst Andrew Lobbenberg. "The three main flags [Air France-KLM, British Airways and Lufthansa] and the two main low-cost carriers [easyJet and Ryanair] will come out of this crisis stronger."


"It comes down to who's got the strongest balance sheet and who's got the greatest pricing power," says Damien Horth, head of Asia transport research at UBS in Hong Kong.



In Asia that boils down to the big three: Cathay Pacific, Qantas and Singapore Airlines. "UBS has only SIA and Qantas profitable with $150 jet fuel. Everyone else is debatable."


IATA's Bisignani noted that the industry has done a good job in lowering its overall costs since 2001, with non-fuel unit costs dropping by 18%. But the big wins on costs have been taken by most carriers. "Now they have wrung the towel dry and to get more revenue to offset the increased costs of fuel is becoming quite impossible and this is why I think the final bell has rung," said Savy of Air Seychelles.


"It's going to be ugly," says Peter Harbison, executive chairman of the Centre for Asia Pacific Aviation. And according to Chris Tarry, chairman of UK-based CTAIRA: "This downturn has the potential to be orders of magnitude worse than it was after 9/11 and more pervasive."