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View Full Version : Malpensa, si smobilita


bauscia
4th Jan 2008, 10:48
Leggete questa impietosa descsrizione -giornalistica beninteso- oggi su Dagospia, da La Stampa.
P.S. forte quella delle bare smarrite..

DIMENTICARE MALPENSA - NELLO SCALO MAI DECOLLATO GIÀ SI SMOBILITA – ROTTE CANCELLATE, ASSUNZIONI SOLO A TEMPO - UN ADDETTO AI BAGAGLI: “HO IMPARATO BESTEMMIE IN TUTTE LE LINGUE DEL MONDO”…

Fabio Poletti per “La Stampa”
Malpensa

A Malpensa è più facile comperare una cucina o imbarcarsi con il solo bagaglio a mano su un volo Alitalia? Al check in veloce della moribonda compagnia di bandiera italiana non c’è nessuno. Nello scintillante stand della Scavolini un metro più in là, una hostess gentile mostra il catalogo ai passeggeri che passano sempre più di rado in questo aeroporto sospeso nel nulla del parco del Ticino e ancora più dell’incertezza. Sui tabelloni elettronici degli arrivi e delle partenze si accendono le lucine dei voli transoceanici Alitalia, quelli che tra tre mesi partiranno solo da Fiumicino. Addio a Boston, adieu a Toronto, arrivederci a Caracas per non parlare di Damasco, Osaka, Buenos Aires e Teheran e a tutti gli altri scali destinati a svaporare da questo scalo che doveva essere la «porta dell’Italia sull’Europa» come disse l’allora sindaco di Milano Gabriele Albertini il giorno dell’inaugurazione - 23 ottobre 1998, nemmeno dieci anni fa, sembra un secolo - destinato probabilmente a diventare la porta di servizio dell’aeroporto di Parigi Charles De Gaulle o un sottoscalo di Roma Fiumicino.

Malpensa non decolla, si tagliano i voli e pure i posti di lavoro. A Giovanni Cavallaro, tuta arancione e ramazza, uno dei trenta addetti alla pulizia di questo gioiello di vetro e acciaio disegnato dall’architetto Ettore Sottsass morto pure lui all’inizio di quest’anno, la società che ha in appalto le pulizie dello scalo lo ha già comunicato: «Ci hanno detto che faremo meno ore e ci saranno meno impiegati in turno... Sarà un disastro, già così facciamo fatica a tenere tutto pulito...».

Tagli inevitabili in questo aeroporto destinato al declino malgrado le ottimistiche previsioni di un tempo. Nel 2005 quando volavano più o meno 20 milioni di passeggeri c’erano quasi 45 mila addetti. Nel 2015 con 30 milioni di passeggeri si doveva arrivare a 90 mila. Dieci anni dopo con 50 milioni di passeggeri le stime del Gruppo Clas erano di 160 mila dipendenti e invece oggi nessuno sa più quale sarà il futuro prossimo di Malpensa, l’aeroporto nato male e destinato a finire peggio.

Al check-in del volo AZ0846 per Lagos delle 15 c’è una fila lunga così. Lo stesso agli altri imbarchi dove il personale fa quello che può alle prese con procedure sempre più complicate per le misure di sicurezza e passeggeri che guardano nervosamente l’orologio. «Da due anni siamo sotto organico, ci aspettiamo il peggio», spiega Giulia, divisa della Sea, sorriso prestampato ad uno dei tanti check in Alitalia, 1400 euro al mese dopo nove anni di servizio. «Per risparmiare assumono solo lavoratori interinali. Non sanno nulla. Bisogna spiegargli tutto. Quando hanno imparato sono sul punto di andarsene».

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Lo sanno bene al reparto bagagli di Malpensa, quello gestito da Pegaso il programma definito obsoleto fin dal ‘98 dai tecnici dell’aeroporto di Francoforte. Tommy, delegato sindacale del reparto bagagli smarriti, si ricorda bene quei giorni: «Il tecnico della Siemens arrivato dalla Germania ci disse che si doveva fermare tutto. Siamo andati avanti, hanno fatto qualche correzione, è cambiato poco. Basta che arrivi un aereo in ritardo mentre stiamo lavorando su un altro vettore ed è il caos». Dalla Sea giurano che il tempo medio di restituzione dei bagagli è tra i 23 e i 30 minuti. Precisano che il calcolo si basa sul 90% dei passeggeri.

Rimane fuori quel 10% che alla fine sono più di 2 milioni di persone. «Ho imparato bestemmie in tutte le lingue del mondo. Non oso immaginare quando verrà ridotto il personale», racconta Tommy che in dieci anni ha visto di tutto, dalla perdita di due bare per 24 ore nei primi giorni di inaugurazione, alle 7000 valigie ammonticchiate la scorsa estate. Per non parlare dei due carrelli che vanno sotto pancia agli aerei più grandi tipo i Boeing 767 ma soffrono il freddo e basta che la temperatura scenda e vanno in tilt. E senza aggiungerci quei trenta centimetri di neve che la notte di Natale del 2000 misero in ginocchio l’aeroporto per ore e ore cancellando 269 voli in un colpo solo.

«Se spostano a Fiumicino il volo per Dubai, va a finire che ci metto più tempo ad andare da Milano a Roma che negli Emirati arabi...», scuote la testa questo frequent flyer davanti all’ingresso dell’aeroporto dove i leghisti hanno montato i gazebo in vista della manifestazione di 20 gennaio e il parlamentare piemontese Roberto Cota annuncia che «la battaglia per Malpensa aeroporto del Nord è iniziata, andremo fino in fondo».

In attesa della guerra che verrà c’è chi si accontenterebbe di molto meno. Un turista molto preoccupato si stringe nel montgomery e domanda senza ottenere risposta alla biglietteria Alitalia: «Non è che mi fate sciopero proprio il 10 che devo andare in vacanza a Rio de Janeiro?».

shinners
4th Jan 2008, 10:52
l'altro ieri dato che era il 2 gennaio ed era festa c'erano la metà degli addetti alle pulizie e hanno impiegato un'ora e mezza per pulire l'aereo, d'estate le cose vano pure peggio
e poi mi vengono a dire efficienza del nord...... quante balle

planeenglish
4th Jan 2008, 10:58
=
(AGI) - Roma, 29 dic. - L'aeroporto di Fiumicino e' tra i peggiori scali
europei: nel confronto con gli altri aeroporti non faticherebbe a vincere.
Lo segnala l'International Herald Tribune, secondo cui il Leonardo da Vinci
e' "sporco, cambia i gate come cambia il vento" e, anche se atterri
puntuale, ti fa attendere ore per i bagagli. A suffragare la critica del
quotidiano inglese sono i risultati del World Airport Awards, la classifica
dei dieci migliori aeroporti del mondo, realizzata sulla base di un
sondaggio di Skytrax tra agosto 2006 e luglio 2007. Fiumicino non solo non
e' presente nella lista dei vincitori ma non e' stato neanche preso in
considerazione: nella lista dei 'candidati' sia gli scali di Roma che di
Milano sono assenti. Nei primi dieci aeroporti del mondo, pero', ben
quattro sono europei: al quarto posto c'e' Monaco, al sesto Zurigo, al
settimo Amsterdam e al decimo Madrid. Primeggia l'Asia, che conquista i
primi tre posti con gli aeroporti di Hong Kong, Seul e Singapore. Al quinto
posto Kuala Lumpur, all'ottavo Vancouver e al nono il giapponese Kansai.
(AGI) Mas 29 DIC 07