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View Full Version : Arriva RegionAli ...


iceman51
28th Jul 2004, 20:45
... e bastano solo 2.5 milioni di euro di capitale per decollare, anzi con solo 125K euro si può già diventare soci.

Vengino signori venghino, lo show sta per avere inzio ed anche Vicenza potrà avere infine la sua compagnia aerea di "campanile", con tanto di bimotori a turbina da 50 posti noleggiati ad ore (chiavi in mano si direbbe in altri settori) da "uno specialista dei collegamenti regionali che oggi già lavora per British, Crossair e Iberia".

Il pareggio? No problem, è sufficiente intercettare 40K dei 200K vicentini che volano ogni anno sulla tratta Veneto-Roma (ma qs vicentini avranno voglia di pagare le tariffe della RegionAli, saranno contenti delle frequenze e degli orari, ecc. ?).

Ovviamente un dettagliato piano industriale è stato redatto da una pattuglia di imprenditori locali con la passione del volo. Film, telenovela già vista, ma(almeno qualcun altro aveva avuto la sponsorizzazione dei McKinsey boys e dell'allora Credito Italiano, casualmente guidato anche in allora da un ex McKinsey boy.

Staremo a vedere. Per chi vuole saperne di più (si fa per dire) su qs avventura: Il Sole 24ore, 28.07.2004, pagina 11, Economia Italiana.

Speriamo che il buon senso prevalga, altrimenti se qs strategie saranno consentite, allora cerco dei soci e faccio la AliUrbe: acchiappo qualche ex AZ, almeno opero da un City Airport che collegherò con l'aeroporto di Bresso, il Lido di Venezia, Torino Aeritalia, Lugano (vogliamo essere un pochetto internazionali vero? ;) ). Dimenticavo il business plan: magari c'è qualche McKinsey boy - anche ex va bene lo stesso - sul forum che mi può aiutare?

tarjet fixated
30th Jul 2004, 01:37
Se son rose fioriranno...in fondo anche southwest e' nata dal sogno delirante di un uomo al quale nessuno avrebbe dato un dollaro...la cosa vergognosa invece e' la tragicomica situazione alla quale dobbiamo assistere quotidianamente nei nostri aeroporti,sulle nostre frequenze e sui giornali che giorno dopo giorno pubblicano le ultime tristi news del dinosauro AZ che si sta (troppo)lentamente estinguendo.

iceman51
2nd Aug 2004, 08:22
in fondo anche southwest e' nata dal sogno delirante di un uomo al quale nessuno avrebbe dato un dollaro...

sorry tarjet fixated

ma Herb Kelleher e Rollin King non deliravano affatto, non erano "... una pattuglia di imprenditori locali con la passione del volo ...".

Al contrario, avevano intuito che esisteva un'opportunità di mercato e si sono mossi di conseguenza, con un business plan chiaro ed andando ad occupare un segmento di mercato addirittura inesistente.

Al riguardo esiste ampia letteratura che merita di essere letta. Basta andare su amzon.com per trovare qualcosa. Consiglio senz'altro:

No Frills - The Truth Behind the Low Cost Revolution in the Skies by Simon Calder (http://www.amazon.com/exec/obidos/tg/detail/-/185227932X/qid=1091434650/sr=8-3/ref=sr_8_xs_ap_i3_xgl14/103-0267759-4227826?v=glance&s=books&n=507846)

non solo con riferimento a Southwest, ma anche a easyJet, Ryanair ed altre che non sono riuscuite a ...decollare

kramyo
7th Aug 2004, 12:22
Mi spiace contraddirti iceman (leggo spesso i tuoi commenti e credo che tu sia uno degli utenti più preparati sul tema), ma quel libro che citi è letteralmente una "favoletta" scritta e pensata come tale. Non ci sono dati, solo racconti, aneddoti frutto dell'intento di esaltare appunto le low cost.
Credo che un bel libro a riguardo sia piuttosto "The airline business in the 21st Century" di Doganis, molto più dettagliato e scientifico....almeno ci sono dei dati.

Comunque volevo dire la mia opinione su RegionAli e l'aeroporto di Vicenza visto che sono nato proprio qui. So che a leggere questa notizia per la maggior parte dei non residenti questa possa sembrare l'ennesima avventura di un aeroporto che si prende la sua compagnia cittadina per soddisfare una domanda ridicola e quindi destinata a morire in breve tempo.
In realtà, sebbene questa iniziativa sia tutt'altro che priva di rischi e anzi il suo successo, se ci sarà, avrà del miracoloso, la provincia di Vicenza ha una forte domanda di trasporto aereo e questo è dovuto alla presenza nel territorio di una molteplicità di piccole e medie imprese orientate verso l'esportazione. Non vorrei lasciarmi andare a cifre e dati perchè non penso abbia molto senso in questa sede però sappi che questa provincia semi-sconosciuta è una delle prime in Italia per esportazione (tra l'altro proprio a Vi ha sede 3 volte l'anno la maggiore fiera internazionale dell'oro), quindi la domanda c'è ed è sicuramente business.
Ora il punto è può questa domanda sopportare i costi di una compagnia aerea regionale? E' conveniete aprire uno scalo se teniamo conto che il più vicino aeroporto internazionale dista circa 50Km (Verona o Venezia)?E' interessante un'offerta concorrenziale anche al treno da e per Roma sapendo che non ci sono collegamenti diretti in ES e che quindi il viaggio dura circa 5 ore come minimo?
Penso che sia difficile da giudicare così esternamente, e dare delle risposte assolutamente valide altrettanto. L'obiettivo di RegionAli è di partire con il VI-Roma per poi andare a raccogliere la domanda per l'est europa ancora inesplorata da molti vettori.
Non so dire se ce la faranno, però le premesse sicuramente sono a loro favore: il discorso dei prezzi da pagare per volare da Vi è fuori luogo essendo una fascia business quella che andrà a coprire questa compagnia, fuori da ogni logica low cost. Diciamo che potrebbe avere fortuna se si ispira a AirDolomiti, Alpi Eagles.
Staremo a vedere

iceman51
9th Aug 2004, 08:01
kramyo

quel libro che citi è letteralmente una "favoletta"

è certamente un libro "easy" ma è in grado di aprire gli occhi alla maggior parte di coloro i quali lo leggono (spero anche a Giancarlo Cimoli). Se ne possono dedurre molte cose per poi andare altrove a cercare maggiori info, perlatro non facilmente reperibili e troppo spesso non confrontabili.


"The airline business in the 21st Century" di Doganis

conosco personalmente il "professore" come è chiamato nel "giro" Doganis e devo dire che il suo libro mi ha - non inasspettatamente - deluso. Il prof. ormai si è specializzato iìn conferenze ed a scrivere qualsiasi cosa sul settore che sia "commerciale" e che possa essere marchiato, possa avere l'aureola di ufficio studi. Vi sono ovviamente molte cose interessanti.

A proposito di "professori", colgo l'occasione per mettere in guardia o leggere con spirito estremamente critico i frequentatori del forum - se mi è consentito - dalle pubblicazioni del Certet Centro di Economia Regionale dei Trasporti e del Turismo della Bocconi. Stanno creando attorno a loro tutto un movimento con il fine ultimo di autocertificarsi a detentori del sapere in Italia sull'argomento. Appaiono continuamente sul Sole 24-Ore e su altri periodici, hanno fatto un penoso report per Assaereo (reperibile anche in Rete), ma sotto, sotto ...poco o nulla, o una visione da ufficio studi, lontanissima dalla realtà.

RegionAli e l'aeroporto di Vicenza

difficile trattare l'argomento in tutta la sua importanza con poche righe su un forum. Possiamo solo fare alcuni "flash" ed esprimere delle opinioni di carattere generali, come giustamente anche hai fatto tu. A Vicenza, vi potrà essere anche un mercato potenziale interessante, ma sarà disponibile qs mercato a volare con RegionAli ? Difficile, a mio modo di vedere. Le vere barriere all'ingresso nel mercato del trasporto aereo sono la "visibility" ed il "placing power". Poi entrano in gioco moltissime altre variabili, quali il pricing, le frequenze sulla rotta, l'operativo, i servizi offerti, ecc. Per quanto riguarda il pricing poi, sono finiti i "tempi d'oro" e le aziende sono e lo saranno sempre più molto attente al "value for money". Un esempio: viaggi in economy o con una low-cost, risparmi e vai a trovare quel cliente, quel fornitore due volte anzichè una, oppure - semplicemente - si risparmia. Sorry, ma non riesco proprio a vedere un brillante futuro per RegionAli, neanche cerando di pensare il più positivo possibile.

si ispira a AirDolomiti, Alpi Eagles

se si ispira ad Air Dolomiti, allora i fondatori devono prepararsi a ricapitalizzarla per un certo numero di anni, riuscire a sviluppare un certo numero di rotte (che vi pare siamo già abbondantemente coperte da più vettori operanti dagli aeroporti vicini), portarle quasi a break-even operativo, trovare un partner del calibro di Lufthansa (ve ne sono in giro? non mi pare) e sperare di essere poi comperati da loro. Ipotesi di lavoro perlomeno difficile.

se si ispira invece ad Alpi Eagles, allora è meglio che non aprano neanche bottega. Forse non lo sai, ma Alpi Eagles è ...praticamente fallita e sta in piedi solo per alchimie finanziarie varie. Il suo Presidente è alla ricerca disperata di capitali freschi, gli articoli 2446 e 2447 del C.C. dovrebbero essere già scattati, e si è anche fatto fare o meglio si è auto-fatto un maxi sconto ed un condono dalla SAVE sui debiti pregressi (che spero qualcuno in assemblea di quest'ultima impugni). Sarei curioso di sapere quanti sono i debiti accumulati in giro di Alpi Eagles ... Ritengo quindi ogni ulteriore commento su qs azienda superfluo.

kramyo
10th Aug 2004, 10:54
Non conosco tutte le pubblicazioni di Doganis (solo Flying off course e Airline Business in the 21st century),credo che sia un punto di riferimento, se non altro per lo sforzo di rendere chiaro un sistema molto complicato e in continua evoluzione.
Vorrei sapere cosa ne pensi di Jarach, Valdani, Pellicelli e Papa. Io li trovo molto buoni, peccato che in pratica ricalchino le teorie di Doganis senza aggiungere spesso niente di nuovo. Jarach forse è l'unico che si distingue con dei paper molto interessanti...ma probabilmente fa parte del gruppo che tu citi (Certet Centro di Economia Regionale dei Trasporti e del Turismo della Bocconi) come troppo lontano dalla realtà.
A questo punto, siccome sono proprio appassionato di strategie economiche delle compagnie aeree, mi viene una curiosità:che autori e che pubblicazioni consigli di leggere?

Per quanto riguarda RegionAli.
Le tue osservazioni sono azzeccate, infatti, l'investimento maggiore che la società farà sarà rivolta al marketing e alla promozione verso quelle fasce di mercato interessate al trasporto aereo. Come sai la nuova compagnia si affida ad un massiccio wet lease che le consentirà di rivolgere tutti gli sforzi economici verso appunto la conquista del mercato, lasciando le operazioni legate al volo alla Denim. Secondo me, questa avventura può avere successo perchè se viene gestita nella maniera più intelligente può aprire un nuovo tipo di servizio:trasporto on demand, se vogliamo usare uno slogan. Ovvero, un gruppo di aziende (in questo caso un'intera provincia con i suoi distretti industriali)che tratteggiano i propri bisogni in maniera congiunta con la collaborazione della compagnia aerea che provvederà a settare destinazioni, orari e frequenze nella maniera migliore. Inoltre, un collegamento di questo genere fornirebbe all'aeroporto stesso (che ora sopravvive a stento grazie alla rendita del carburante venduto ai proprietari di aerei privati....in pratica un benzinaio!!!) delle fonti di profitto legate al giro di passeggeri che si rifletterebbe in sgravi e sconti verso la compagnia aerea...sempre che l'UE non faccia come a Charleroi, ehehe.Forse le mie sono solo idee, anche irrealizzabili, ma pur sempre una fonte di spunto.
Tieni conto che per la stessa natura della compagnia, non vi è necessità di rendersi visibile alla grande fascia di pubblico, deve solo vendersi come la migliore possibilità di trasporto nell'area della provincia.
Sono molto d'accordo con te sul fatto che le aziende non sono più disposte come una volta a sborsare cifre astronomiche per far viaggiare i propri dipendenti verso i clienti, ma è anche vero che una vera e propria offerta low cost per destinazioni "business" in pratica non esiste. Solo Volareweb con gli scali in Romania si può definire tale, ma come puoi notare i prezzi non sono certo quelli di una low cost.
In fin dei conti il principio fondamentale che la domanda business sia molto meno elastica di quella leisure vale ancora, pertanto per un tipo di offerta del genere basta rimanere vicini al livello della concorrenza: dato che si ha il grosso vantaggio di una posizione strategica monopolistica (un VI-Roma in treno è tagliato fuori per via delle 5 ore, c'è da scegliere i VCE-FCO o i VRN-FCO che sicuramente, avranno delle frequenze e dei servizi migliori, ma comportano tempi decisamente più lunghi).
Gli esempi di AlpiEagles e Air Dolomiti erano solo per darti l'idea della filosofia "regionale", in realtà, se questa compagnia aerea cercasse di imitare i vettori suddetti non avrebbe un solo giorno di vita. Non conosco la situazione di AlpiEagles, ma credo che se per valutare le prospettive di sopravvivenza di una compagnia guardi ai debiti pregressi con i fornitori allora cancelli dal mercato il 90% dei vettori. Per citare una realtà che conosco, Volare ha più di 174 milioni di euro di debiti verso i fornitori e mi pare che nessuno si sia sognato di farla fallire. La situazione finanziaria è sempre precaria per una compagnia aerea, non è un indice della bontà della stessa se non della conduzione amministrativa pregressa e della situazione generale del comparto.

Penso pertanto che la scommessa possa essere vinta, ma nel caso in cui dovesse fallire, non penso che ciò sarebbe dovuto all'idea di base che la ispira, se non dalle valutazioni errate nel realizzarla.

iceman51
12th Aug 2004, 15:54
Sorry, quasi mi dimenticavo di rispondere

Vorrei sapere cosa ne pensi di Jarach, Valdani, Pellicelli e Papa. Io li trovo molto buoni
non esageriamo con il buoni, pls

peccato che in pratica ricalchino le teorie di Doganis senza aggiungere spesso niente di nuovo.
esatto, però scrivono in Italia ed in italiano dove pochi leggono/studiano testi in lingua inglese ... In ogni caso, sotto il vestito ...poco

Jarach forse è l'unico che si distingue
è un gradino - piccolo - al di sopra ma sono far, far away dalla realtà e dalle daily operations, sia a terra, sia in volo, sia in aeroporto, sia negli uffici, anche quelli di back office. Non so se Jarach sa, ad esempio, che quando un a/m arriva al gate vi sono una dozzina di teams anche di aziende diverse che anche in soli 25' ci "lavorano sopra", che costano, che devono essere organizzati, sincronizzati, ecc., senza contare poi le interazioni con l'ATC, ecc., se ha presente cosa significhi risparmiare 5' in una rotazione, essere "dolci" se si può con i freni in atterraggio (si risparmia in manutenzione), ecc.

che pubblicazioni consigli di leggere?
come anche negli altri settori non vi sono "Vangeli" a disposizione. Occorre leggere tutto, di più e poi essere in grado di "estrarre". Nel settore del trasporto aereo infine le "storie di successo" sono come le mosche bianche e c'è poco da raccontare se non che le aerolinee si comportano, in genere, come quei simpatici animaletti noti come lemmings ...
Suggerirei sani testi di corporate finance, leggerei poi di testi di organizzazione e management, cercherei della documentazione sull'organizzazione ed il funzionamento della GDO-Grande Distribuzione Organizzata ? (hai mai riflettuto su come "girano" e fanno utili i vari Auchan, Bennet, Carrefour, Esselunga, ecc. che in massima parte non sanno neanche cosa compra un cliente quando entra, hanno prodotti deperibili magari in 24 ore, un magazzino com migliaia di referenze e costoso, rifornimenti che arrivano sempre più just-in-time, ecc. ).
Un book "aeronautico" easy da leggere e stimolante ritengo possa essere La Piramide Rovesciata, di Jan Carlzon, F. Angeli editore. Ha quasi 15 anni ma non li dimostra.

Per quanto riguarda RegionAli omissis …se vogliamo usare uno slogan
mai sentito parlare di NetJets (http://www.netjets.com) o di altri operatori? probabilmente costerebbe di meno, ma ...mancherebbe il "giocattolo" ;)

una vera e propria offerta low cost per destinazioni "business" in pratica non esiste
esatto, un problema di slots e di conseguenza di frequenze oltrechè, in misura minore, di aeroporti.
easyJet si sta muovendo bene, piano, piano ma fino ad ora non vi è ancora stata una vera competizione tra traditionals e LoCos nel segmento business

Non conosco la situazione di AlpiEagles
fortunato, very deep red and ...

Per citare una realtà che conosco, Volare omissis …mi pare che nessuno si sia sognato di farla fallire
Che conosci poco probabilmente. Non si tratta di farla fallire o meno; occorre vedere se esistono ancora i presupposti per la c.d. continuità aziendale ed una lettura de il Sole 24Ore di oggi o Milano Finanza potrebbe essere molto istruttiva al riguardo. In sintesi, dopo essere stata in rianimazione ed avere avuto una flebo di 80 milioni di euro all'inizio di marzo, necessitano nuovamente di una terapia molto intensiva (e costosa per gli azionisti), diversamente ... Anzi al contrario direi che qualcuno o più di uno nel mondo della finanza (e probabilmente non solo, curioso il fatto che Fossa abbia fatto un salto di scrivania e da maggior creditore come SEA nei confronti di Volare Group sia diventato probabilmente il maggior debitore nei confronti della stessa SEA ... :E ) non ha proprio interesse alcuno che il Gruppo Volare salti, perchè dopo Cirio, Giacomelli, Parmalat, Gandalf, tango bond, Alitalia, Alpi Eagles e CIT ed altri ancora in probabile arrivo arricchirebbe ulteriormente il suo palmares e sarebbe cosa non gradita, per n motivi. Credo che in ogni caso Fossa, se vuole continuare a volare, debba non solo trovare in fretta nuovi capitali, ma dichiarare un emergenza e ridisegnare tutta l'azienda. Adesso ha con lui un AD che proviene da una certa scuola, che ha fatto "la gavetta". Speriamo che possa operare e che non sia costretto a cercare soluzioni da "prima repubblica". Una cosa è certa sono a ground zero.

La situazione finanziaria ...omissis
è lo specchio fedele di un'azienda (Tonna ed altri maghi della finanza permettendo ovviamente :E )

Penso pertanto che la scommessa possa essere vinta
Non si aprono aziende per scommessa , neanche i Casinò v. la fine che ha fatto D. trump

In ogni caso good luck. :ok: