PPRuNe Forums - View Single Post - Can we improve trainee pilot selection to ensure successful training outcomes?
Old 6th Aug 2020, 13:25
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EI-PAUL
 
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My two cents

L’articolo, dal titolo volutamente “polemico”, mi sembra incentri l’attenzione sulla selezione iniziale più che su quello che avviene dopo, vale a dire il periodo formativo. Ovviamente va da se che tra le due cose ci sia uno stretto rapporto di causa / effetto.

La domanda fondamentale è: a che serve selezionare?

La risposta finale, secondo me, è: a risparmiare tempo e quindi denaro. Può sembrare un controsenso ma è esattamente così.

Razionalmente si può addestrare qualsiasi essere umano sano e normo-dotato di qualsiasi colore, etnia, cultura razza e sesso a diventare pilota.

Statisticamente però, e qui casca l'asino, su una scala temporale c’è chi ci metterà 12 ore per il primo solista e chi ne impiegherà 24, 48, 72 …

Altrettanto statisticamente si è visto che questi gap raramente vengono colmati nell’arco della formazione.

Sempre statisticamente, è stato notato che generalmente chi decolla da solo in 12 ore ha tratti attitudinali caratteristici che lo contraddistinguono da chi invece ne impiega 24, 48, 72. (Per chi è interessato un approfondimento tecnico, può trovare uno degli elaborati di studio più importanti QUI.)

Da questo deriva che, se ho in mente un programma di addestramento (sillabus), posso cucirlo attorno al profilo di un candidato tipo, esattamente come un sarto fa con un vestito su misura. AMI ed AZ, per fare un esempio tra tanti, facevano esattamente questo, scegliendo per convenienza i candidati che garantiva maggior possibilità di successo nel minor tempo possibile.

Cosa è cambiato oggi a livello di Sillabi? poco o nulla. Il motivo è che disegnare un Sillabus anche per quelli che non ci mettono 12 ore ma 24, 48 o 72 rischia di essere poco appetibile. Un po’ come quando vedi una bella macchina a 12 mila euro ma poi vai dal concessionario e scopri che in realtà costa il quadruplo, perché quello che sponsorizzano è solo il modello base.

Soprattutto, un Sillabus più corposo rischia di erodere i margini di guadagno della ATO, che sono più scuole di volo ma vere e proprie "business unit”.

E da qui rispondo alla domanda di Banana:
Il FO di questo evento aveva già dimostrato più volte difficoltà in fase di atterraggio, perché non è stata fermata e ricevuto additional training prima?


Il poverino/a ha ricevuto tutto l’addestramento che la Compagnia ha ritenuto “conveniente” concedere in termine di costi, che evidentemente non era sufficiente per lei / lui. La realtà è che, in un mondo ideale, lei/lui non sarebbe dovuto essere lì. Questo avrebbe risparmiato un’enorme delusione all’allievo, dalla quale ci vorrà tempo per riprendersi, e probabilmente non poche notti insonni a più di un Istruttore. Ma una volta che è lì il dovere morale di un Istruttore è tentare di formarti allo standard fino all'ultimo, usando tutti gli strumenti a disposizione.

Ultima domanda, che in realtà è una provocazione: Vi siete mai chiesti perché oggigiorno si fa numero chiuso pure per chi vuole diventare giardiniere ma non per i piloti?

Last edited by EI-PAUL; 6th Aug 2020 at 13:49.
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