PPRuNe Forums - View Single Post - Evidence based training (EBT): che ne pensate?
Old 26th Feb 2020, 15:32
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I-2021
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Originally Posted by EI-PAUL
Ciao I-2021. Grazie della risposta, fa piacere sentire che i più giovani vivono questa evoluzione con entusiasmo. Una precisazione che credo sia dovuta per quel che mi riguarda; non volo più in linea da più di un anno, quindi tutte le considerazioni che andrò a fare potrebbero nel frattempo essere state superate.
Personalmente ho avuto il piacere e l'onore di partecipare sin dall'inizio all'implementazione dell'EBT (mixed) nel training della mia precedente Compagnia, traendone impressioni discordanti, ma fondamentalmente affrontando la cosa con un certo scetticismo. Sentendo le opinioni di molti colleghi che lavorano ancora per implementare il sistema ed i risultati statistici che iniziano a venir fuori, col senno del poi riconosco che lo scetticismo era probabilmente immeritato. Rimango però convinto che il sistema, per come concepito ora, possa avere dei limiti.
Il primo, secondo me, si rifà al concetto di BIAS al quale fai giustamente riferimento ed è inerente all'attuale generazione di Istruttori più anziani, potremmo dire più "old style" (mi ci metto anch'io, così non si offende nessuno). I princìpi fondamentali nell'imparare un mestiere esigono che le ricompense per aver migliorato il rendimento sono SEMPRE più efficaci delle punizioni per aver commesso un errore e che l'ambiente nel quale si impara ha un forte impatto sul rendimento e sulla curva di apprendimento dell'allievo medio. Queste sono chiavi importanti dell'EBT, e richiedono un grande sforzo nell'attuarle da parte di chi ha ricevuto una formazione completamente diversa dai suddetti princìpi. Quando dici ad un Istruttore che la punizione è inutile, anzi in alcuni casi deleteria, alcuni si metteranno a ridere, altri ti daranno ragione ma in realtà pochi di loro riusciranno veramente a cambiare il loro atteggiamento, pur nell'assoluta buona fede riguardo al loro compito istruzionale. È un bias del tutto umano; tutto ciò che vedi e che sai (e qui conta molto l'esperienza formativa pregressa sia ricevuta che fornita) è essenzialmente tutta la propria realtà. In questo senso, cambiare atteggiamento rispetto ad un metodo consolidato che è metodologicamente diverso richiede uno sforzo titanico.




Ho dei seri dubbi quindi che, fin quando gli Istruttori non saranno giovani cresciuti "embedded" nel sistema EBT, il sistema stesso possa conoscere la sua piena potenzialità. Lo vedremo con la prossima generazione di Istruttori.

Il secondo limite sta invece nel fatto che, quando sarà implementato ed a regime, il sistema richiederà da parte del fruitore un certo grado di disciplina personale ed introspezione per capire dove sono le aree che richiedono maggiore attenzione e lavoro per essere migliorate.



In quest'ottica credo che il sistema EBT puro debba essere affiancato ad un sistema selettivo mirato.

Infine una personale sulla parte "evidence". Quest'ultima ha già un potenziale enorme, ma estendendo il nostro bacino di conoscenza attuale il suo potenziale potrebbe crescere esponenzialmente, rendendo l'esperienza addestrati ancora più utile. Mi riferisco all'opportunità di ampliare i sillabi standard con missioni che non siano solamente "automation based", ma estendere l'addestramento a manovre di handling pure che prendano in considerazione tutto l'inviluppo di volo, sia in condizioni normali che anormali.
Grazie mille per il tuo feedback EI-PAUL e penso di avere capito a quale compagnia "mixed EBT" tu ti riferisca ;-)
Anche io ho vissuto la maggior parte della mia carriera aeronautica con "la vecchia scuola" ed indubbiamente, credo come te e tanti altri qui, sono felice di aver vissuto un certo modus operandi che volente o nolente ha portato allo sviluppo dell'industria in questi ultimi decenni formando generazioni di piloti. Quando ho fatto il mio primissimo corso di standardizzazione EBT come istruttore mi sembrava di studiare l'arabo (paragone non a caso) salvo poi con il tempo e la pratica assimilare sempre di più questa metodologia fino a poterla poi insegnare ad altri... ma a mio avviso gli ingredienti fondamentali sono un'apertura mentale incondizionata al cambiamento (!) e soprattutto il tempo... tanto, tanto, tanto tempo per entrare nell'ottica delle core competencies e poter dare valutazioni cristalline prive (o quasi) di qualsiasi pregiudizio. Insomma è un percorso lungo ma indubbiamente affascinante e che richiede tanta dedizione e tempo per essere assimilato. Sollevi inoltre un punto fondamentale : il "self debriefing". Per migliorare è importantissimo farsi dei debriefing regolari sulle proprie performance usando le competencies ed i performance indicator e capire dove siamo e cosa possiamo fare nel prossimo volo/simulatore per sistemare magari alcune carenze. Quest'ultimo punto è forse la cosa più complicata per noi piloti ed il nostro ego e serve anche qui tanto esercizio per diventare bravi
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