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View Full Version : Info su residenza in Italia e stipendio offshore


Raffa
6th Jan 2014, 12:13
Salve ragazzi!
Avrei bisogno del vostro aiuto/esperienza...
Sono italiana, ma per ora, vivo in Svezia, iscritta all Aire.
Mio marito, e´pilota qui in svezia (cittadino svedese)
Sta pensando di accettare un lavoro per una societa´privata, come pilota G550.
L a/m sarebbe di base a Mosca, e lo stipendio, versato su un conto estero, probabilmente in un paese dove la tassazione e´minore che in Europa.
Se decidessimo di tornare in italia, come funziona la dichiarazione redditi, essendo io italiana, sposati in comunione dei beni, con marito svedese, che prenderebbe la residenza in italia, avendo lo stipendio versato all estero?
Un sacco di domande lo so, ma confido in qualcuno di voi che, avendo simile esperienza, possa aiutarmi a capirci qualcosa....:bored:

dirk85
6th Jan 2014, 18:16
Dipende da dove avrà sede la compagnia per cui lavorerà tuo marito, e da dove lui sarà ufficialmente basato (immagino che le rotazioni saranno da Mosca ma il suo gateway sarà un altro).
Detto questo bisognerà verificare, se esistenti, i trattati di doppia imposizione tra l'Italia e quei paesi.

Ciao!

Raffa
7th Jan 2014, 05:59
Ciao e grazie per la risposta.....
Il contratto, e´su rotazione 2 weeks off/ 2 weeks on, con gateway Mosca, ma ci hanno detto che, possiamo vivere, quindi, avere la base, dove vogliamo, basta che sia vicino ad un hub. Per questo, dopo 4 anni di svezia, pensavo potessimo spostarci e tornare in Italia. Ma appunto, mi e´sorto il dubbio di come funzionerebbe la sua dichiarazione dei redditi nel caso lui spostasse la sua residenza li, e fosse remunerato su un conto corrente estero/offshore.....

dirk85
8th Jan 2014, 13:02
Il problema è il seguente.

Ufficialmente la compagnia è tenuta a pagare i contributi previdenziali (INPS) nello stato in cui il dipendente ha base da contratto, cioè da dove comincia il servizio, in questo caso Italia se decidete in tal senso.
Molte compagnie fanno orecchie da mercante e non si adeguano, pagando i contributi dove più comodo a loro (cioè dove costa meno), o non pagando affatto.

Le tasse andrebbero pagate nello stato dove ha sede la compagnia, e da li verificare il trattato di doppia imposizione di quello stato con lo stato di residenza fiscale, se esistente.
In alcuni casi paghi le tasse solo in quello stato, in alcuni casi potresti dover pagare nello stato dove sei residente la differenza, se in questo stato la tassazione è maggiore rispetto a dove ha sede la società.

Stipendio off shore… sono uccelli per diabetici, non pagando le tasse da nessuna parte il rischio è che ti tocchi pagare un giorno, e con gli interessi (più sanzioni). E sarebbero davvero dolori.

Auguri, qualunque sia la decisione del marito.

Jack330
8th Jan 2014, 15:32
Scusate se mi intrometto ma, avendo lavorato all'estero per decenni volevo dirvi 2 cose...
Innanzitutto quando si accetta un contratto estero lo si prende cosi' com'e', ovvero senza contributi inps (nessuno al mondo conosce l'inps), nessuno ti offrira' mai un contratto dove ti dovrebbe pagare i contributi (ovviamente parlo di tutti paesi extra UE).
Per non pagare 1 centesimo di tasse l'importante e' che tra il paese dove andrai a lavorare e l'italia, vi sia un trattato bilaterale contro la doppia imposizione e che tu (lavoratore) risieda fuori dall'italia x almeno 181 giorni l'anno.
Non e' necessario essere iscritti all'aire, ti tolgono solo l'assistenza sanitaria in italia e non ti danno nessun beneficio o aiuto concreto, tra le altre cose l'aire e' un associazione. Io non mi sono mai iscritto in 9 anni e ho anche avuto a che fare con agenzia entrate, l'importante e' che tu possa dimostrare(se mai servira') che tu eri effettivamente residente all'estero con qualcosa di scritto tipo: dichirazione compagnia dove lavori che dica che ti pagava per esempio l'alloggio, ricevute di scuola dei bambini, bollette luce etc etc
Io consiglio sempre di aprire un conto estero dove ti trovi e di NON comunicarlo mai a nessuno, in questo modo nessuno ti verra' mai a chiedere nulla a meno che tu ti metta a trasferire soldi sul tuo conto in italia e allora la cosa cambia e si presume che tu sia residente in italia di nuovo e quindi vai con tasse su tasse x pagare questi insulsi ladroni dei nostri governanti.... Salut

dirk85
8th Jan 2014, 15:43
D'accordo su tutto, ma tecnicamente iscriversi all'AIRE è obbligatorio, e secondo l'interpretazioni di molti è un requisito per essere considerati residenti all'estero fiscalmente.
E se si continua a essere residenti in Italia bisogna compilare la dichiarazione dei redditi e indicare la giacenza dei conti esteri se superiore a 10000 euro, per cui state attenti: la sanzioni possono essere pesanti.

Ma questo non è il caso nostro visto che il marito è svedese.

South Prince
8th Jan 2014, 16:15
Saluti; per complicare un pò le cose: cittadino Italiano residente all'estero, dipendente di azienda estera ma lavora in Italia. Cosa deve fare questo poveruomo?

dirk85
8th Jan 2014, 16:19
Quale è la tua base da contratto?
Dove ha sede la compagnia?
Compagnia UE o extra UE?
Dove vivi più di 180 giorni all'anno?

South Prince
8th Jan 2014, 16:36
Quale è la tua base da contratto?
Dove ha sede la compagnia? Non comunitaria
Compagnia UE o extra UE?
Dove vivi più di 180 giorni all'anno? Italia

dirk85
8th Jan 2014, 16:37
Come base intendevo dove sei basato, non lo stipendio base. :}

South Prince
8th Jan 2014, 16:45
la base della società e il contratto è extra UE ma per effetto delle turnazioni si passano + di 180 giorni in Italia

dirk85
8th Jan 2014, 17:27
Dipende molto se tra lo stato dove ha sede la tua compagnia e l'italia c'è un trattato di doppia imposizione.
Se non sei iscritto all'AIRE, sei residente in Italia fiscalmente e hai casa a famiglia qui è probabile tu debba pagarci le tasse, detraendo le imposte sui redditi pagate nello stato estero.
Senza conoscere lo stato non si può essere più precisi.

South Prince
8th Jan 2014, 17:55
E' in essere un trattato contro la doppia imposizioni tra i 2 paesi. Saluti e grazie.

dirk85
8th Jan 2014, 18:10
Allora di cosa stiamo parlando?
C'è sempre un paragrafo specifico sui naviganti...

Henry VIII
8th Jan 2014, 18:21
Just for info l' AIRE (http://www.esteri.it/MAE/IT/Italiani_nel_Mondo/ServiziConsolari/AIRE.htm) non è un associazione, ma un istituto dello Stato italiano a cui sono obbligati ad iscriversi "i cittadini che trasferiscono la propria residenza all’estero per periodi superiori a 12 mesi; quelli che già vi risiedono, sia perché nati all’estero che per successivo acquisto della cittadinanza italiana a qualsiasi titolo. "
Per legge

cleartouchandgo
8th Jan 2014, 23:07
anche io da quel che ne so, dico che l'AIRE é l'ANAGRAFE ITALIANI RESIDENTI ALL'ESTERO e non una associazione. Anche io fui obbligato a iscrivermici nel 93 per motivi di servizio di leva. Da quello che capisco é il modo ufficiale di dichiarare che si risiede all'estero. Praticamente o dichiari di vivere in tale comunue in Italia, o devi per forza essere iscritto all'AIRE. Se non sei iscritto, praticamente non risulti NON residente in italia e appunto poi sono Bitter Richards o volatili per diabetici quando si parla di dichiarazioni, tasse ecc ecc.

CTG

Raffa
9th Jan 2014, 07:34
Forse ho fatto confusione io....
Dimentichiamo la parte dove parlo di me (citt italiana, ATTUALMENTE iscritta all AIRE perche residente in Svezia...)
Ipotesi: torno a vivere in italia, con regolare residenza a Roma. MA, sono sposata con un cittadino svedese, che, essendo mio marito, viene a viere con me a Roma. Ma lui, ha un contratto, con una societa´privata, come pilota. Citando un precedente post, la suddetta societa´non conosce l INPS, e, da contratto, prevede l accredito di stipendio in uno stato estero, con tassazioni minori dell Italia (es. Cipro)
Sempre da contratto, lo svedese puo´vivere, quindi risiedere, ovunque in Europa, basta che sia vicino ad unaeroporto, per raggiungere Mosca, citta´da dove partono le rotazione 2 weeks on/2 weeks off. (quindi a fine anno, non so quanti gg effettivi passa su suolo italiano)
Cosa deve fare o non fare, per non incappare in problematiche fiscali?

dirk85
9th Jan 2014, 11:05
Innanzitutto ti consiglio caldamente di cercare il consulto di un commercialista/avvocato, di quelli bravi, e che sia esperto di tassazione a livello internazionale (auguri a trovarne uno).

Ma ti anticipo fin da ora che se la compagnia ha sede nello stato X, ti paga lo stipendio nello stato Y per risparmiare sulle tasse (sempre che le paghi), e il marito risiede nello stato Z ti esponi a un sacco di potenziali problemi.

Buona fortuna!

stefanofiorentini
9th Jan 2014, 13:04
Ciao, Raffa; sono un professionista del settore (avvocato tributarista).
Il principio base è che, se si è residenti in Italia ai fini fiscali, si pagano le tasse in Italia su tutti i redditi, ovunque siano stati prodotti.
Quando i redditi sono prodotti in uno Stato diverso da quello di residenza, i trattati sulle doppie imposizioni evitano che le tasse vengano pagate due volte perché, in sostanza, si paga la maggiore fra l’imposta dello Stato di residenza e quella dello Stato di produzione; siccome l’imposta italiana è quasi sempre la più alta, nel nostro caso i trattati servono poco.
Si considerano residenti in Italia le persone che, per almeno 183 giorni, sono iscritte all’anagrafe, o sono fisicamente presenti in Italia, oppure hanno in Italia l’abitazione principale.
Pertanto, se tuo marito viene a Roma con te, diviene residente ai fini fiscali in Italia, e deve pagare le tasse in Italia anche sui redditi prodotti e/o pagati all’estero.
In pratica, però, se lui non si registra all’anagrafe, per il Fisco Italiano è quasi impossibile sapere che vive con te (fra l’altro, essendo cittadino dell’Unione Europea, quando entra in Italia non gli viene messo alcun timbro sul passaporto) … ;)

poydras
9th Jan 2014, 13:19
Salve Stefano non vorrei dire cavolate, ma l'articolo 15 delle doppie imposizioni e'molto chiaro per quanto riguarda naviganti di navi o aeromobili.
Per esempio quello con l'Inghilterra, dice chiaramente che le tasse vanno pagate nello stato dove ha il domicilio la compagnia. I 183 giorni non si applicano.
Art 15 comma B.
Saluti
Poy:)

75W
9th Jan 2014, 15:44
Ciao Poydras,
l'anno scorso ho fatto un interpello all'Agenzia delle Entrate riguardo proprio all'Art 15 comma B.
Mi hanno risposto dalla sede generale a Roma dicendo che le tasse vanno pagate in Italia perché in quell'articolo non viene citata la parola "ESCLUSIVAMENTE".

A me sembra una follia ai limiti della legalità.

Buona fortuna

dirk85
9th Jan 2014, 16:15
E allora perché si scomoderebbero a scrivere un paragrafo apposta sui naviganti se si applica la normativa generale dei "normali" dipendenti?
Ridicoli.

75W
9th Jan 2014, 18:00
Ridicoli e delinquenti!
Ho chiesto una consulenza ad una associazione consumatori e mi hanno consigliato vivamente di ignorare la loro risposta.
Praticamente loro ci provano lo stesso ad inc...

cleartouchandgo
9th Jan 2014, 20:12
Io dico solo che é un campo minato e poi si tratta con agenzie che non scherzano o che non si fermano ai confini ecc quindi anche io consiglio vivamente di cercare un aiuto professionale. Io son stato espatriato via da UK per 6.5 anni in Spagna con NATS e anche con una azienda bella grande i casini per sbrogliare i problemi delle tasse si sprecavano. Son rientrato da 2.5 anni e la mia situazione con le autoritá spagnole ancora non é chiara e manco il mio datore di lavoro tramite consulenti riesce e finalizzare il tutto (!!).

Per info generiche prova a contattare i grandi come Deloittes o noi alla fine abbiamo usato una ditta ormai acquisita da Baker Tilly che ho visto ha rappresentanti in Italia (Home | Baker Tilly Revisa (http://www.bakertillyrevisa.it) e Associazione professionale Studio Maurizio Godoli (http://www.studiogodoli.it)).

quando entra in Italia non gli viene messo alcun timbro sul passaporto

Io starebbe attento visto che almeno in Spagna e UK non timbrano ma in UK scannerizzano i passaporti elettronici ed in Spagna scrivono sempre sul PC guardando la C. Identitá e son sicurano vedono se sei su qualche lista e senz'altro il fatto che sei entrato o uscito viene registrato. (In UK ho avuto casini a LHR che risultavo in entrata quando giá ero dentro e son stato 2.5 ore a sbrigare la faccenda che non mi facevano entrare...tutti e 4 della family abbiamo quasi perso il volo). Ricorda poi che per altre questioni come quelle delle macchine con targa straniera in Spagna adesso presumono che sei residente e devi TU dimostrare che non lo sei quindi probabilmente potrebbero applicare questo principio altre autoritá (anche in UK mi pare sta a te dimostrare che NON risiedi).

in bocca al lupo e W la CEE!! quanti casini abbiamo che non avevamo prima, alla faccia del free movement!

CTG

umberto65
11th Jan 2014, 05:08
Confermo. Al momento in molti paesi europei il requisito unico per determinare la tax liability e' il domicilio e non la residenza. E l'interpretazione di domicilio e' molto vaga & ampia. Inoltre, come gia' evidenziato da altri sta all'individuo provare che si e' domiciliati altrove. Con i controlli incrociati, adesso bisogna stare molto attenti a bollette varie (affitto, luce, gas, etc.), case di proprieta', macchine. Se si ha famiglia poi, bisogna stare attenti anche a dove vive la moglie e dove vanno a scuola i figli (sotto il principio del domicilio del nucleo famigliare). Attenti anche a conti in banca e carte di credito.

Tra l'altro i paesi scandinavi sono molto attenti a queste cose...

davidaz68
11th Jan 2014, 08:24
Raffa, credo che la cosa dipenda molto da dove sara' la residenza di tuo marito. In ogni caso le tasse che dovra' pagare saranno frutto dell accordo fra due paesi, quello dove tuo marito sara' residente e quello dove sara' basata la compagnia. In genere questi accordi sono simili e prevedono il pagamento delle tasse dove e' basata la compagnia e la differenza dove si e' residenti. Se la compagnia versa uno stipendio off shore esentasse si rischia di pagare tutto l ammontare nel paese di residenza.
Per quanto riguarda l italia nella maggior parte degli accordi con gli altri paesi esiste un articolo specifico, come gia' spiegato, il 15 comma 3 che dice che lo stipendio dei naviganti e' imponibile dove ha la sede l impresa.
Il problema e' nato dagli ultimi accordi stipulati (con Hong kong, emirati, qatar, e sud corea) dove hanno aggiunto la famosa parolina "soltanto" .
La nostra agenzia delle entrate percio', prendendo la palla al balzo ha interpretato che dove quella parola non c'e' lo stipendio e' tassabile anche nel nostro paese rendendo di fatto impossibile lavorare nella maggior parte dei paesi esteri pena prendere uno stipendio da bidello.
L unico modo al momento per aggirare la cosa e' non avere nessun legame con l italia, cioe' non avere famiglia o figli o comunque niente che faccia presumere che il nostro centro vitale degli interessi e/o affetti e' in italia perche' in questo caso il fisco nostrano ci considera fiscalmente residenti in italia anche se iscritti all AIRE.
Ovviamente in caso di accertamento fiscale in questo senso ci sara' da andare per vie legali con, d'aiuto, qualche precedente che ci puo' far comodo. Ai naviganti marittimi per esempio e' stata accordata l esenzione totale di dichiarazione in italia se lavorano su navi estere per piu di 183 gg all anno anche se residenti in italia (art. 5, comma 5 della legge 88/2001) Insomma e' una guerra appena iniziata e credo ne vedremo delle belle anche a causa dell ignoranza quasi totale che regna sull argomento.

eaglesnest1972
11th Jan 2014, 08:29
Davideaz,

io sono iscritto all'AIRE e le tasse le pago qui dove sto non Italia.
Capisco male o stai dicendo che pur essendo residenti all'estero bisogna pagare le tasse anche in Italia? Guarda che non è cosi vecio:}

umberto65
11th Jan 2014, 08:43
Io e' dal 1994 che ho a che fare con multi-country taxation (tra Italia, UK, Danimarca ed un numero di paesi extra europei) e ho imparato sulla mia pelle che il nocciolo della questione non e' la residenza ma il domicilio.

Le tasse devono essere pagate dove si ha il centro vitale di interessi (lavoro & famiglia). L'iscrizione all Aire non ha alcun valore al riguardo, visto che copre la residenza non il domicilio.

Infatti leggete questo

L?iscritto all?aire non sfugge al fisco | Studio Melani (http://www.studiomelani.info/notizie/l-iscritto-all-aire-non-sfugge-al-fisco_405.asp)

eaglesnest1972
11th Jan 2014, 09:05
Interessante, grazie Umberto :ok:

mau mau
11th Jan 2014, 09:16
io sono iscritto all'AIRE e le tasse le pago qui dove sto non Italia.
Capisco male o stai dicendo che pur essendo residenti all'estero bisogna pagare le tasse anche in Italia?
Ciao Eagle, nel mio piccolo mi ero informato anche io per via di un possibile impiego in Svezia, e in pratica riguardo le tasse paghi la differenza al paese che ha la tassazione maggiore. Se ad esempio in Italia sono 10 e in Malesia sono 7, paghi i tuoi 7 alla Malesia e i restanti 3 all'Italia. Io ho capito cosi.

cleartouchandgo
11th Jan 2014, 09:28
azz, pensavo fosse un'altra italianata ma il concetto di domicilio/residenza é importante quindi. Io sono iscritto all'AIRE UK dal '92 e mai dichiarato o avuto problemi con tasse italiche, ma appunto non ho legami li tranne genitori ecc. 4 anni fa mi arrivó una lettera dell'agenzia delle entrate che mi chiedeva di dichiarare tutti i redditi stranieri ma l'ho ignorata visto che non so proprio come abbiano potuto far una richiesta del genere.

Anyway, tocca approfondire il discorso residenza/domicilio visto che il clue sta li. In UK hanno chiarito le cose, anche se il concetto di domicilio rimane meno definito, comunque il succo é quello. Residenza é dove si risiede fisicamente e domicilio é "casa" o provenienza d'origine.

HM Revenue & Customs: Meaning of 'residence' and how it affects your tax (http://www.hmrc.gov.uk/international/residence.htm#5)

HM Revenue & Customs: Meaning of 'domicile' and how it affects your tax (http://www.hmrc.gov.uk/international/domicile.htm)

Comunque in questo caso tocca vedere il marito quanti giorni risiederá in Italia e quante imposte si puó aspettare avendo il nucleo familiare in Italia.

Studiando le opzioni con un aiuto professionale, potrá capire se magari gli conviene NON essere residente in Italia ma domiciliato (magari piú attraente economicamente) o risiedere in Italia e semplicemente lavorare fuori (vita piú semplice).

in ogni modo, appunto per questo esistono le grandi ditte di consulenza, non c'é una "text book answer" ma va studiato ogni caso in dettaglio e fare delle scelte.

CTG

umberto65
11th Jan 2014, 10:21
Il discorso doppia tassazione e' abbastanza complesso (esempio di mau mau Malesia/Italia) e tutto dipende dagli accordi tra paesi.

Anche qui il nocciolo della questione e' il seguente: dove si e' domiciliati? E quanti giorni lavorativi si spendono nel paese A o B?

Per esempio, se si e' residenti nel paese A ma si produce reddito nel paese B (e qui non ha importanza dove si viene pagati, quello che conta e' dove si lavora - infatti ci sono eccezioni per i naviganti), le tasse vanno pagate nel paese dove si produce reddito. Pero' se si spendono piu' di un tot di giorni nel Paese A o il Paese A ti considera domiciliato (per qualsiasi motivo) a quel punto scatta la possibilita' di doppia tassazione (se si e' fortunati ci sono accordi, altrimenti...).

Insomma, un casino...

E dal 94 ad oggi ho visto le leggi diventare molto piu stringenti.

Ed occhio ai conti bancari offshore...

davidaz68
11th Jan 2014, 10:53
eaglenest, dipende da:
dove lavori, dove risiedi, se in italia hai famiglia o figli
se il tuo centro vitale di interessi e' in italia ribadisco che per il fisco sei residente in italia e se il paese dove lavori non ha l'esclusivita' della tassazione specificata nell accordo contro le doppie imposizioni prima o poi il fisco italiano ti chiede il conto, non si scappa. Se ancora non l ha fatto lo fara'. Io lavoro in etiopia e ho lo stesso problema

eaglesnest1972
11th Jan 2014, 13:30
Io sono iscritto Aire da poco, paese Filippine.
In Italia non ho niente, solo un auto che tra poco intesto a mia sorella.
Adesso mi informo meglio sui rapporti tra i due paesi.
Grazie per l'heads up:ok:

davidaz68
11th Jan 2014, 13:53
allora se in italia non hai niente non dovresti avere nulla di cui preoccuparti

umberto65
11th Jan 2014, 15:38
Io vivo da un paio di anni in un paese tax free (proveninete da Uk). Disincagliarmi da HMRC non e' stato un processo semplice ... L' importante e' poter dimostrare di non voler domiciliare in UK e non aver intenzione di farlo. per l'italia e' la stessa cosa.

cleartouchandgo
11th Jan 2014, 23:24
ma se non hai proprietà o se la tua azienda non è UK based non dovrebbe essere un semplice "adios amigos"??

Se poi torni, hai famiglia, casa ecc, allora posso capirlo.

CTG

eaglesnest1972
12th Jan 2014, 03:09
Si non ho niente Davidaz,

solo un auto e il mio conto bancario:}

umberto65
12th Jan 2014, 03:12
Beh mi pare ovvio che se te ne vai e non torni piu'...

Il problema si pone quando si hanno interessi in piu' paesi, e a quel punto bisogna stare attenti...

cleartouchandgo
12th Jan 2014, 08:38
Io penso che loro siano anche interessati fondalmentalmente a se si pagano le tasse da qualche parte o no. Ossia, molti paesi hanno la regola degli XX giorni per essere tassabile o no, quindi se qualcuno dichiara di vivere in ogni paese XX-Y per evitare di pagare dappertutto allora immagino stiano in allerta e facciano molti controlli incrociati. Se uno vive qui ma lavora e paga li con trattati bilaterali ecc, mentre qualche paese p4r4cul0 o bisognoso (es. Italia o spagna) potrà provare a fare qualche richiesta un po marginale, non credo che si sforzino piu di tanto o che abbiano molto da poter contestare.

CTG

Jack330
13th Jan 2014, 05:01
Scusate, una semplice domanda: Un cittadino italiano, casa di proprieta' a Milano, risulta disoccupato senza prendere nessun sussidio e trova un lavoro da pilota in Peru' e sempre in Peru' ha un conto corrente, non iscritto all'aire.
Se lui non comunica niente a nessuno ma continua a pagare solamente le tasse sulla casa in dichiarazione dei redditi e percepisce lo stipendio in sudamerica senza MAI trasferire un cent in italia.
Come potrebbe mai il governo italiano venire a conoscenza di questo individuo se lui in italia non ci torna ma vuole comunque tenersi la sua casa ??
Visto che l'agenzia delle entrate gioca sempre sporco chiedendo soldi a chi NON deve, facendo spendere anche parecchi soldi di avvocato per poi mandare una lettera in cui "si scusa" e nulla e' dovuto, perche allora devo farmi avanti io ??? Per farmi ingiustamente spellare ???
Premetto che con il nostro paese io vorrei comunque chiudere alla prima occasione anche xche' i miei soldi vanno nelle tasche di questi corrotti analfabeti dei nostri finti "politici" e sinceramente non mi va bene...
Saluti e grazie

davidaz68
13th Jan 2014, 07:37
La casa di proprietà non fa "residenza fiscale". Puoi averne anche piu di una,
Ma non devi avere famiglia o figli, anche se sei separato coi figli in affidamendo
Congiunto, non devi avere attività che facciano presagire che il tuo vero centro
Vitale è l italia.
Se sei single, non hai legami familiari (i genitori e i fratelli non contano perchè sono nuclei diversi dal tuo) e te ne vai all estero iscrivendoti all aire, non hai problemi. Devi ovviamente pagare le eventuali tasse per gli immobili che hai (imu o simili)

mgTF
13th Jan 2014, 09:54
Allora innanzitutto la cosa più importante che non ci hai detto è se l'aereo viene operato come privato o come commerciale e in questo caso se la compagnia che lo opera ha o meno sede in europa.

definito questo:
- TASSE: sono regolate dagli accordi bilaterali, per la maggior parte dei paesi comunitari (ma non tutti) nel caso di naviganti i redditi prodotti da lavoro dipendente vanno tassati nello stato dove ha sede la compagnia.
In caso di aereo operato privato, non esiste una compagnie e quindi il pilota viene trattato compe un qualunque lavoratore dipendente e quindi nel caso lavori all'estero ma sia residente in italia le tasse vanno pagate in italia ( eccetto se diversamente regolato nel'accordo bilaterale (se esistente)).

- CONTRIBUTI: per i dipendenti di compagnie aeree europee, da aprile 2012 vanno versati nel paese dove il navigante inizia e termina il servizio. Tuo marito parte e torna a fiumicino vanno versati in italia. Parte e torna da Nizza vanno versati in francia, indipendentemente da dove è residente e dove ha sede la compagnia. Per i dipendenti di compagnie extra-europa, i contributi sono regolati dalla legislazione del paese della compagnia quindi difficile dire come sono messi. Per i piloti di aerei operati privatamente, se l'aereo è registrato/basato al di fuori dell'europa normalmente questi non vengono versati e sono in parte integrati nello stipendio, sarà poi cura del pilota decidere del suo futuro previdenziale.

- ASSICURAZIONE MEDICA: stesso discorso dei contributi, finchè si lavora in europa per una compagnia, quest'ultima deve pagare (nel caso di un pilota che inizia/termina il turno in italia) la cassa marittima. In caso di compagnia extra-europea/aereo operato privato la posizione va chiarita con l'ausl di competenza, credo in questo caso sia garantita a livello comunitario dal paese di cittadinanza.

davidaz68
13th Jan 2014, 10:23
Qui entriamo in un terreno sinceramente abbastanza sconosciuto,
gli accordi contro le doppie imposizioni non fanno esplicitamente riferimento a compagnie aeree commerciali. dicono che gli emolumenti derivanti da lavoro dipendente svolto a bordo di navi o aeromobili impiegati in servizi internazionali sono imponibili dove c'e' la sede della direzione dell impresa, dedurre da questo che si esclude chi lavora a bordo di aeromobili non commerciali, mi sembra quantomeno una libera interpretazione.
In ogni caso il discorso dell esclusivita' ("soltanto") e' valido sia se la compagnia e' in europa sia se e' extraeuropea, non fa nessuna differenza. Se lavori alla Finnair paghi in finlandia e se esiste un gap di tassazione con l italia il fisco italico vuole la differenza ferme restando tutte le condizioni di cui abbiamo gia' parlato. Molti paesi europei tuttavia hanno una tassazione uguale o maggiore di quella italiana nel qual caso il fisco italiano non puo' pretendere nulla.
per quanto riguarda contribuzione e resto, e' vero la corte europea ha dato questa interpretazione ma non mi risulta che tutti i dipendenti ryanair o wizzair o easyjet abbiano contributi e tasse pagate dove sono basati, anzi, ci sono varie cause (una in italia) tutt ora in corso che credo andranno avanti per le lunghe.
La verita', lo ribadisco, e' che c'e' ancora tanta confusione in merito, ogni studio commerciale, CAF, e ogni funzionario dell agenzia delle entrate da interpretazioni diverse, questi ultimi tendenti a usare un famoso uccello padulo che vola sempre in una sola direzione.

mgTF
13th Jan 2014, 10:33
servizi internazionali, se l'aereo è privato non fa un servizio.
e in più se è privato potrebbe anche non avere una sede l'impresa in quanto non impresa.

se leggi la parte sulla tassazione delle imprese di navigazione è sicuramente più chiaro.

comunque dipende dall'accordo tra i due paesi, non sono tutti uguali.

mau mau
13th Jan 2014, 10:49
Se piloti l'aereo di un privato, tu non sei suo dipendente? La tua impresa è il privato stesso che possiede l'aereo. Non importa se è in essere una compagnia oppure no. L'aereo fa un servizio: lo fa al suo proprietario e tu sei suo dipendente (pilota). non è cosi forse?

davidaz68
13th Jan 2014, 11:25
Sono d accordo, si parla di "servizi" non necessariamente di "servizi commerciali". non e' specificato, e se non e' specificato, come dicono loro, vuol dire che non e' cosi.
L impresa poi, se sei dipendente, c'e'. E' lo stesso privato che ti ha assunto.
Ma ribadisco, il terreno e' minato e potremmo discuterne per sempre

umberto65
13th Jan 2014, 14:33
La situazione e' molto piu semplice di quanto crediate.

Il problema si pone solamente se si lavora nel paese B ma si e domiciliati nel paese A.

Faccio un esempio: se tu lavori in Peru' (pagato in loco da societa' non italiana) ed in Italia ci vieni si e no 3 volte l'anno in vacanza per un totale di 4 o 5 settimane, l' Italia non ti puo chiedere di pagare tasse sul reddito creato all estero. Casa di proprieta' ed altre menate non contano.

Invece, se tu sei svedese, ma ti trasferisci in italia dove tua moglie vive e lavora e dove spendi lunghi periodi ( tanto da risultare domiciliato), anche se lavori di base A Mosca e sei pagato su un conto offshore in Lussemburgo, potresti correre il rischio che il fisco italiano ti presenti il conto per tutti i tuoi introiti, anche quelli prodotti all estero.

Condizionale d'obbilgo, naturalmente...

stefanofiorentini
13th Jan 2014, 16:02
La discussione è partita dalla situazione del marito di Raffa (straniero che non è mai stato residente in Italia); confermo che, se non si registra all'anagrafe (la qual cosa potrebbe servirgli per ottenere l'assistenza sanitaria, o mandare i figli a scuola), è pressocchè impossibile che il Fisco italiano venga a cercarlo.
Ben diverso è il caso simmetrico, dell'italiano che vorrebbe smettere di pagare le imposte in Italia: in questo caso la cancellazione dall'anagrafe e l'iscrizione all'AIRE (Anagrafe Italiani Residenti all'Estero) è comunque necessaria, ma potrebbe non essere sufficiente: per esempio, se si mantiene la disponibilità di una casa in Italia, è opportuno che le utenze vengano intestate a qualcun altro; occorre cancellarsi da palestre e circoli; etc.
Ancora diverso è il caso in cui il soggetto non è residente in Italia, bensì in un altro Paese, che potrebbe avere propri criteri e procedure per accertare l'effettivo trasferimento.
Se qualcuno ha un problema specifico, posso cercare di dare un contributo.:)

poydras
13th Jan 2014, 21:18
Che bella confusione regna nel nostro paese. Voluta dai nostri cervelloni ladri.......

bufe01
14th Jan 2014, 16:54
Stefanofiorentini tu stai suggerendo al tizio come fregare il fisco mentre magari io che lavoro e vivo all'estero con tutta la famiglia che anch'essa risiede, lavora e paga le tasse o va a scuola all'estero, tutti iscritti all'Aire etc., mi devo preoccupare perchè ho una casa che affitto (con contratto depositato e che dichiaro al fisco ) in Italia.
Lascio a voi i commenti anche perchè io ho avuto la fortuna di potermi sciacquare dalle palle stanco di questo andazzo e di questa mentalità per cui un FDM campa piu' tranquillo di chi cerca di rispettare lel leggi.
Deprimente

Raffa
14th Jan 2014, 18:32
Stefanofiorentini,

la situazione e´alquanto incasinata! :)
Questa posizione, sara´piu´o meno la seguente:
Societa´con base in Austria (mi sembra) assume pilota per conto di un privato che possiede un G550. (quindi mi sembra di capire, che sei assunto da un broker per conto di un privato)
Questo privato vive a Mosca, e da li vuole partire ogni qual volta abbia giri da fare. Quindi, mio marito, pendolerebbe (come gia detto prima, puo+ risiedere dove vuole in Europa, purche vicino ad un hub)
Questo societa´di brokeraggio, con sede in austria, versa gli stipendi su un conto offshore (gli costa meno e lascia al pilota l opzione di come e dove dichiarare, come pure, mette in busta paga soldi in piu, perche´nn versa direttamente ne contributi, ne assistenza sanitaria, che dovra´fare mio marito privatamente.
Detto tutto questo.....se io/noi, volessimo spostarci, dalláttuale Svezia (lui, e´svedese, ed io vivo qui e registrata all AIRE) e venire a vivere a Roma (dove comprerei una casa, o alle brutte andrei in affitto) lo scenario quale sarebbe? Nel senso, io, in quanto italiana, mi cancello dall AIRE e torno ad essere a tutti gli effetti, residente in Italia. Lui, in quanto mio marito (e sposati in comunione dei beni) viene a vivere con me, fermo restando che e´fuori x lavoro 2 settimane si e 2 settimane no. Il fatto di vivere con me, lo rende residente in che modo? Fiscalmente? Domiciliato? Deve registrarsi da ualche parte nonostante sia cittadino UE? Cioe´, come puo´il fisco italiao chiedergli tasse?
Che casino......speravo di rientrare in italia, ma cosi mi si intraccia il cervello.....:ugh:

cleartouchandgo
14th Jan 2014, 19:55
Che casino......speravo di rientrare in italia, ma cosi mi si intraccia il cervello.....

:O per questo siamo così tanti in giro per il mondo... tze tze.

CTG

bufe01
15th Jan 2014, 01:33
Raffa sei il suo centro d'interesse :-) ...e non è solo una battuta !

Tuo marito non è mai esistito probabilmente per l'Italia quindi o fa il FDM e continua a non esistere come suggerisce qualcuno, e sottolineo FDM perche' c'e' gente che paga di più per quelli che non pagano, oppure nel momento in cui inizia a vivere qui e ad esistere per lo stato dovrebbe pagare come gli altri.

PS cerca di fare domande precise altrimenti è difficile darti indicazioni in una materia già difficile di suo: Dov'e' la sede legale della società ? Broker o no ?

umberto65
15th Jan 2014, 02:57
Da quel che mi sembra di capire, tuo marito sarebbe un libero professionista a tutti gli effetti.

E come fa a farsi pagare? Emette fatture?

Perche' se e' assunto, e a libro paga (con normale stipendio), finisce nelle liste di impiego Austriache.

Jack330
15th Jan 2014, 04:00
Bufe, qui non si tratta di FDM o no, perche' comunque, anche se tutti pagassero le tasse, anche quelli che non dovrebbero, pagheresti la stessa cifra spropositata... E' il sistema italia che e' sbagliato ed e' per questo che ce ne siamo andati e NON vogliamo versare nemmeno un centesimo siano tasse o qualsiasi altra cosa !! Il sistema e' al collasso e se anche tutto funzionasse alla perfezione come tu descrivi i soldi non basterebbero mai xche' vengono inghiottiti da quel vortice che e' la politica !! Si pagano tasse su tasse per non avere NULLA in cambio... Quello che tu dici, cioe' che se pagassero tutti si pagherebbe di meno funziona quasi dapertutto tranne che qui ed e' per questo che io NON voglio versare nulla ma solo quello che DEVO.. Il punto qui e' che questi ladroni di agenzia entrate ti vengono a cercare per avere qualcosa che non e' dovuto e siamo noi che ci rimettiamo...Quindi bisogna fare di tutto per essere invisibili al fisco quando si e' certi di essere nel giusto !!!
Sono andati a cercare un pilota in qatar e hnno provato a chiedergli tasse per i suoi stipendi ricevuti in 7 anni... Ebbene lui ha dovuto prendere un avvocato costato circa 2000 euri per poi ricevere risposta che aveva ragione e "nulla e' dovuto"... Allora se permetti e' giusto consigliare agli altri le giuste strategie ovvero conto estero magari in Argentina, non iscrizione all'aire (che non serve a nulla se non a rinnovare passaporti o ricevere certificati che dovrebbero essere comunque garantiti a tutti i cittadini che si trovano all'estero anche solo di passaggio) e non trasferire soldi in italia se non in contanti...
A volte mi stupisco di come gli italiani, nonostante derubati dai ladroni politici e tartassati di tasse e spese siano cosi' legati al proprio paese (di m.....)
Io alla prima occasione cambio anche passaporto come hanno fatto altri che conosco e in italia ci vengo da turista..

eaglesnest1972
15th Jan 2014, 04:14
Jack tempo fa ti ho inviato un pm, lo hai ricevuto?

Grazie

mau mau
15th Jan 2014, 09:55
A volte mi stupisco di come gli italiani, nonostante derubati dai ladroni politici e tartassati di tasse e spese siano cosi' legati al proprio paese (di m.....)

L'Italia non è un paese di m.......sono tutti i governanti che sono di m.
Ma moriranno pure prima o poi :}
Comunque, non lo si può spiegare a uno che vuole rinunciare al passaporto Italiano.... vale dindicativamente il discorso di quando uno continua ad amare una donna che lo prende sempre a pesci in faccia. Masochismo?
Però perchè non dici in che paese vivi tu? pare davvero una cuccagna.

Raffa
15th Jan 2014, 18:17
Umberto65

hai ragione sul dover fare domande precise...e´che di preciso, sappiamo poco anche noi per ora.
Io mi sono attivata nel cercare di capirci qualcosa proprio perche il sistema e´tanto ingarbugliato, e quindi, prima di accettare o meno, e poter programmare un trasferimento o meno, volevamo capirci meglio, per poter, da un lato, essere in regola sommariamente, e dall altro, non farci togliere piu del dovuto, visto che, come dicono in molti, il fisco tende a "provarci" spesso, giocando sull ignoranza (non sapere) della gente....

Cmq, la societa´che lo assume, credo lo assuma come consultant, ed ha sede in austria.

stefanofiorentini
16th Jan 2014, 13:50
Cara Raffa,
la situazione non è troppo incasinata: si può discutere se il reddito di tuo marito è prodotto in Austria o in Russia (mentre è irrilevante il luogo dove gli pagano lo stipendio), ma di sicuro NON è prodotto in Italia; tuttavia, se viene a vivere in Italia, e cioè stabilisce qui la sua abitazione principale (e quindi il domicilio), diviene residente in Italia, e deve pagare le imposte in Italia sui redditi ovunque prodotti (salvo dedurre le imposte eventualmente pagate all'estero sugli stessi redditi).
Se poi, a prescindere dai suoi doveri di contribuente, vuole cercare di evitare di farlo, finchè non si registra all'anagrafe (la qual cosa sarebbe obbligatoria per tutti coloro che occupano un immobile, a prescindere dalla cittadinanza) è molto improbabile che il Fisco italiano venga a cercarlo, anche se siete regolarmente sposati e in regime di comunione di beni.
Per completezza: ho dato per scontato che nè l'Austria, nè la Russia, nè il Paese dove verrà pagato lo stipendio applicheranno alcuna imposta; se invece così non fosse (verificalo!), la convenienza ad evadere le imposte italiane diminuirebbe molto.

bufe01
16th Jan 2014, 16:43
...invece mi leggerei il DTA Italia Austria.....
Caro Mau abbiamo dei governanti di ***** e la gente si è adattata e si comporta come loro perchè questo è l'esempio che abbiamo da sempre, basta leggere questo thread per capire la mentalità.
Siamo per questo un paese di ***** ? Non lo so', questione di definizioni. Certo è che c'e' parecchia gente di *****.
Detto questo, hai visto i svedesi ? Noi abbiamo la fama e gli altri fanno i fatti !

Raffa
17th Jan 2014, 18:21
Scusa Bufe, che significa "Hai visto gli svedesi?"

Qua nessuno ha evaso o vuole evadere nulla.....Stiamo chiedendo info a chi e´piu esperto apposta......Giusto x evitare di pagare tasse ovunque e a chiunque, sai comé´.....

HF13
19th Jan 2014, 01:54
Ciao Raffa,
premetto che molti ti hanno già risposto più o meno correttamente (questo perché le situazioni non sono per tutti uguali ed ogni piccolo dettaglio professionale e famigliare può fare la differenza caso per caso) e che quando si tratta di legge italiana, specialmente fiscale, purtroppo l'interpretazione ha ancora un certo peso (basti pensare in generale alle circolari esplicative ed alle sentenze dei TAR e del Consiglio di Stato che spesso si pestano i piedi tra loro...ma non voglio andare off topic) e potresti trovarti ad avere problemi con il fisco ANCHE dopo essertii affidata ad un valido consulente.
Detto questo provo un attimo a ricapitolare i punti salienti sociali e fiscali del lavoratore nel settore del trasporto aereo (pilota o assistente di volo) in Europa, cosa che tra l'altro hanno fatto già gli altri colleghi in maniera chiara ma...vediamo se io ho più fortuna:)

1 social security contributions: costituiscono solitamente i cosiddetti costi sociali (generalmente pensione, assistenza sanitaria e sussidio alla disoccupazione) che sia il dipendente che il datore di lavoro devono sostenere nel paese da dove il dipendente opera il velivolo. Nel caso di una grande Compagnia Aerea questo è "solitamente" chiaro e riportato anche sul contratto di lavoro, nel caso di tuo marito essendo assunto tramite un'agenzia con sede in Europa ma sarà di base in un paese extra UE non sono sicuro di come funzioni...forse ti può aiutare chi ha la stessa esperienza.
Riferimenti legislativi: EUROPA - PRESS RELEASES - Press release - Social security: improved and simplified rules for aircrew and cross-border self-employed workers (http://europa.eu/rapid/press-release_IP-12-710_en.htm?locale=en)

2 tasse: ovvero le imposte sul reddito del Pilota; vanno pagate in base agli accordi tra il paese ove si è residente e quello dove ha sede la compagnia per la quale si lavora (che non per forza coincide con il paese dove si ha la base e dove dunque si produce il reddito). Dunque va preso come riferimento il Double taxation agreement dei 2 paesi. Non vorrei sbagliarmi ma in quasi tutti gli accordi tra l'Italia egli altri paesi UE, nell'articolo 15, manca la famosa parolina"esclusivamente" di cui qualche altro collega faceva riferimento prima. Il fatto che manchi la parola esclusivamente "autorizza" il fisco ad interpretare che il soggetto debba pagare le imposizioni fiscali anche in Italia. A quel punto teoricamente bisognerebbe pagare la differenza in Italia se la tassazione nell'altro paese è inferiore oppure, per alcuni casi, si può fare una, non sempre facile, procedura di NO TAX nel paese ove ha sede la compagnia per poi pagare interamente le tasse allo Stato Italiano.
Nel caso tuo marito ottenesse invece il contratto con datore di lavoro extra UE allora ci sarebbe la possibilità di non dovere pagare le tasse in Italia (grazie alla presenza della magica parola "esclusivamente" nel double taxation agreement) tuttavia rimarrebbe il problema del centro d'interesse (vedi punto 3). In questo forse ti possono aiutare i nostri connazionali presenti su pprune e che lavorano per compagnie ad esempio del middle east ma mantengono la famiglia in Italia.

3 problema residenza/domicilio: iscrizione all'AIRE, nazionalità diversa da quella italiana, più di 183 giorni fuori dall'Italia ecc ecc non servono a nulla se il centro d'interesse è in Italia. Moglie, figli e attività secondarie che creano reddito sono interpretate come centro d'interesse e dunque portano all'obbligo di tassazione in Italia.
La casa teoricamente no. Nel momento che si porta la residenza all'estero con annessa registrazione all AIRE basterà pagare le imposizioni vigenti per l'immobile ovvero pagare quella che un tempo era prima casa come seconda, vedi l'IMU (auguri!).

Conclusione: senza voler giudicare e stare a discutere sulle eticità delle possibile strade da intraprendere direi che se tu decidi di tornare a vivere ufficialmente in Italia (cancellazione registrazione dall'AIRE e residenza nuovamente italiana) tuo marito molto probabilmente sarà soggetto al pagamento delle tasse in Italia (parziali o totali a seconda della situazione in cui ricadrà il suo caso), che qualcuno lo vada a cercare per pagarle, lo trovo difficile...AL MOMENTO.
Sarebbe interessante capire anche la Tua situazione futura in Italia, ad esempio se hai dei figli o se lavorerai in Italia. Potrebbe essere ad esempio conveniente non tornare ufficialmente in Italia, almeno per i primi tempi, mantenendo sia la tua che la sua residenza ove vi è più conveniente ma passare comunque del tempo qui.
Ultima possibilità, da non prendere in considerazione seriamente (anche se posso garantirti che qualcuno lo ha fatto) è il divorzio...in questo modo tuo marito non avrebbe più il centro di interessi in Italia e dovrebbe rispettare solo la regola dei 183 giorni fuori dall'Italia mantenendo la residenza ove meglio crede.
Non uccidermi...è solo una provocazione:)
In bocca al lupo!

Backtofly
24th Jan 2014, 19:54
http://www.agenziaentrate.gov.it/wps/wcm/connect/c23d4780426dd133b1f2bbc065cef0e8/guida_non_residenti.pdf?MOD=AJPERES

Non volendo entrare troppo nel dettaglio di interpretazioni giuridiche, letterali e quant'altro, il link del' Agenzia delle Entrate spiega chiaramente che per non pagare le tasse in Italia si devono verificare due condizioni contemporaneamente:
1 - risiedere fuori dal paese x più di 180 gg
2 - i redditi devono essere prodotti all'estero
Se manca una sola di queste condizioni si pagano le tasse in Italia, e parliamo cmq di imposte sul reddito, tutte le altre non c'azzeccano (come usa dire qualcuno), e' normale che se un Bengalese compra una casa in Italia x sfizio pagherà solo le tasse relative (IMU, Spazzatura e quant'altro) ma del suo reddito l'Italia non gli può chiedere nulla... (Spero...!):ugh:

umberto65
25th Jan 2014, 03:56
sbagliato...

se il Bengalese viene considerato "domiciliato in Italia" (e qui le condizioni per cui si viene considerati domiciliati sono molteplici, oscure, ed interpretate a senso unico), allora lo stato potrebbe chiedere il conto anche sul reddito prodotto all'Estero (chiedere a Valentino Rossi).

Insomma, c'e' la clausola dei 180 gg., ma c'e' anche il discorso del "centro di interessi".

Raffa
5th Feb 2014, 16:25
wow....che macello.....
e´proprio il caso di dire che voler fare gli onesti, a volte ti si torce contro....
Per rispondere alla domanda postami prima, tornando in Italia, ovviamente io mi rimetterei a lavorare..e no, non abbiamo figli ne pensiamo di averne per un bel po.....
Mi chiedo se cambiare lo status da comunione a divisione dei beni, possa in qualche modo agevolarci fiscalmente....
Uno ha la "fortuna", di trovare un datore che ti paga decentemente....possi meta´dell anno lontano dalla tua famiglia, a lavorare....produci e versi il tuo reddito altrove....non mi capacito del perche lo stato italiano ti chieda dei soldi!! Se poi la coniuge lavora, e paga le tasse, peggio ancora.......lui in Italia, ci verrebbe solo ogni due settimane, per vedere me....L assistenza sanitaria, in quanto cittadino europea, ce l ha cmq....in piu, e´sposato con un italiana.....Bah......io a casa ci voglio tornare...ma cosi, ti fanno passare la voglia!