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EI-PAUL
Qui secondo me la cosa inquietante è che a fare certe affermazioni è un addetto ai lavori, mi auguro che l'affermazione sia un "pizzino", altrimenti c'è da preoccuparsi sul serio.
Per il resto, se tu provi a spiegare a dieci "uomini della strada" che l'Azienda A impiega i propri equipaggi per una media di 210 giorni l'anno distribuendo il volato in circa 750 / 800 ore a testa mentre l'Azienda B impegna i propri equipaggi per 245 giorni l'anno con una media di neanche 600 ore di volato a testa ( ma il doppio di servizio rispetto ad A ), otto su dieci ti risponderanno che quelli che lavorano nell'azienda B sono degli scansafatiche.
Ed allora che vuoi che ti dica ... non c'è scampo.
Infatti non c'è scampo....del resto tutti riescono ad acquisire gli strumenti cognitivi per far di conto e diventare ottimi ragionieri, pochi invece hanno il dono della immaginazione, della visione, della capacità di ideare, e si possono quindi permettere di guardare al futuro, disegnando le azioni industriali corrette. Che ci possiamo fare....onestamente oramai siamo aldilà delle recriminazioni: l'ennesima occasione persa per AZ, industrialmente parlando, è corredata da frotte di acquiescenti signori che usano le parole in libertà ma che non hanno mai prima esercitato il puro senso critico, accodati alle veline di uffici che stavano andando a sbattere a tutta velocità.
P.S. sono appena sceso da un volo preso presentando solo il mio "crew pass": l'O.M. di detta azienda esplicita che la presenza di crew in soprannumero a bordo, fuori servizio, fornisce un incremento delle risorse disponibili a fronteggiare eventi imprevisti da parte dell'equipaggio titolare. Che cosa strana! dimenticavo però che l'azienda in questione produce utili: difatti sono stati elargiti i bonus produttivi.