PPRuNe Forums - View Single Post - Puntata di REPORT su Alitalia
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Old 10th Dec 2012, 11:57
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'ngulo_frà
 
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Nel frattempo.........le ultime dai giornali!

Air France-Klm ha messo in preallarme le banche d’affari sul dossier Alitalia. Il 12 gennaio prossimo scadrà il “lock-up” (divieto di vendere) che incatena i cosiddetti “patrioti” che quattro anni fa rilevarono gli asset ancora gestibili dal vecchio carrozzone Alitalia e oggi praticamente tutti, pur non dicendolo apertamente, sono lì, pronti a fare le valigie.

Il colosso francese non ha la minima intenzione di tirar fuori una lira, pardon, un euro, per comprare. L’input che il capo del colosso franco-olandese Alexandre de Juniac ha dato al nugolo di advisor che lavorerà all’operazione, tra cui la prestigiosa boutique finanziaria Lazard, è quello di costruire un’acquisizione “per carta”: cioè offrire a tutti i soci Alitalia di scambiare le loro azioni Cai (come si chiama la società presieduta da Roberto Colaninno che ha rilevato e gestisce la compagnia di bandiera) con azioni Air France. Su quale base di quale rapporto di concambio, è tutto da decidere. Non sarà facile, anzi, trovare un’intesa.

Ma una cosa è certa: Alitalia sta finendo la cassa per le perdite di quest’anno e, fatalmente, prevede che anche il 2013 sarà in rosso. Di questo passo – salvo accorgimenti contabili possibili ma azzardati – avrà bisogno di un aumento di capitale di grossa entità. Ed è alquanto improbabile che gli altri soci della compagnia abbiano voglia di metter mano alla tasca o, addirittura, di contrastare Air France qualora volesse crescere di quota rilevando le azioni di chi verosimilmente non sottoscriverà la parte di sua competenza.

Già, perché innegabilmente la Cai ha, sì, fatti un turnaround importante resistendo, peraltro, a una crisi di mercato gravissima (traffico in stati, prezzi del carburante alle stelle) ma comunque ha perso più quattrini del previsto. Ed ha anche menato un po’ gramo – si direbbe – ai suoi promotori. Francesco Bellavista Caltagirone, dell’Acqua Marcia, che aveva comprato l’1,77%; è agli arresti; Emilio e Fabio Riva, maggiori singoli azionisti dopo Air France e prima di Intesa Sanpaolo, con il 10,6%, sono uno agli arresti e l’altro ricercato; Ligresti, che naturalmente aveva comprato il 4,4% di Cai attraverso Fondiaria (e ti pareva, ci compravano qualunque cosa, tramite Fondiaria) non è agli arresti ma è plurinquisito e ha perso Fondiaria; i Benetton, che con Atlantia aveva acquisito l’8,8% di Cai, non hanno ottenuto in cambio dal governo nessuna delle cose che chiedevano sul fronte delle tariffe aeroportuali; il gruppo Gavio, tra la sottoscrizione della sua quotina a oggi, ha subìto addirittura il trapasso del suo fondatore Marcellino…

Tra i soci “big” restano il presidente, Roberto Colaninno, con il suo 7% e il gruppo Intesa Sanpaolo con l’8,8%. Ma Colaninno è in freddo con il suo consiglio d’amministrazione e in azienda si sostiene che il suo rapporto con il nuovo amministratore delegato Ragnetti non sia idilliaco; e quanto a Intesa Sanpaolo, che ha l’8,8%, non è certamente il socio adatto a crescere di quota, anche senza voler dar credito alle voci che descrivono il capo dell’area investment banking Gaetano Miccichè in grande freddo con il numero uno del gruppo Enrico Cucchiani.
Insomma, Colaninno a parte, chi sarebbe pronto, di questi tempi, a schierarsi nuovamente a difesa di un’italianità dell’Alitalia che in fondo lascia il tempo che trova? Un anno fa Air France fece sapere di essere pronta a procedere alla fusione, a un valore di 1,6 miliardi di euro circa per il colosso franco-olandese, che avrebbe permesso ai “patrioti” eventualmente decisi a restar soci (cioè a non vendere le azioni rinvenienti dal concambio subito dopo averle avute!) di ritrovarsi con dei pacchettini azionari interessanti; adesso la compagnia francese vale di più e Alitalia di meno, ed un’eventuale fusione sarebbe più diluitiva per gli italiani. Ma l’alternativa è mettere mano alla tasca.

Salvo che… si proceda a un gioco di prestigio, consistente nella rivalutazione del “pacchetto” sei soci Mille Miglia, una platea di viaggiatori eccellenti e alto-spendenti che in termini di marketing valgono molto e in bilancio non sono patrimonializzati ma potrebbero esserlo, secondo i calcoli più ottimistici, nella misura di ben 200 milioni, il che farebbe scampare per ora alla Cai il pericolo di finire sotto l’articolo 2446, che obbliga a ricapitalizzare per coprire le perdite… Ma non risolverebbe i problemi di cassa.

Alternative ad Air France-Klm? Se la precedente analisi è corretta, in Italia non se ne troveranno; all’estero forse sì, la Emirates e l’Aeroflot sarebbero interessate, ma è improbabile una gara al rialzo.
Però, attenzione: tutto questo non vuol dire che per Air France-Klm acquistare Alitalia sarà una passeggiata: fino al 12 gennaio 2013, nessun socio italiano potrà cedere le sue azioni all’esterno della compagine azionaria di Alitalia, né potrà cederle ad AirFrance-Klm. Tra il 13 gennaio e il 28 ottobre 2013 il trasferimento delle azioni a terzi sarà possibile, solo a condizione che gli altri soci italiani non abbiano esercitato il diritto di prelazione e che il trasferimento sia approvato dal Cda di Alitalia. Inoltre, se un socio supera il 50% delle azioni con diritto di voto, deve lanciare l’Opa sul 100%.
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